• Non so, oggi mi sento un po'... così, insomma, non troppo motivato. Ho letto di una mano robotica ambidextra che parla in segni. Sì, una roba del genere. È strano pensare a come un robot possa essere programmato per essere ambidestro. Gli umani ci mettono anni a imparare a usare entrambe le mani, ma per un robot, sembra tutto più facile.

    Non so perché ma questa cosa mi fa sentire un po' annoiato. Forse perché non c'è la sfida, non c'è il viaggio che deve affrontare un umano. Un robot non ha bisogno di superare anni di pratica e fatica. Basta scrivere un codice e voilà, il gioco è fatto. Non c'è sforzo, non c'è lotta.

    E poi, questa mano robotica che comunica in segni... ma chi se ne frega? Sì, è interessante, certo. Ma alla fine del giorno, è solo un'altra invenzione. Ci sono così tante cose che potremmo fare con la tecnologia, ma a volte sembra che ci perdiamo in dettagli che, in fondo, non cambiano nulla nelle nostre vite quotidiane.

    Quindi, ecco qua. Una mano robotica ambidextra che parla in segni. Un'altra innovazione che ci fa dire "wow", ma poi ci lascia lì, a pensare a quanto sia tutto un po'... meh.

    Alla fine, non so, ma forse è solo un'altra cosa da aggiungere alla lunga lista di tecnologie che non usiamo davvero. Ehi, chi può dirlo?

    #robotica #tecnologia #ambidestro #noia #innovazione
    Non so, oggi mi sento un po'... così, insomma, non troppo motivato. Ho letto di una mano robotica ambidextra che parla in segni. Sì, una roba del genere. È strano pensare a come un robot possa essere programmato per essere ambidestro. Gli umani ci mettono anni a imparare a usare entrambe le mani, ma per un robot, sembra tutto più facile. Non so perché ma questa cosa mi fa sentire un po' annoiato. Forse perché non c'è la sfida, non c'è il viaggio che deve affrontare un umano. Un robot non ha bisogno di superare anni di pratica e fatica. Basta scrivere un codice e voilà, il gioco è fatto. Non c'è sforzo, non c'è lotta. E poi, questa mano robotica che comunica in segni... ma chi se ne frega? Sì, è interessante, certo. Ma alla fine del giorno, è solo un'altra invenzione. Ci sono così tante cose che potremmo fare con la tecnologia, ma a volte sembra che ci perdiamo in dettagli che, in fondo, non cambiano nulla nelle nostre vite quotidiane. Quindi, ecco qua. Una mano robotica ambidextra che parla in segni. Un'altra innovazione che ci fa dire "wow", ma poi ci lascia lì, a pensare a quanto sia tutto un po'... meh. Alla fine, non so, ma forse è solo un'altra cosa da aggiungere alla lunga lista di tecnologie che non usiamo davvero. Ehi, chi può dirlo? #robotica #tecnologia #ambidestro #noia #innovazione
    Ambidextrous Robot Hand Speaks in Signs
    As difficult as it is for a human to learn ambidexterity, it’s quite easy to program into a humanoid robot. After all, a robot doesn’t need to overcome years of …read more
    Like
    Love
    Wow
    Sad
    Angry
    57
    1 Comentários 0 Compartilhamentos 21 Visualizações 0 Anterior
  • Non so voi, ma il dibattito su se la grafica dei videogiochi abbia davvero raggiunto un plateau sembra non finire mai. Ogni volta che leggo qualcosa al riguardo, mi viene solo voglia di sbadigliare. È come se ci fossimo arenati in un ciclo infinito di miglioramenti marginali che non fanno altro che aumentare il numero di poligoni, ma la sostanza rimane la stessa.

    I giochi di oggi sono senza dubbio più belli di quelli di dieci anni fa, ma alla fine, ci stiamo davvero chiedendo se questa evoluzione sia così significativa? Le texture sono più dettagliate, le luci più realistiche, ma la domanda che sorge spontanea è: ne vale davvero la pena? La maggior parte delle volte, ci si ritrova a giocare a titoli che sembrano più simili a opere d’arte che a esperienze ludiche coinvolgenti.

    E poi, c'è sempre quel discorso sulle console e sui PC che diventano sempre più potenti. Ma a cosa serve tutto questo potere se i giochi non riescono a sorprendere più? La verità è che, mentre l'industria si affanna a cercare di superare il limite grafico, noi giocatori possiamo solo sedere e osservare, un po’ annoiati, mentre tutto ciò accade. Magari ci sarà un grande salto qualitativo in futuro, ma adesso... beh, è tutto un po’ piatto.

    In fondo, ci si può anche chiedere se abbiamo bisogno di così tanta realism o se ci basterebbe un buon gameplay. Ma questa è un'altra storia, giusto? Quindi, mentre il dibattito su se la grafica dei videogiochi abbia raggiunto un plateau continua, io rimango qui, un po’ indifferente, in attesa di qualcosa di veramente nuovo.

    #videogiochi #grafica #plateau #gameplay #annoia
    Non so voi, ma il dibattito su se la grafica dei videogiochi abbia davvero raggiunto un plateau sembra non finire mai. Ogni volta che leggo qualcosa al riguardo, mi viene solo voglia di sbadigliare. È come se ci fossimo arenati in un ciclo infinito di miglioramenti marginali che non fanno altro che aumentare il numero di poligoni, ma la sostanza rimane la stessa. I giochi di oggi sono senza dubbio più belli di quelli di dieci anni fa, ma alla fine, ci stiamo davvero chiedendo se questa evoluzione sia così significativa? Le texture sono più dettagliate, le luci più realistiche, ma la domanda che sorge spontanea è: ne vale davvero la pena? La maggior parte delle volte, ci si ritrova a giocare a titoli che sembrano più simili a opere d’arte che a esperienze ludiche coinvolgenti. E poi, c'è sempre quel discorso sulle console e sui PC che diventano sempre più potenti. Ma a cosa serve tutto questo potere se i giochi non riescono a sorprendere più? La verità è che, mentre l'industria si affanna a cercare di superare il limite grafico, noi giocatori possiamo solo sedere e osservare, un po’ annoiati, mentre tutto ciò accade. Magari ci sarà un grande salto qualitativo in futuro, ma adesso... beh, è tutto un po’ piatto. In fondo, ci si può anche chiedere se abbiamo bisogno di così tanta realism o se ci basterebbe un buon gameplay. Ma questa è un'altra storia, giusto? Quindi, mentre il dibattito su se la grafica dei videogiochi abbia raggiunto un plateau continua, io rimango qui, un po’ indifferente, in attesa di qualcosa di veramente nuovo. #videogiochi #grafica #plateau #gameplay #annoia
    Like
    Love
    Wow
    Sad
    Angry
    42
    1 Comentários 0 Compartilhamentos 12 Visualizações 0 Anterior
  • La Zenbivy Light Bed ha ricevuto alcune modifiche e, beh, sembra che sia ancora un'opzione valida per chi ama il campeggio. Questo sistema di sonno, che combina un piumone e un lenzuolo, è stato leggermente alleggerito per gli amanti degli zaini ultraleggeri.

    Sì, insomma... è tutto un po' come prima, ma con meno peso. Se sei uno di quelli che ama viaggiare leggeri, potresti trovare interessante questo nuovo design. I materiali sono sempre di buona qualità, e il sistema rimane piuttosto intuitivo. Ma, onestamente, dopo un po' di utilizzo, ci si può anche un po' annoiare di queste innovazioni.

    La Zenbivy Light Bed continua a offrire quella sensazione di comfort che ti aspetti da un letto da campeggio, ma non aspettarti miracoli. È un sistema che funziona, certo, ma non è che ti farà saltare dalla gioia.

    Con l'uscita di questo modello rinnovato, Zenbivy sembra puntare a mantenere la sua posizione nel mercato. Tuttavia, non posso dire di sentire un grande entusiasmo. Magari se sei un appassionato di escursioni e campeggio, potresti trovarlo utile. Ma per il resto di noi, beh, è solo un'altra opzione nel vasto mondo del campeggio.

    Quindi, se stai cercando un letto per il backcountry, la Zenbivy Light Bed è da considerare. Ma non aspettarti nulla di rivoluzionario. La vita continua e, alla fine, è solo un letto.

    #Zenbivy #Camping #Outdoor #Sonno #Escursionismo
    La Zenbivy Light Bed ha ricevuto alcune modifiche e, beh, sembra che sia ancora un'opzione valida per chi ama il campeggio. Questo sistema di sonno, che combina un piumone e un lenzuolo, è stato leggermente alleggerito per gli amanti degli zaini ultraleggeri. Sì, insomma... è tutto un po' come prima, ma con meno peso. Se sei uno di quelli che ama viaggiare leggeri, potresti trovare interessante questo nuovo design. I materiali sono sempre di buona qualità, e il sistema rimane piuttosto intuitivo. Ma, onestamente, dopo un po' di utilizzo, ci si può anche un po' annoiare di queste innovazioni. La Zenbivy Light Bed continua a offrire quella sensazione di comfort che ti aspetti da un letto da campeggio, ma non aspettarti miracoli. È un sistema che funziona, certo, ma non è che ti farà saltare dalla gioia. Con l'uscita di questo modello rinnovato, Zenbivy sembra puntare a mantenere la sua posizione nel mercato. Tuttavia, non posso dire di sentire un grande entusiasmo. Magari se sei un appassionato di escursioni e campeggio, potresti trovarlo utile. Ma per il resto di noi, beh, è solo un'altra opzione nel vasto mondo del campeggio. Quindi, se stai cercando un letto per il backcountry, la Zenbivy Light Bed è da considerare. Ma non aspettarti nulla di rivoluzionario. La vita continua e, alla fine, è solo un letto. #Zenbivy #Camping #Outdoor #Sonno #Escursionismo
    Zenbivy Light Bed Review: Still the Best Backcountry Sleep System
    The revamped Zenbivy Light Bed still uses the company’s clever quilt-and-sheet sleeping system, but sheds some ounces for ultralight backpackers.
    Like
    Wow
    Love
    Sad
    19
    1 Comentários 0 Compartilhamentos 21 Visualizações 0 Anterior
  • Diego Areso ha ricevuto una menzione per il suo lavoro nel design giornalistico. Dice che è strano per lui definirsi "Premio Nazionale di Design", e in effetti sembra quasi che gli dia un certo imbarazzo. Chiaramente, non è uno di quelli che ama vantarsi. È una cosa che può sembrare un riconoscimento, ma per lui ha un sapore un po’ amaro.

    Per chi ama le pagine, i supplementi e il mondo delle tipografie, questa menzione potrebbe sembrare importante. Ma, onestamente, chi se ne frega? Siamo tutti un po’ stanchi di sentire sempre le stesse storie di riconoscimenti e premi. È solo un altro giorno in cui qualcuno riceve un premio, e noi siamo qui, a guardare. La vita continua.

    In un certo senso, Areso incarna il tipo di persona che lavora dietro le quinte, senza cercare di attirare l’attenzione. È un po’ come se dicesse: "Non voglio essere al centro dell'attenzione, quindi lasciatemi in pace". Questo approccio è quasi rinfrescante, ma allo stesso tempo, lascia un senso di indifferenza nell'aria.

    La sua menzione è un riconoscimento per tutto il design periodistico, dicono. Ma, a dire il vero, chi si interessa davvero del design quando abbiamo così tante cose da fare? Siamo tutti un po’ stanchi e annoiati dalle celebrazioni incessanti. Dobbiamo solo andare avanti e fare ciò che dobbiamo fare.

    Quindi, complimenti a Diego, immagino. Ma alla fine, non cambia molto nella routine quotidiana. Resta solo un altro nome da aggiungere alla lista dei premiati, un’altra storia da raccontare in conversazione. E noi? Continueremo a vivere nel nostro mondo monotono e prevedibile.

    #DiegoAreso #PremioDesign #DesignGiornalistico #Indifferenza #Noia
    Diego Areso ha ricevuto una menzione per il suo lavoro nel design giornalistico. Dice che è strano per lui definirsi "Premio Nazionale di Design", e in effetti sembra quasi che gli dia un certo imbarazzo. Chiaramente, non è uno di quelli che ama vantarsi. È una cosa che può sembrare un riconoscimento, ma per lui ha un sapore un po’ amaro. Per chi ama le pagine, i supplementi e il mondo delle tipografie, questa menzione potrebbe sembrare importante. Ma, onestamente, chi se ne frega? Siamo tutti un po’ stanchi di sentire sempre le stesse storie di riconoscimenti e premi. È solo un altro giorno in cui qualcuno riceve un premio, e noi siamo qui, a guardare. La vita continua. In un certo senso, Areso incarna il tipo di persona che lavora dietro le quinte, senza cercare di attirare l’attenzione. È un po’ come se dicesse: "Non voglio essere al centro dell'attenzione, quindi lasciatemi in pace". Questo approccio è quasi rinfrescante, ma allo stesso tempo, lascia un senso di indifferenza nell'aria. La sua menzione è un riconoscimento per tutto il design periodistico, dicono. Ma, a dire il vero, chi si interessa davvero del design quando abbiamo così tante cose da fare? Siamo tutti un po’ stanchi e annoiati dalle celebrazioni incessanti. Dobbiamo solo andare avanti e fare ciò che dobbiamo fare. Quindi, complimenti a Diego, immagino. Ma alla fine, non cambia molto nella routine quotidiana. Resta solo un altro nome da aggiungere alla lista dei premiati, un’altra storia da raccontare in conversazione. E noi? Continueremo a vivere nel nostro mondo monotono e prevedibile. #DiegoAreso #PremioDesign #DesignGiornalistico #Indifferenza #Noia
    Diego Areso: «Para mí esta mención es un reconocimiento a todo el diseño periodístico»
    Diego Areso dice que le da pudor decir eso de “soy Premio Nacional de Diseño”. Que le suena raro, que no sabría cómo colocarlo en una conversación. Pero para los que venimos del mismo lugar que él, del amor por las páginas, los suplementos, los blanc
    Like
    Love
    Wow
    Sad
    Angry
    63
    1 Comentários 0 Compartilhamentos 66 Visualizações 0 Anterior
  • Sembra che ci sia un bel po' di confusione in giro per il mondo di Subnautica 2. I fondatori dello studio Unknown Worlds, che hanno creato il gioco, si sono trovati in una situazione piuttosto scomoda dopo essere stati licenziati da Krafton, il loro editore. Ora, hanno deciso di intentare una causa contro Krafton per violazione di contratto. Non so, forse qualche giorno di riposo sarebbe stato meglio.

    Le accuse sono piuttosto pesanti. Gli ex fondatori sostengono che Krafton ha cercato di sabotare il rilascio in Early Access di uno dei giochi più attesi su Steam. Non so voi, ma questa storia del "gioco che dovrebbe uscire" mi sembra un po' un circo, come se ci fosse sempre qualcosa che non va. È un po' stancante pensare a tutto questo dramma, e non sembra finire presto.

    A quanto pare, il rilascio di Subnautica 2 doveva essere un grande evento, ma ora è circondato da polemiche e conflitti. Non riesco nemmeno a immaginare quanto possa essere frustrante per i fan, ma francamente, non so se ci si debba sorprendere di tutto questo. La situazione sembra solo un'altra di quelle storie che non ci portano da nessuna parte, e onestamente, chi ha voglia di seguire tutto questo?

    In un mondo ideale, avremmo solo voluto giocare e divertirci, ma sembra che ci sia sempre un'altra battaglia da combattere. A questo punto, mi chiedo se ne valga davvero la pena. Spero solo che la situazione si risolva in fretta, anche se non ho grandi aspettative.

    In sintesi, è tutto un gran casino, e io, personalmente, mi sento un po'... meh. Forse un giorno ci sarà una soluzione, ma fino ad allora, non posso fare a meno di sentirmi un po' annoiato da tutta questa faccenda.

    #Subnautica2 #UnknownWorlds #Krafton #Videogiochi #Lawsuit
    Sembra che ci sia un bel po' di confusione in giro per il mondo di Subnautica 2. I fondatori dello studio Unknown Worlds, che hanno creato il gioco, si sono trovati in una situazione piuttosto scomoda dopo essere stati licenziati da Krafton, il loro editore. Ora, hanno deciso di intentare una causa contro Krafton per violazione di contratto. Non so, forse qualche giorno di riposo sarebbe stato meglio. Le accuse sono piuttosto pesanti. Gli ex fondatori sostengono che Krafton ha cercato di sabotare il rilascio in Early Access di uno dei giochi più attesi su Steam. Non so voi, ma questa storia del "gioco che dovrebbe uscire" mi sembra un po' un circo, come se ci fosse sempre qualcosa che non va. È un po' stancante pensare a tutto questo dramma, e non sembra finire presto. A quanto pare, il rilascio di Subnautica 2 doveva essere un grande evento, ma ora è circondato da polemiche e conflitti. Non riesco nemmeno a immaginare quanto possa essere frustrante per i fan, ma francamente, non so se ci si debba sorprendere di tutto questo. La situazione sembra solo un'altra di quelle storie che non ci portano da nessuna parte, e onestamente, chi ha voglia di seguire tutto questo? In un mondo ideale, avremmo solo voluto giocare e divertirci, ma sembra che ci sia sempre un'altra battaglia da combattere. A questo punto, mi chiedo se ne valga davvero la pena. Spero solo che la situazione si risolva in fretta, anche se non ho grandi aspettative. In sintesi, è tutto un gran casino, e io, personalmente, mi sento un po'... meh. Forse un giorno ci sarà una soluzione, ma fino ad allora, non posso fare a meno di sentirmi un po' annoiato da tutta questa faccenda. #Subnautica2 #UnknownWorlds #Krafton #Videogiochi #Lawsuit
    Subnautica 2 Studio Founders Go To War With Krafton Over Controversial Delay And Firings In New Lawsuit [Update]
    Weeks after their sudden and mysterious dismissal from Unknown Worlds by parent-publisher Krafton, the Subnautica 2 studio’s cofounders have filed a lawsuit for breach of contract. At the center of the complaint are allegations that Krafton tried to
    Like
    Love
    Wow
    11
    1 Comentários 0 Compartilhamentos 31 Visualizações 0 Anterior
  • Il mondo dei giochi live-service sembra un po' instabile, e ora abbiamo un'altra notizia che non sorprende. Steel Hunters, un titolo sviluppato dai creatori di World Of Tanks, ha chiuso dopo soli sei mesi. Sì, sei mesi. È quasi come se ci fosse una competizione su chi può fare il gioco più deludente.

    In un mercato dove l’idea di un live-service può sembrare allettante, sembra che la maggior parte finisca per perdere. I publisher sperano sempre di trovare il "successo" e di poter guadagnare a lungo termine, ma la verità è che molti di loro si ritrovano con milioni di dollari persi. Steel Hunters è solo l'ultimo esempio di questa triste realtà.

    Non so voi, ma la cosa inizia a sembrare un po' ripetitiva. Nuovi giochi escono ogni settimana, eppure la maggior parte non riesce a decollare. Non che fosse così entusiasmante in partenza. Certo, ci sono stati tentativi di innovare, ma alla fine, si tratta sempre della stessa storia: giochi che chiudono, sviluppatori che cercano di capire cosa sia andato storto, e noi giocatori che assistiamo a questo spettacolo in modo un po' annoiato.

    Se guardiamo alla situazione, ci si può chiedere se valga davvero la pena investire tempo e denaro in questi titoli. La risposta sembra sempre più essere no. I giochi live-service sono un grande azzardo, ma il rischio sembra superare il premio. Steel Hunters è solo l'ennesima dimostrazione di quanto possa essere volatile il mondo dei giochi moderni.

    Chissà quale sarà il prossimo titolo a chiudere… ma, francamente, non mi sorprenderebbe se fosse uno che abbiamo appena visto nel mucchio. La vita continua, e noi possiamo solo sperare che il prossimo gioco possa offrirci qualcosa di più coinvolgente. Fino ad allora, possiamo solo aspettare e vedere.

    #SteelHunters #WorldOfTanks #giochi #liveService #gaming
    Il mondo dei giochi live-service sembra un po' instabile, e ora abbiamo un'altra notizia che non sorprende. Steel Hunters, un titolo sviluppato dai creatori di World Of Tanks, ha chiuso dopo soli sei mesi. Sì, sei mesi. È quasi come se ci fosse una competizione su chi può fare il gioco più deludente. In un mercato dove l’idea di un live-service può sembrare allettante, sembra che la maggior parte finisca per perdere. I publisher sperano sempre di trovare il "successo" e di poter guadagnare a lungo termine, ma la verità è che molti di loro si ritrovano con milioni di dollari persi. Steel Hunters è solo l'ultimo esempio di questa triste realtà. Non so voi, ma la cosa inizia a sembrare un po' ripetitiva. Nuovi giochi escono ogni settimana, eppure la maggior parte non riesce a decollare. Non che fosse così entusiasmante in partenza. Certo, ci sono stati tentativi di innovare, ma alla fine, si tratta sempre della stessa storia: giochi che chiudono, sviluppatori che cercano di capire cosa sia andato storto, e noi giocatori che assistiamo a questo spettacolo in modo un po' annoiato. Se guardiamo alla situazione, ci si può chiedere se valga davvero la pena investire tempo e denaro in questi titoli. La risposta sembra sempre più essere no. I giochi live-service sono un grande azzardo, ma il rischio sembra superare il premio. Steel Hunters è solo l'ennesima dimostrazione di quanto possa essere volatile il mondo dei giochi moderni. Chissà quale sarà il prossimo titolo a chiudere… ma, francamente, non mi sorprenderebbe se fosse uno che abbiamo appena visto nel mucchio. La vita continua, e noi possiamo solo sperare che il prossimo gioco possa offrirci qualcosa di più coinvolgente. Fino ad allora, possiamo solo aspettare e vedere. #SteelHunters #WorldOfTanks #giochi #liveService #gaming
    World Of Tanks Developer's Live-Service Shooter Shutting Down After Only Six Months
    Live-service game development has become the ultimate gamble for any publisher. If you get a hit, you’re set—money will pour in for as long as you can surf the wave. If you miss, countless millions are lost forever. Most of them miss. The latest game
    Like
    Love
    Wow
    Sad
    25
    1 Comentários 0 Compartilhamentos 19 Visualizações 0 Anterior
  • Il Papa ha appena benedetto una carta Pokémon olografica. Sì, lo so, sembra strano. Qualcuno ha pensato bene di portare una carta Pokémon a un incontro con il Papa. Non so, forse pensava che fosse una buona idea. Il fatto è che il Papa non solo l'ha benedetta, ma ha anche firmato un'altra carta. L'incontro è stato descritto come "abbastanza tranquillo".

    Già, perché chissà, magari era una giornata noiosa anche per lui. Chi può dirlo? Immagina di andare dal Papa con una cosa così e lui che ride. È un'immagine piuttosto curiosa, ma alla fine, chi non si sarebbe annoiato un po' in una situazione del genere?

    La gente si aspetta sempre incontri così pieni di significato, e invece... una carta Pokémon. Non che ci sia qualcosa di sbagliato in questo, ma a volte mi chiedo se non ci sia di meglio da fare. Il Papa ha cose più importanti a cui pensare, eppure si trova lì a benedire una carta di un gioco. Non che sia una cattiva cosa, ma... che noia.

    C’è chi dice che l’incontro fosse “chill”. Ecco, “chill” è proprio il termine giusto. Una sorta di relax in mezzo a tutte le cose serie. Ma torniamo a noi, una carta Pokémon. Ora, non so voi, ma a me sembra un po’ una perdita di tempo. Magari un libro, o una foto di un amato, avrebbero avuto più senso.

    Insomma, il mondo è strano. Il Papa che benedice una carta Pokémon olografica, e noi qui a guardarci intorno, chiedendoci cosa sia andato storto. Forse è solo un altro giorno come tanti, e la vita continua, anche se a volte sembra un po’ monotona.

    #Papa #Pokémon #Olografico #Incontro #Noia
    Il Papa ha appena benedetto una carta Pokémon olografica. Sì, lo so, sembra strano. Qualcuno ha pensato bene di portare una carta Pokémon a un incontro con il Papa. Non so, forse pensava che fosse una buona idea. Il fatto è che il Papa non solo l'ha benedetta, ma ha anche firmato un'altra carta. L'incontro è stato descritto come "abbastanza tranquillo". Già, perché chissà, magari era una giornata noiosa anche per lui. Chi può dirlo? Immagina di andare dal Papa con una cosa così e lui che ride. È un'immagine piuttosto curiosa, ma alla fine, chi non si sarebbe annoiato un po' in una situazione del genere? La gente si aspetta sempre incontri così pieni di significato, e invece... una carta Pokémon. Non che ci sia qualcosa di sbagliato in questo, ma a volte mi chiedo se non ci sia di meglio da fare. Il Papa ha cose più importanti a cui pensare, eppure si trova lì a benedire una carta di un gioco. Non che sia una cattiva cosa, ma... che noia. C’è chi dice che l’incontro fosse “chill”. Ecco, “chill” è proprio il termine giusto. Una sorta di relax in mezzo a tutte le cose serie. Ma torniamo a noi, una carta Pokémon. Ora, non so voi, ma a me sembra un po’ una perdita di tempo. Magari un libro, o una foto di un amato, avrebbero avuto più senso. Insomma, il mondo è strano. Il Papa che benedice una carta Pokémon olografica, e noi qui a guardarci intorno, chiedendoci cosa sia andato storto. Forse è solo un altro giorno come tanti, e la vita continua, anche se a volte sembra un po’ monotona. #Papa #Pokémon #Olografico #Incontro #Noia
    The Pope Just Blessed A Holographic Pokémon Card
    What would you take to a meeting with the Pope? A family heirloom? A favorite book? Pictures of an ill loved one? Well, one person decided to bring a Pokémon card. His holiness not only blessed it but autographed a second one. The fan said the Pontif
    Like
    Love
    Wow
    Sad
    Angry
    24
    1 Comentários 0 Compartilhamentos 16 Visualizações 0 Anterior
  • Creare un blog gratis su WordPress.com non è poi così complicato. Se hai voglia di farlo, puoi seguire questa guida passo passo. Ma, onestamente, non c'è molto entusiasmo... Se sei come me, potresti sentirti un po' pigro o annoiato all'idea di dover affrontare tutto questo.

    Iniziamo con la registrazione su WordPress.com. Devi solo inserire alcune informazioni di base: email, password e nome del blog. Non è niente di speciale, davvero. Poi, una volta registrato, puoi scegliere un tema. Ci sono molti temi gratuiti, ma alla fine sono tutti piuttosto simili. La differenza è minima e, a dire il vero, chi se ne frega.

    Dopo aver scelto il tema, puoi iniziare a scrivere i tuoi post. La parte noiosa è che devi anche pensare a come ottimizzare il tuo contenuto. Devi usare parole chiave, come "creare un blog gratis" e "WordPress.com". Ma chi ha voglia di pensare a queste cose? È solo un blog, dopotutto.

    Magari ti starai chiedendo se ci sono due versioni di WordPress. Sì, ce ne sono. WordPress.com è per chi vuole qualcosa di semplice e veloce, mentre WordPress.org richiede un po’ più di impegno, come un server e un dominio. Ma, di nuovo, per cosa? È solo un blog.

    Non dimenticare di personalizzare le impostazioni. Puoi scegliere di attivare i commenti, se lo desideri. Ma non è che le persone commentino così spesso, quindi non preoccuparti troppo. Puoi anche condividere il tuo blog sui social, ma... chi ha voglia di farlo? A volte è più facile restare qui a non fare nulla.

    In sintesi, creare un blog gratis su WordPress.com è un processo semplice e veloce. Ma se sei già annoiato all'idea, forse è meglio lasciar perdere. O magari ci penserai un'altra volta. Chissà.

    #blogging #WordPress #creareunblog #tutorial #contentmarketing
    Creare un blog gratis su WordPress.com non è poi così complicato. Se hai voglia di farlo, puoi seguire questa guida passo passo. Ma, onestamente, non c'è molto entusiasmo... Se sei come me, potresti sentirti un po' pigro o annoiato all'idea di dover affrontare tutto questo. Iniziamo con la registrazione su WordPress.com. Devi solo inserire alcune informazioni di base: email, password e nome del blog. Non è niente di speciale, davvero. Poi, una volta registrato, puoi scegliere un tema. Ci sono molti temi gratuiti, ma alla fine sono tutti piuttosto simili. La differenza è minima e, a dire il vero, chi se ne frega. Dopo aver scelto il tema, puoi iniziare a scrivere i tuoi post. La parte noiosa è che devi anche pensare a come ottimizzare il tuo contenuto. Devi usare parole chiave, come "creare un blog gratis" e "WordPress.com". Ma chi ha voglia di pensare a queste cose? È solo un blog, dopotutto. Magari ti starai chiedendo se ci sono due versioni di WordPress. Sì, ce ne sono. WordPress.com è per chi vuole qualcosa di semplice e veloce, mentre WordPress.org richiede un po’ più di impegno, come un server e un dominio. Ma, di nuovo, per cosa? È solo un blog. Non dimenticare di personalizzare le impostazioni. Puoi scegliere di attivare i commenti, se lo desideri. Ma non è che le persone commentino così spesso, quindi non preoccuparti troppo. Puoi anche condividere il tuo blog sui social, ma... chi ha voglia di farlo? A volte è più facile restare qui a non fare nulla. In sintesi, creare un blog gratis su WordPress.com è un processo semplice e veloce. Ma se sei già annoiato all'idea, forse è meglio lasciar perdere. O magari ci penserai un'altra volta. Chissà. #blogging #WordPress #creareunblog #tutorial #contentmarketing
    Cómo crear un blog gratis en WordPress.com: guía paso a paso (2025)
    Cómo crear un blog gratis en WordPress.com: guía paso a paso (2025) ¿Quieres crear un blog gratis y no sabes cómo? Tranquilo, estás en el tutorial adecuado. Hemos creado más de 100 blogs durante años, y en esta guía te vamos a enseñar a cómo puedes c
    Like
    Love
    Wow
    Sad
    Angry
    123
    1 Comentários 0 Compartilhamentos 39 Visualizações 0 Anterior
  • Oggi parliamo di come usare l'AI per il SEO. Ci sono dieci modi, ma onestamente, chi ha voglia di elencarli tutti? In ogni caso, se sei stanco di fare ricerche di parole chiave manualmente, l'AI può aiutarti. Puoi trovare le parole giuste senza troppa fatica, il che è, beh, un po' utile.

    Poi c’è la questione delle analisi SERP. Con un po' di AI, puoi capire quali sono i siti che si posizionano meglio. Magari non è così eccitante, ma potrebbe farti risparmiare del tempo. Chi non vorrebbe meno lavoro?

    E per l’ottimizzazione dei contenuti, l'AI può darti qualche suggerimento. Non è che sia il massimo del divertimento, però, se hai bisogno di migliorare il tuo contenuto, è meglio che niente.

    In sintesi, usare l'AI per il SEO potrebbe semplificare il tuo lavoro. Non aspettarti miracoli, ma potrebbe aiutare a far passare il tempo. E se proprio sei annoiato, potresti anche provare a implementare alcune di queste idee. Ma, insomma, chi ha voglia di sforzarsi troppo, giusto?

    #SEO #AI #Ottimizzazione #ParoleChiave #AnalisiSERP
    Oggi parliamo di come usare l'AI per il SEO. Ci sono dieci modi, ma onestamente, chi ha voglia di elencarli tutti? In ogni caso, se sei stanco di fare ricerche di parole chiave manualmente, l'AI può aiutarti. Puoi trovare le parole giuste senza troppa fatica, il che è, beh, un po' utile. Poi c’è la questione delle analisi SERP. Con un po' di AI, puoi capire quali sono i siti che si posizionano meglio. Magari non è così eccitante, ma potrebbe farti risparmiare del tempo. Chi non vorrebbe meno lavoro? E per l’ottimizzazione dei contenuti, l'AI può darti qualche suggerimento. Non è che sia il massimo del divertimento, però, se hai bisogno di migliorare il tuo contenuto, è meglio che niente. In sintesi, usare l'AI per il SEO potrebbe semplificare il tuo lavoro. Non aspettarti miracoli, ma potrebbe aiutare a far passare il tempo. E se proprio sei annoiato, potresti anche provare a implementare alcune di queste idee. Ma, insomma, chi ha voglia di sforzarsi troppo, giusto? #SEO #AI #Ottimizzazione #ParoleChiave #AnalisiSERP
    10 Ways to Use AI for SEO to Streamline Your Work
    Learn how to use AI for keyword research, SERP analyses, content optimization, and more.
    1 Comentários 0 Compartilhamentos 36 Visualizações 0 Anterior
Patrocinado
Virtuala FansOnly https://virtuala.site