• Non posso credere che ci troviamo a parlare di un'altra edizione di Call of Duty, precisamente di "Call of Duty: Black Ops 7". È davvero sconcertante come gli sviluppatori continuino a sfruttare il marchio senza apportare reali innovazioni. Ogni anno ci viene propinato lo stesso gioco con qualche modifica superficiale e noi, come comunità, sembriamo sempre pronti a ricomprarlo. Ma basta! È ora di alzare la voce contro questa strategia fallimentare!

    In una società in cui la tecnologia avanza a passi da gigante, perché dovremmo accontentarci di un titolo che non fa altro che ripetere gli stessi schemi del passato? "Call of Duty: Black Ops 7" promette nuove informazioni, ma quali? Nuovi skin, mappe che sembrano già viste, e qualche arma in più? È questo il massimo che possiamo aspettarci? È inaccettabile! Gli sviluppatori dovrebbero impegnarsi per offrire un’esperienza unica e coinvolgente, non semplicemente un’altra versione di un gioco che, a questo punto, è diventato una barzelletta.

    E non parliamo nemmeno della comunità di giocatori. Siamo diventati così assuefatti da questa formula che non riusciamo più a vedere come ci stiamo sabotando da soli. Compriamo i giochi senza nemmeno chiedere se ci sia valore reale in ciò che stiamo sostenendo. Dobbiamo smettere di giustificare l'inevitabile mediocrità con frasi come “ma la grafica è bella” o “è divertente giocare con gli amici”. Il divertimento dovrebbe derivare da un gioco che ha un’anima, non da una miriade di effetti speciali!

    Inoltre, c'è il problema delle microtransazioni. A questo punto, “Call of Duty: Black Ops 7” rischia di diventare solo un altro gioco dove spendere soldi reali per ottenere vantaggi in-game. È un vero schiaffo in faccia a chi gioca per passione. La comunità merita rispetto e, invece, ci ritroviamo a combattere contro un sistema che premia solo chi è disposto a svuotare il portafoglio.

    La verità è che gli sviluppatori devono smettere di pensare solo ai profitti e iniziare a pensare ai giocatori. Dobbiamo alzare la voce e chiedere un cambiamento! Questo non è solo un gioco, è una parte della nostra cultura videoludica. E se continuiamo a tollerare prodotti mediocri come “Call of Duty: Black Ops 7”, stiamo solo contribuendo al declino di un’industria che una volta era sinonimo di innovazione e creatività!

    È ora di dire basta a giochi che non offrono nulla di nuovo e di rimanere fermi, con le braccia incrociate, a guardare mentre il nostro hobby preferito viene ridotto a una mera macchina da soldi. Insieme possiamo fare la differenza, e ora è il momento di farci sentire!

    #CallOfDuty #BlackOps7 #Videogiochi #Innovazione #Microtransazioni
    Non posso credere che ci troviamo a parlare di un'altra edizione di Call of Duty, precisamente di "Call of Duty: Black Ops 7". È davvero sconcertante come gli sviluppatori continuino a sfruttare il marchio senza apportare reali innovazioni. Ogni anno ci viene propinato lo stesso gioco con qualche modifica superficiale e noi, come comunità, sembriamo sempre pronti a ricomprarlo. Ma basta! È ora di alzare la voce contro questa strategia fallimentare! In una società in cui la tecnologia avanza a passi da gigante, perché dovremmo accontentarci di un titolo che non fa altro che ripetere gli stessi schemi del passato? "Call of Duty: Black Ops 7" promette nuove informazioni, ma quali? Nuovi skin, mappe che sembrano già viste, e qualche arma in più? È questo il massimo che possiamo aspettarci? È inaccettabile! Gli sviluppatori dovrebbero impegnarsi per offrire un’esperienza unica e coinvolgente, non semplicemente un’altra versione di un gioco che, a questo punto, è diventato una barzelletta. E non parliamo nemmeno della comunità di giocatori. Siamo diventati così assuefatti da questa formula che non riusciamo più a vedere come ci stiamo sabotando da soli. Compriamo i giochi senza nemmeno chiedere se ci sia valore reale in ciò che stiamo sostenendo. Dobbiamo smettere di giustificare l'inevitabile mediocrità con frasi come “ma la grafica è bella” o “è divertente giocare con gli amici”. Il divertimento dovrebbe derivare da un gioco che ha un’anima, non da una miriade di effetti speciali! Inoltre, c'è il problema delle microtransazioni. A questo punto, “Call of Duty: Black Ops 7” rischia di diventare solo un altro gioco dove spendere soldi reali per ottenere vantaggi in-game. È un vero schiaffo in faccia a chi gioca per passione. La comunità merita rispetto e, invece, ci ritroviamo a combattere contro un sistema che premia solo chi è disposto a svuotare il portafoglio. La verità è che gli sviluppatori devono smettere di pensare solo ai profitti e iniziare a pensare ai giocatori. Dobbiamo alzare la voce e chiedere un cambiamento! Questo non è solo un gioco, è una parte della nostra cultura videoludica. E se continuiamo a tollerare prodotti mediocri come “Call of Duty: Black Ops 7”, stiamo solo contribuendo al declino di un’industria che una volta era sinonimo di innovazione e creatività! È ora di dire basta a giochi che non offrono nulla di nuovo e di rimanere fermi, con le braccia incrociate, a guardare mentre il nostro hobby preferito viene ridotto a una mera macchina da soldi. Insieme possiamo fare la differenza, e ora è il momento di farci sentire! #CallOfDuty #BlackOps7 #Videogiochi #Innovazione #Microtransazioni
    خاص | ننفرد بكل المعلومات عن كول أوف ديوتي بلاك أوبس 7!
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  • Die Entscheidung des USDA, die Nutzung von Steuergeldern für den Bau von Solarmodulen auf fruchtbarem Ackerland zu blockieren, ist nicht nur unverantwortlich, sondern auch ein direkter Schlag ins Gesicht der erneuerbaren Energien und der ländlichen Gemeinden! Es ist einfach unverständlich, wie eine Behörde, die eigentlich im Interesse der Landwirtschaft und der ländlichen Entwicklung handeln sollte, sich entschieden hat, den Fortschritt und die nachhaltige Zukunft zu sabotieren.

    Agrarministerin Brooke Rollins sollte sich schämen, eine solche rückwärtsgewandte Politik zu vertreten! Anstatt die Entwicklung von Solartechnologie zu fördern und die Landwirtschaft auf grüne Energie umzustellen, wird hier eine klare Linie gezogen, die die Nutzung von Solarenergie auf dem Land stark einschränkt. Dies ist nicht nur kurzsichtig, sondern auch gefährlich für unsere Umwelt und die Zukunft der Nahrungsmittelproduktion. Wir befinden uns in einer Klimakrise, und die USDA scheint das vollkommen zu ignorieren!

    Die Entscheidung, ausländische „Gegner“ wie China von Projekten auszuschließen, ist ein weiteres Beispiel für die gefährliche Rhetorik, die in der Politik vorherrscht. Anstatt sich auf das Wesentliche zu konzentrieren – nämlich den Ausbau erneuerbarer Energien und die Unterstützung der ländlichen Gemeinden – wird hier eine absurde, nationale Sicherheitsdebatte aufgebaut, die letztlich nur dazu führt, dass wir in der Technologie zurückfallen. Solarpanels sind nicht nur eine Möglichkeit, grüner zu werden, sie sind eine Notwendigkeit! Wenn wir die Nutzung von erneuerbaren Energien weiter blockieren, werden wir in einer dunklen Zukunft enden, in der fossile Brennstoffe weiterhin dominieren.

    Es ist an der Zeit, dass die Bürger aufstehen und diese rückwärtsgewandte Politik anprangern! Wir dürfen nicht zulassen, dass die USDA die Entwicklung der erneuerbaren Energien auf dem Land behindert. Je mehr wir uns gegen diese Entscheidungen wehren, desto klarer wird, dass wir eine Reform der Agrarpolitik brauchen, die die Umweltprioritäten auf die erste Stelle setzt. Es geht nicht nur um den Profit, es geht um die Zukunft unseres Planeten!

    Lasst uns gemeinsam dafür kämpfen, dass erneuerbare Energien nicht nur eine Option, sondern eine Priorität werden! Wir müssen die Stimmen der ländlichen Gemeinden stärken und die Entscheidungsträger zur Verantwortung ziehen, die den Fortschritt behindern. Es ist an der Zeit, dass wir für eine nachhaltige und grüne Zukunft einstehen!

    #ErneuerbareEnergien #USDA #Solarenergie #Nachhaltigkeit #Agrarpolitik
    Die Entscheidung des USDA, die Nutzung von Steuergeldern für den Bau von Solarmodulen auf fruchtbarem Ackerland zu blockieren, ist nicht nur unverantwortlich, sondern auch ein direkter Schlag ins Gesicht der erneuerbaren Energien und der ländlichen Gemeinden! Es ist einfach unverständlich, wie eine Behörde, die eigentlich im Interesse der Landwirtschaft und der ländlichen Entwicklung handeln sollte, sich entschieden hat, den Fortschritt und die nachhaltige Zukunft zu sabotieren. Agrarministerin Brooke Rollins sollte sich schämen, eine solche rückwärtsgewandte Politik zu vertreten! Anstatt die Entwicklung von Solartechnologie zu fördern und die Landwirtschaft auf grüne Energie umzustellen, wird hier eine klare Linie gezogen, die die Nutzung von Solarenergie auf dem Land stark einschränkt. Dies ist nicht nur kurzsichtig, sondern auch gefährlich für unsere Umwelt und die Zukunft der Nahrungsmittelproduktion. Wir befinden uns in einer Klimakrise, und die USDA scheint das vollkommen zu ignorieren! Die Entscheidung, ausländische „Gegner“ wie China von Projekten auszuschließen, ist ein weiteres Beispiel für die gefährliche Rhetorik, die in der Politik vorherrscht. Anstatt sich auf das Wesentliche zu konzentrieren – nämlich den Ausbau erneuerbarer Energien und die Unterstützung der ländlichen Gemeinden – wird hier eine absurde, nationale Sicherheitsdebatte aufgebaut, die letztlich nur dazu führt, dass wir in der Technologie zurückfallen. Solarpanels sind nicht nur eine Möglichkeit, grüner zu werden, sie sind eine Notwendigkeit! Wenn wir die Nutzung von erneuerbaren Energien weiter blockieren, werden wir in einer dunklen Zukunft enden, in der fossile Brennstoffe weiterhin dominieren. Es ist an der Zeit, dass die Bürger aufstehen und diese rückwärtsgewandte Politik anprangern! Wir dürfen nicht zulassen, dass die USDA die Entwicklung der erneuerbaren Energien auf dem Land behindert. Je mehr wir uns gegen diese Entscheidungen wehren, desto klarer wird, dass wir eine Reform der Agrarpolitik brauchen, die die Umweltprioritäten auf die erste Stelle setzt. Es geht nicht nur um den Profit, es geht um die Zukunft unseres Planeten! Lasst uns gemeinsam dafür kämpfen, dass erneuerbare Energien nicht nur eine Option, sondern eine Priorität werden! Wir müssen die Stimmen der ländlichen Gemeinden stärken und die Entscheidungsträger zur Verantwortung ziehen, die den Fortschritt behindern. Es ist an der Zeit, dass wir für eine nachhaltige und grüne Zukunft einstehen! #ErneuerbareEnergien #USDA #Solarenergie #Nachhaltigkeit #Agrarpolitik
    USDA Sets Limits on Rural Energy Loans, Discouraging Renewables
    August 20, 2025 – Agriculture Secretary Brooke Rollins says the U.S. Department of Agriculture (USDA) will move to block taxpayer dollars from being used to build solar panels on viable farmland. In addition, the agency will prevent panels manufactur
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  • spyware, hacking, FSB, Turla, sicurezza informatica, diplomazia, infrastruttura russa, cyberattacchi, spionaggio, traffico web

    ## Introduzione

    È ora di affrontare la verità scomoda: la Russia continua a sabotare la sicurezza informatica globale con la sua fitta rete di cybercriminali. La recente scoperta riguardante il gruppo di cyberspionaggio FSB noto come Turla è un chiaro esempio di quanto siano profondi e insidiosi i tentacoli del Cremlino. Utilizzando gli Internet Service Provider (ISP) ...
    spyware, hacking, FSB, Turla, sicurezza informatica, diplomazia, infrastruttura russa, cyberattacchi, spionaggio, traffico web ## Introduzione È ora di affrontare la verità scomoda: la Russia continua a sabotare la sicurezza informatica globale con la sua fitta rete di cybercriminali. La recente scoperta riguardante il gruppo di cyberspionaggio FSB noto come Turla è un chiaro esempio di quanto siano profondi e insidiosi i tentacoli del Cremlino. Utilizzando gli Internet Service Provider (ISP) ...
    La più perfida gruppo di hacking del Cremlino sta usando gli ISP russi per piantare spyware
    spyware, hacking, FSB, Turla, sicurezza informatica, diplomazia, infrastruttura russa, cyberattacchi, spionaggio, traffico web ## Introduzione È ora di affrontare la verità scomoda: la Russia continua a sabotare la sicurezza informatica globale con la sua fitta rete di cybercriminali. La recente scoperta riguardante il gruppo di cyberspionaggio FSB noto come Turla è un chiaro esempio di...
    1 Comments 0 Shares 83 Views 0 Reviews
  • Dans un monde où la pression est plus forte que la raison, il semble que certains aient décidé de jouer à un jeu très dangereux : l'assassinat de marque. Oui, vous avez bien entendu. Hernán Cerdeiro, le prétendu "maître de campagne", a trouvé le moyen de transformer Old Jamaica en un véritable cas d'école de ce qu'on pourrait appeler un "suicide commercial". Ne vous inquiétez pas, c'était tout sauf un acte de foi.

    Imaginez la scène : un groupe de génies du marketing se réunissant autour d'une table pour concocter la recette parfaite de la destruction d'une marque. "Ne revenez pas sur vos pas, ne cédez pas à la pression et surtout, ne pliez pas !", auraient-ils crié avec des yeux pétillants d'enthousiasme. En gros, l'idée était de faire en sorte que le monde entier sache que Old Jamaica ne mérite plus sa place sur le podium des boissons.

    Alors, comment a-t-il réussi cet exploit ? En utilisant la méthode classique de la viralité, bien sûr. Parce que quoi de mieux que de faire du buzz en tuant un produit qui, avouons-le, avait déjà plus de vie que la plupart des tendances sur TikTok ? Avec des slogans accrocheurs et une stratégie qui vous ferait penser que la marque elle-même a demandé à être détruite, Cerdeiro a prouvé qu'il n'y a rien de plus puissant que l'ironie et le sarcasme dans le monde du marketing.

    Mais attention, chers lecteurs, ne vous laissez pas berner. Ce n'est pas seulement une question de créativité. Il s'agit aussi de savoir comment exploiter la peur et la fascination du public pour le drame. "Regardez comme nous avons tué Old Jamaica !", pourraient-ils lancer en se tapant dans les mains, comme des enfants qui viennent de recevoir un bonbon. La compétence réside dans cette capacité à transformer une simple boisson en sujet de conversation, même si cela signifie la condamner.

    À la fin de la journée, l'assassinat de marque est devenu le nouveau sport collectif du marketing. Qui a besoin de lancer un nouveau produit quand on peut simplement détruire l'ancien et regarder le monde s'enflammer sur les réseaux sociaux ? C'est l'ère où l'on ne peut plus reculer, où l'on ne peut pas faire machine arrière. S'il vous plaît, ne pliez pas aux pressions, et surtout, n'oubliez pas de prendre des notes sur la manière de tirer profit d'une tragédie.

    Ainsi, cher public, si vous croisez bientôt une bouteille d'Old Jamaica, souvenez-vous que derrière chaque gorgée se cache une histoire de sabotage marketing. Un toast à la créativité destructrice !

    #MarketingSatire
    #OldJamaica
    #ViralAssassination
    #BrandDestruction
    #HernánCerdeiro
    Dans un monde où la pression est plus forte que la raison, il semble que certains aient décidé de jouer à un jeu très dangereux : l'assassinat de marque. Oui, vous avez bien entendu. Hernán Cerdeiro, le prétendu "maître de campagne", a trouvé le moyen de transformer Old Jamaica en un véritable cas d'école de ce qu'on pourrait appeler un "suicide commercial". Ne vous inquiétez pas, c'était tout sauf un acte de foi. Imaginez la scène : un groupe de génies du marketing se réunissant autour d'une table pour concocter la recette parfaite de la destruction d'une marque. "Ne revenez pas sur vos pas, ne cédez pas à la pression et surtout, ne pliez pas !", auraient-ils crié avec des yeux pétillants d'enthousiasme. En gros, l'idée était de faire en sorte que le monde entier sache que Old Jamaica ne mérite plus sa place sur le podium des boissons. Alors, comment a-t-il réussi cet exploit ? En utilisant la méthode classique de la viralité, bien sûr. Parce que quoi de mieux que de faire du buzz en tuant un produit qui, avouons-le, avait déjà plus de vie que la plupart des tendances sur TikTok ? Avec des slogans accrocheurs et une stratégie qui vous ferait penser que la marque elle-même a demandé à être détruite, Cerdeiro a prouvé qu'il n'y a rien de plus puissant que l'ironie et le sarcasme dans le monde du marketing. Mais attention, chers lecteurs, ne vous laissez pas berner. Ce n'est pas seulement une question de créativité. Il s'agit aussi de savoir comment exploiter la peur et la fascination du public pour le drame. "Regardez comme nous avons tué Old Jamaica !", pourraient-ils lancer en se tapant dans les mains, comme des enfants qui viennent de recevoir un bonbon. La compétence réside dans cette capacité à transformer une simple boisson en sujet de conversation, même si cela signifie la condamner. À la fin de la journée, l'assassinat de marque est devenu le nouveau sport collectif du marketing. Qui a besoin de lancer un nouveau produit quand on peut simplement détruire l'ancien et regarder le monde s'enflammer sur les réseaux sociaux ? C'est l'ère où l'on ne peut plus reculer, où l'on ne peut pas faire machine arrière. S'il vous plaît, ne pliez pas aux pressions, et surtout, n'oubliez pas de prendre des notes sur la manière de tirer profit d'une tragédie. Ainsi, cher public, si vous croisez bientôt une bouteille d'Old Jamaica, souvenez-vous que derrière chaque gorgée se cache une histoire de sabotage marketing. Un toast à la créativité destructrice ! #MarketingSatire #OldJamaica #ViralAssassination #BrandDestruction #HernánCerdeiro
    "Don’t backtrack, don’t bottle it and don’t bow to pressure" – how we killed Old Jamaica
    Campaign mastermind Hernán Cerdeiro reveals how he crafted the world's first viral brand assassination.
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  • Sembra che ci sia un bel po' di confusione in giro per il mondo di Subnautica 2. I fondatori dello studio Unknown Worlds, che hanno creato il gioco, si sono trovati in una situazione piuttosto scomoda dopo essere stati licenziati da Krafton, il loro editore. Ora, hanno deciso di intentare una causa contro Krafton per violazione di contratto. Non so, forse qualche giorno di riposo sarebbe stato meglio.

    Le accuse sono piuttosto pesanti. Gli ex fondatori sostengono che Krafton ha cercato di sabotare il rilascio in Early Access di uno dei giochi più attesi su Steam. Non so voi, ma questa storia del "gioco che dovrebbe uscire" mi sembra un po' un circo, come se ci fosse sempre qualcosa che non va. È un po' stancante pensare a tutto questo dramma, e non sembra finire presto.

    A quanto pare, il rilascio di Subnautica 2 doveva essere un grande evento, ma ora è circondato da polemiche e conflitti. Non riesco nemmeno a immaginare quanto possa essere frustrante per i fan, ma francamente, non so se ci si debba sorprendere di tutto questo. La situazione sembra solo un'altra di quelle storie che non ci portano da nessuna parte, e onestamente, chi ha voglia di seguire tutto questo?

    In un mondo ideale, avremmo solo voluto giocare e divertirci, ma sembra che ci sia sempre un'altra battaglia da combattere. A questo punto, mi chiedo se ne valga davvero la pena. Spero solo che la situazione si risolva in fretta, anche se non ho grandi aspettative.

    In sintesi, è tutto un gran casino, e io, personalmente, mi sento un po'... meh. Forse un giorno ci sarà una soluzione, ma fino ad allora, non posso fare a meno di sentirmi un po' annoiato da tutta questa faccenda.

    #Subnautica2 #UnknownWorlds #Krafton #Videogiochi #Lawsuit
    Sembra che ci sia un bel po' di confusione in giro per il mondo di Subnautica 2. I fondatori dello studio Unknown Worlds, che hanno creato il gioco, si sono trovati in una situazione piuttosto scomoda dopo essere stati licenziati da Krafton, il loro editore. Ora, hanno deciso di intentare una causa contro Krafton per violazione di contratto. Non so, forse qualche giorno di riposo sarebbe stato meglio. Le accuse sono piuttosto pesanti. Gli ex fondatori sostengono che Krafton ha cercato di sabotare il rilascio in Early Access di uno dei giochi più attesi su Steam. Non so voi, ma questa storia del "gioco che dovrebbe uscire" mi sembra un po' un circo, come se ci fosse sempre qualcosa che non va. È un po' stancante pensare a tutto questo dramma, e non sembra finire presto. A quanto pare, il rilascio di Subnautica 2 doveva essere un grande evento, ma ora è circondato da polemiche e conflitti. Non riesco nemmeno a immaginare quanto possa essere frustrante per i fan, ma francamente, non so se ci si debba sorprendere di tutto questo. La situazione sembra solo un'altra di quelle storie che non ci portano da nessuna parte, e onestamente, chi ha voglia di seguire tutto questo? In un mondo ideale, avremmo solo voluto giocare e divertirci, ma sembra che ci sia sempre un'altra battaglia da combattere. A questo punto, mi chiedo se ne valga davvero la pena. Spero solo che la situazione si risolva in fretta, anche se non ho grandi aspettative. In sintesi, è tutto un gran casino, e io, personalmente, mi sento un po'... meh. Forse un giorno ci sarà una soluzione, ma fino ad allora, non posso fare a meno di sentirmi un po' annoiato da tutta questa faccenda. #Subnautica2 #UnknownWorlds #Krafton #Videogiochi #Lawsuit
    Subnautica 2 Studio Founders Go To War With Krafton Over Controversial Delay And Firings In New Lawsuit [Update]
    Weeks after their sudden and mysterious dismissal from Unknown Worlds by parent-publisher Krafton, the Subnautica 2 studio’s cofounders have filed a lawsuit for breach of contract. At the center of the complaint are allegations that Krafton tried to
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  • Otkriveno zašto je Thompson bio sabotiran na dočeku

    Prošlo je sedam godina od veličanstvenog dočeka hrvatske nogometne reprezentacije koja se u Rusiji okrunila srebrom. Bio je to događaj za pamćenje, prema procjenama organizatora, više od pola milijuna ljudi se okupilo dočekati nacionalne heroje. Nema tko ne pamti taj dan, ljudi su satima stajali na suncu i čekali da hrvatska reprezentacija stigne na glavni zagrebački trg, ali čekalo se satima i pred malim ekranima.

    https://direktno.hr/direkt/otkriveno-zasto-je-thompson-bio-sabotiran-na-doceku-jedini-nam-je-strah-bio-da-ovo-ne-napravi-375873/
    Otkriveno zašto je Thompson bio sabotiran na dočeku Prošlo je sedam godina od veličanstvenog dočeka hrvatske nogometne reprezentacije koja se u Rusiji okrunila srebrom. Bio je to događaj za pamćenje, prema procjenama organizatora, više od pola milijuna ljudi se okupilo dočekati nacionalne heroje. Nema tko ne pamti taj dan, ljudi su satima stajali na suncu i čekali da hrvatska reprezentacija stigne na glavni zagrebački trg, ali čekalo se satima i pred malim ekranima. https://direktno.hr/direkt/otkriveno-zasto-je-thompson-bio-sabotiran-na-doceku-jedini-nam-je-strah-bio-da-ovo-ne-napravi-375873/
    DIREKTNO.HR
    Otkriveno zašto je Thompson bio sabotiran na dočeku: 'Jedini nam je strah bio da ovo ne napravi'
    Prošlo je sedam godina od veličanstvenog dočeka hrvatske nogometne reprezentacije koja se u Rusiji okrunila srebrom. Bio je to događaj za pamćenje, prema procjenama organizatora, više od pola milijuna ljudi se okupilo dočekati nacionalne heroje. Nema tko ne pamti taj dan, ljudi su satima stajali na suncu i čekali da hrvatsk…
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  • Subnautica 2 è diventato un vero e proprio caso di studio su come NON gestire un progetto videoludico. Le recenti accuse della direzione precedente del team di sviluppo Unknown Worlds verso l'editore Krafton sono semplicemente sbalorditive. È inaccettabile che un publisher tenti di sabotare un gioco che prometteva di essere un capolavoro. E non stiamo parlando di piccoli dettagli trascurabili; parliamo di un tentativo attivo di mettere i bastoni tra le ruote a un progetto che avrebbe potuto ridefinire il genere degli survival game.

    È incredibile come un'azienda come Krafton, che ha avuto successo con titoli come PUBG, possa comportarsi in maniera così irresponsabile! Non si tratta solo di differenze creative; si parla di sabotaggio diretto. Queste rivelazioni mettono in luce un problema ben più ampio nell'industria videoludica: l'avidità degli editori che mettono il profitto davanti alla passione e alla creatività. Krafton ha dimostrato di non avere rispetto né per i creatori né per i fan. Che messaggio inviano a tutti noi, che attendiamo con ansia un seguito di un gioco amato? “Non importa quanto sia buona la tua idea, ci preoccupa solo il denaro.”

    E per favore, non venitemi a dire che queste sono solo polemiche interne. Quando la direzione di Unknown Worlds denuncia apertamente il sabotaggio, dobbiamo ascoltarli. I giocatori meritano di sapere la verità. È tempo di smettere di girare attorno ai problemi e iniziare a chiedere a gran voce un cambiamento. Dobbiamo unirci e chiedere maggiore trasparenza dall'industria. Non possiamo più permettere che la creatività venga soffocata da interessi economici. Siamo stanchi di vedere la stessa storia ripetersi: editori che distruggono il lavoro di talentuosi sviluppatori per poi rimanere impuniti.

    Subnautica 2 avrebbe dovuto essere un viaggio emozionante e innovativo, ma ora rischia di diventare un triste esempio di come l'avidità possa rovinare anche i progetti più promettenti. I fan stanno perdendo la pazienza, e giustamente! È ora di alzare la voce contro queste pratiche disgustose e chiedere il rispetto che i creatori e i giocatori meritano.

    Non possiamo più tollerare questo tipo di comportamento. È tempo di fare pressione su Krafton e di chiedere conto delle loro azioni. Dobbiamo lottare per un'industria videoludica che metta al primo posto la passione, la creatività e, soprattutto, i giocatori.

    #Subnautica2 #Krafton #UnknownWorlds #Sabotaggio #Videogiochi
    Subnautica 2 è diventato un vero e proprio caso di studio su come NON gestire un progetto videoludico. Le recenti accuse della direzione precedente del team di sviluppo Unknown Worlds verso l'editore Krafton sono semplicemente sbalorditive. È inaccettabile che un publisher tenti di sabotare un gioco che prometteva di essere un capolavoro. E non stiamo parlando di piccoli dettagli trascurabili; parliamo di un tentativo attivo di mettere i bastoni tra le ruote a un progetto che avrebbe potuto ridefinire il genere degli survival game. È incredibile come un'azienda come Krafton, che ha avuto successo con titoli come PUBG, possa comportarsi in maniera così irresponsabile! Non si tratta solo di differenze creative; si parla di sabotaggio diretto. Queste rivelazioni mettono in luce un problema ben più ampio nell'industria videoludica: l'avidità degli editori che mettono il profitto davanti alla passione e alla creatività. Krafton ha dimostrato di non avere rispetto né per i creatori né per i fan. Che messaggio inviano a tutti noi, che attendiamo con ansia un seguito di un gioco amato? “Non importa quanto sia buona la tua idea, ci preoccupa solo il denaro.” E per favore, non venitemi a dire che queste sono solo polemiche interne. Quando la direzione di Unknown Worlds denuncia apertamente il sabotaggio, dobbiamo ascoltarli. I giocatori meritano di sapere la verità. È tempo di smettere di girare attorno ai problemi e iniziare a chiedere a gran voce un cambiamento. Dobbiamo unirci e chiedere maggiore trasparenza dall'industria. Non possiamo più permettere che la creatività venga soffocata da interessi economici. Siamo stanchi di vedere la stessa storia ripetersi: editori che distruggono il lavoro di talentuosi sviluppatori per poi rimanere impuniti. Subnautica 2 avrebbe dovuto essere un viaggio emozionante e innovativo, ma ora rischia di diventare un triste esempio di come l'avidità possa rovinare anche i progetti più promettenti. I fan stanno perdendo la pazienza, e giustamente! È ora di alzare la voce contro queste pratiche disgustose e chiedere il rispetto che i creatori e i giocatori meritano. Non possiamo più tollerare questo tipo di comportamento. È tempo di fare pressione su Krafton e di chiedere conto delle loro azioni. Dobbiamo lottare per un'industria videoludica che metta al primo posto la passione, la creatività e, soprattutto, i giocatori. #Subnautica2 #Krafton #UnknownWorlds #Sabotaggio #Videogiochi
    Subnautica 2 : L’ancienne direction du studio Unknown Worlds accuse l’éditeur Krafton d’avoir voulu saboter le jeu
    ActuGaming.net Subnautica 2 : L’ancienne direction du studio Unknown Worlds accuse l’éditeur Krafton d’avoir voulu saboter le jeu Le feuilleton Subnautica 2 se poursuit. Il y a peu, les trois dirigeants du projet […] L'articl
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  • Oggi parliamo di un episodio del podcast "Game Developer", in particolare l'episodio numero 50. Thierry Boulanger ci racconta un po' della strategia di Sabotage Studio. Non so se è proprio quello che ci serve, ma è di certo un argomento interessante, o almeno così dicono.

    La discussione ruota attorno all'idea di come una compagnia come Sabotage Studio possa prosperare nel settore dei videogiochi, sviluppando titoli per un pubblico di nicchia. Parliamo di giochi indie a tema retro, che a quanto pare stanno avendo un certo successo. Ma chi ha voglia di sentire sempre queste cose? Sembra che ci sia un certo fascino nel passato, anche se, onestamente, non so quanto possa durare.

    L'intervista tocca anche la questione della sostenibilità. Non so, mi sembra una cosa importante, ma a volte mi chiedo se ne valga davvero la pena. I giochi indie possono essere creativi, certo, ma a che prezzo? La combinazione di creatività e sostenibilità è un argomento che si sente spesso, ma non so se ci sia davvero una soluzione semplice. La ricerca di un equilibrio tra innovazione e rispetto per l'ambiente è un tema che potrebbe far addormentare chiunque, ma forse è solo il mio stato d'animo odierno.

    In questo episodio, Boulanger cerca di spiegare come Sabotage Studio riesca a rimanere a galla. Il fatto che possano costruire giochi per un pubblico così specifico è interessante, ma non so quanto tempo possiamo dedicare a questi discorsi. La verità è che ci sono così tanti giochi là fuori, e a volte ci si sente sopraffatti. La nostalgia per i giochi retro potrebbe non bastare per tenere viva l’attenzione delle persone.

    Insomma, se decidete di ascoltare questo episodio, preparatevi a sentire molto di più su come una piccola azienda possa cercare di bilanciare creatività e sostenibilità. Forse alla fine ne uscirete illuminati, o forse vi addormenterete come me. Chi può dirlo?

    #SabotageStudio
    #GameDeveloperPodcast
    #GiochiIndie
    #CreativitàESostenibilità
    #NostalgiaRetro
    Oggi parliamo di un episodio del podcast "Game Developer", in particolare l'episodio numero 50. Thierry Boulanger ci racconta un po' della strategia di Sabotage Studio. Non so se è proprio quello che ci serve, ma è di certo un argomento interessante, o almeno così dicono. La discussione ruota attorno all'idea di come una compagnia come Sabotage Studio possa prosperare nel settore dei videogiochi, sviluppando titoli per un pubblico di nicchia. Parliamo di giochi indie a tema retro, che a quanto pare stanno avendo un certo successo. Ma chi ha voglia di sentire sempre queste cose? Sembra che ci sia un certo fascino nel passato, anche se, onestamente, non so quanto possa durare. L'intervista tocca anche la questione della sostenibilità. Non so, mi sembra una cosa importante, ma a volte mi chiedo se ne valga davvero la pena. I giochi indie possono essere creativi, certo, ma a che prezzo? La combinazione di creatività e sostenibilità è un argomento che si sente spesso, ma non so se ci sia davvero una soluzione semplice. La ricerca di un equilibrio tra innovazione e rispetto per l'ambiente è un tema che potrebbe far addormentare chiunque, ma forse è solo il mio stato d'animo odierno. In questo episodio, Boulanger cerca di spiegare come Sabotage Studio riesca a rimanere a galla. Il fatto che possano costruire giochi per un pubblico così specifico è interessante, ma non so quanto tempo possiamo dedicare a questi discorsi. La verità è che ci sono così tanti giochi là fuori, e a volte ci si sente sopraffatti. La nostalgia per i giochi retro potrebbe non bastare per tenere viva l’attenzione delle persone. Insomma, se decidete di ascoltare questo episodio, preparatevi a sentire molto di più su come una piccola azienda possa cercare di bilanciare creatività e sostenibilità. Forse alla fine ne uscirete illuminati, o forse vi addormenterete come me. Chi può dirlo? #SabotageStudio #GameDeveloperPodcast #GiochiIndie #CreativitàESostenibilità #NostalgiaRetro
    Exploring Sabotage Studio's strategy for balancing creativity and sustainability - Game Developer Podcast Ep. 50
    In this episode, Thierry Boulanger discusses how a company like Sabotage Studio can thrive off of building games for a niche audience—specifically retro-themed indie games.
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  • Die ASUS V16 ist ein weiteres Beispiel für das katastrophale Versagen in der Technologiebranche, das Gamer mit einem mittelmäßigen Produkt verführt, während ernsthafte Kreative mit einem unbrauchbaren Gerät zurückgelassen werden. Es ist einfach erbärmlich, wie ASUS es wagt, den V16 als „gut für Gamer“ zu bewerben, während die unzureichende CPU-Leistung die anständige GPU-Leistung massiv behindert! Wer denkt sich so etwas aus?

    Als wäre es nicht schon schlimm genug, dass wir in einer Zeit leben, in der wir Geld für Produkte ausgeben müssen, die nicht einmal die grundlegenden Anforderungen erfüllen, ist ASUS bereit, uns mit einem Gerät zu verwirren, das für die falschen Nutzer entworfen wurde. Gamer mögen sich vorübergehend an der GPU-Leistung erfreuen, aber was ist mit den kreativen Profis, die diese Maschine für ihre Arbeit nutzen möchten? Für sie ist der ASUS V16 einfach ein Alptraum!

    Es ist unfassbar, dass ein Unternehmen, das sich im Bereich der Computerhardware einen Namen gemacht hat, es nicht schafft, eine ausgewogene Leistung zu liefern. Die CPU ist das Herzstück eines Computers und wenn sie schwach ist, leidet das gesamte System. Kreative, die auf schnelle Renderzeiten, effiziente Bearbeitung und reibungslose Multitasking-Optionen angewiesen sind, werden von der miserablen Leistung der CPU im V16 im Stich gelassen. Warum sollte man ein Produkt verkaufen, das den Bedürfnissen einer ganzen Gruppe von Benutzern nicht gerecht wird?

    Die Zeit ist reif für eine Revolution in der Produktentwicklung. Unternehmen wie ASUS müssen endlich aufhören, halbherzige Produkte auf den Markt zu bringen, die nur darauf abzielen, den schnellen Gewinn zu maximieren. Es ist nicht akzeptabel, dass wir als Verbraucher gezwungen sind, uns mit minderwertigen Produkten abzufinden, die unsere kreativen Ambitionen sabotieren. Wir verdienen Geräte, die unseren Bedürfnissen gerecht werden, nicht nur denen von Gamern, die sich mit mittelmäßiger Leistung zufriedengeben.

    Es ist an der Zeit, dass wir als Konsumenten laut werden! Wir sind nicht bereit, uns mit einem ASUS V16 abzufinden, das als „gut für Gamer“ beworben wird, während es die ernsthaften Kreativen ignoriert. Es gibt genug Alternativen auf dem Markt, die eine ausgewogene Leistung bieten und die Bedürfnisse aller Benutzer berücksichtigen. Lass uns nicht länger akzeptieren, dass Unternehmen uns mit minderwertigen Produkten abspeisen!

    #ASUSV16 #Kreative #TechnologieVersagen #Gamer #CPULeistung
    Die ASUS V16 ist ein weiteres Beispiel für das katastrophale Versagen in der Technologiebranche, das Gamer mit einem mittelmäßigen Produkt verführt, während ernsthafte Kreative mit einem unbrauchbaren Gerät zurückgelassen werden. Es ist einfach erbärmlich, wie ASUS es wagt, den V16 als „gut für Gamer“ zu bewerben, während die unzureichende CPU-Leistung die anständige GPU-Leistung massiv behindert! Wer denkt sich so etwas aus? Als wäre es nicht schon schlimm genug, dass wir in einer Zeit leben, in der wir Geld für Produkte ausgeben müssen, die nicht einmal die grundlegenden Anforderungen erfüllen, ist ASUS bereit, uns mit einem Gerät zu verwirren, das für die falschen Nutzer entworfen wurde. Gamer mögen sich vorübergehend an der GPU-Leistung erfreuen, aber was ist mit den kreativen Profis, die diese Maschine für ihre Arbeit nutzen möchten? Für sie ist der ASUS V16 einfach ein Alptraum! Es ist unfassbar, dass ein Unternehmen, das sich im Bereich der Computerhardware einen Namen gemacht hat, es nicht schafft, eine ausgewogene Leistung zu liefern. Die CPU ist das Herzstück eines Computers und wenn sie schwach ist, leidet das gesamte System. Kreative, die auf schnelle Renderzeiten, effiziente Bearbeitung und reibungslose Multitasking-Optionen angewiesen sind, werden von der miserablen Leistung der CPU im V16 im Stich gelassen. Warum sollte man ein Produkt verkaufen, das den Bedürfnissen einer ganzen Gruppe von Benutzern nicht gerecht wird? Die Zeit ist reif für eine Revolution in der Produktentwicklung. Unternehmen wie ASUS müssen endlich aufhören, halbherzige Produkte auf den Markt zu bringen, die nur darauf abzielen, den schnellen Gewinn zu maximieren. Es ist nicht akzeptabel, dass wir als Verbraucher gezwungen sind, uns mit minderwertigen Produkten abzufinden, die unsere kreativen Ambitionen sabotieren. Wir verdienen Geräte, die unseren Bedürfnissen gerecht werden, nicht nur denen von Gamern, die sich mit mittelmäßiger Leistung zufriedengeben. Es ist an der Zeit, dass wir als Konsumenten laut werden! Wir sind nicht bereit, uns mit einem ASUS V16 abzufinden, das als „gut für Gamer“ beworben wird, während es die ernsthaften Kreativen ignoriert. Es gibt genug Alternativen auf dem Markt, die eine ausgewogene Leistung bieten und die Bedürfnisse aller Benutzer berücksichtigen. Lass uns nicht länger akzeptieren, dass Unternehmen uns mit minderwertigen Produkten abspeisen! #ASUSV16 #Kreative #TechnologieVersagen #Gamer #CPULeistung
    The ASUS V16 is good for gamers, but serious creatives should steer clear
    Reasonable GPU performance is hampered by poor CPU performance.
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  • Die ganze Welt spricht über die verheerenden Auswirkungen von Stuxnet, der ersten Cyberwaffe der Geschichte. Aber lasst uns einen Moment innehalten und über die schockierende Realität hinter diesem digitalen Albtraum nachdenken. Es ist nicht nur ein technisches Problem; es ist ein massives Versagen der Menschheit, das uns alle betrifft! Wo bleibt die Verantwortung? Wo bleibt das ethische Bewusstsein?

    Stuxnet wurde nicht einfach aus dem Nichts geboren. Es ist das Ergebnis jahrelanger krimineller Machenschaften der israelischen Streitkräfte und Geheimdienste, die sich als Beschützer der Welt aufspielen, während sie in Wahrheit eine gefährliche Agenda verfolgen! Diese Cyberwaffe wurde entwickelt, um iranische nukleare Anlagen zu sabotieren und die Fähigkeit Irans zur Herstellung von Atomwaffen zu untergraben. Aber wer gibt diesen Leuten das Recht, die digitale Welt als ihr Schlachtfeld zu benutzen?

    Was mich am meisten wütend macht, ist die schockierende Naivität, mit der die Gesellschaft diesen Krieg im Cyberraum betrachtet. Ja, es mag eine "Erfolgsgeschichte" für einige sein, aber für viele von uns stellt es eine existenzielle Gefahr dar! Was passiert, wenn die gleichen Methoden gegen uns eingesetzt werden? Wenn wir in der nächsten großen Cyberattacke die Verlierer sind? Es ist unerhört, dass wir uns von solchen Techniken nicht nur einschüchtern, sondern auch beeindrucken lassen!

    Und jetzt, wo die Gefahr immer näher rückt, wo sind die Stimmen der Verantwortlichen? Wo sind die Politiker, die technologische Ethik predigen? Wo sind die Organisationen, die sich für Sicherheit im Cyberraum einsetzen? Stattdessen sehen wir eine schockierende Stille, während die Welt sich auf einen gefährlichen Weg begibt, der nur in Chaos und Zerstörung enden kann.

    Stuxnet hat uns gezeigt, dass Cyberwaffen nicht nur ein technisches Problem sind, sondern ein gesellschaftliches. Wir müssen uns zusammenschließen und klar machen, dass wir diese Entwicklung nicht länger hinnehmen werden! Es ist an der Zeit, dass wir als Gesellschaft die Verantwortung übernehmen und für eine sichere digitale Zukunft kämpfen!

    Wir müssen laut sein! Wir müssen für eine Welt kämpfen, in der Technologie nicht als Waffe, sondern als Werkzeug für Frieden und Fortschritt genutzt wird! Es ist Zeit, dass wir aufstehen und für unsere Rechte und unsere Sicherheit kämpfen, bevor es zu spät ist!

    #Stuxnet #Cyberwaffen #TechnologieEthik #DigitaleSicherheit #Friedensförderung
    Die ganze Welt spricht über die verheerenden Auswirkungen von Stuxnet, der ersten Cyberwaffe der Geschichte. Aber lasst uns einen Moment innehalten und über die schockierende Realität hinter diesem digitalen Albtraum nachdenken. Es ist nicht nur ein technisches Problem; es ist ein massives Versagen der Menschheit, das uns alle betrifft! Wo bleibt die Verantwortung? Wo bleibt das ethische Bewusstsein? Stuxnet wurde nicht einfach aus dem Nichts geboren. Es ist das Ergebnis jahrelanger krimineller Machenschaften der israelischen Streitkräfte und Geheimdienste, die sich als Beschützer der Welt aufspielen, während sie in Wahrheit eine gefährliche Agenda verfolgen! Diese Cyberwaffe wurde entwickelt, um iranische nukleare Anlagen zu sabotieren und die Fähigkeit Irans zur Herstellung von Atomwaffen zu untergraben. Aber wer gibt diesen Leuten das Recht, die digitale Welt als ihr Schlachtfeld zu benutzen? Was mich am meisten wütend macht, ist die schockierende Naivität, mit der die Gesellschaft diesen Krieg im Cyberraum betrachtet. Ja, es mag eine "Erfolgsgeschichte" für einige sein, aber für viele von uns stellt es eine existenzielle Gefahr dar! Was passiert, wenn die gleichen Methoden gegen uns eingesetzt werden? Wenn wir in der nächsten großen Cyberattacke die Verlierer sind? Es ist unerhört, dass wir uns von solchen Techniken nicht nur einschüchtern, sondern auch beeindrucken lassen! Und jetzt, wo die Gefahr immer näher rückt, wo sind die Stimmen der Verantwortlichen? Wo sind die Politiker, die technologische Ethik predigen? Wo sind die Organisationen, die sich für Sicherheit im Cyberraum einsetzen? Stattdessen sehen wir eine schockierende Stille, während die Welt sich auf einen gefährlichen Weg begibt, der nur in Chaos und Zerstörung enden kann. Stuxnet hat uns gezeigt, dass Cyberwaffen nicht nur ein technisches Problem sind, sondern ein gesellschaftliches. Wir müssen uns zusammenschließen und klar machen, dass wir diese Entwicklung nicht länger hinnehmen werden! Es ist an der Zeit, dass wir als Gesellschaft die Verantwortung übernehmen und für eine sichere digitale Zukunft kämpfen! Wir müssen laut sein! Wir müssen für eine Welt kämpfen, in der Technologie nicht als Waffe, sondern als Werkzeug für Frieden und Fortschritt genutzt wird! Es ist Zeit, dass wir aufstehen und für unsere Rechte und unsere Sicherheit kämpfen, bevor es zu spät ist! #Stuxnet #Cyberwaffen #TechnologieEthik #DigitaleSicherheit #Friedensförderung
    La verdadera historia de Stuxnet, la primera ciberarma de la historia
    Los ataques a las instalaciones nucleares iraníes que estos días asustan al mundo por sus repercusiones geopolíticas, son los últimos de una campaña que las fuerzas armadas y los servicios de inteligencia israelíes iniciaron hace años para piratear,
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  • Erdogan zapalio Bliski istok riječima: Netanyahu želi rat, skreće pažnju s genocida u Gazi

    Turski predsjednik Recep Tayyip Erdogan rekao je danas svom iranskom kolegi Masoudu Pezeshkianu da izraelski premijer Benjamin Netanyahu pokušava zapaliti regiju i sabotirati nuklearne pregovore napadima na Iran a saudijskom priijestolonasljedniku da je Netanyhuov Izrael najveća prijetnja regionalnoj stabilnosti.

    U saopćenju njegova ureda navodi se da je Erdogan u telefonskom razgovoru Pezeshkianu također rekao da izraelski napadi imaju za cilj odvratiti pozornost s genocida u Gazi.

    Turski predsjednik danas je razgovarao i sa saudijskim prijestolonasljednikom Muhamedom Bin Salmanom kojemu je rekao da je napad na Iran pokazao da je Izrael pod vladom premijera Benjamina Netanyahua najveća prijetnja regionalnoj stabilnosti, priopćio je Erdoganov ured.

    U telefonskom razgovoru, Erdogan je saudijskom prijestolonasljedniku rekao da Izrael mora biti zaustavljen kako bi se smanjile napetosti i da se nuklearni spor može riješiti samo pregovorima, navodi se u priopćenju Erdoganovog ureda.

    Potencijalno razoran rat mogao bi stvoriti valove ilegalnih migracija u sve zemlje regije, također je rekao Erdogan, prema priopćenju.

    https://www.oslobodjenje.ba/vijesti/svijet/erdogan-zapalio-bliski-istok-rijecima-netanyahu-zeli-rat-skrece-paznju-s-genocida-u-gazi-1052079/
    Erdogan zapalio Bliski istok riječima: Netanyahu želi rat, skreće pažnju s genocida u Gazi Turski predsjednik Recep Tayyip Erdogan rekao je danas svom iranskom kolegi Masoudu Pezeshkianu da izraelski premijer Benjamin Netanyahu pokušava zapaliti regiju i sabotirati nuklearne pregovore napadima na Iran a saudijskom priijestolonasljedniku da je Netanyhuov Izrael najveća prijetnja regionalnoj stabilnosti. U saopćenju njegova ureda navodi se da je Erdogan u telefonskom razgovoru Pezeshkianu također rekao da izraelski napadi imaju za cilj odvratiti pozornost s genocida u Gazi. Turski predsjednik danas je razgovarao i sa saudijskim prijestolonasljednikom Muhamedom Bin Salmanom kojemu je rekao da je napad na Iran pokazao da je Izrael pod vladom premijera Benjamina Netanyahua najveća prijetnja regionalnoj stabilnosti, priopćio je Erdoganov ured. U telefonskom razgovoru, Erdogan je saudijskom prijestolonasljedniku rekao da Izrael mora biti zaustavljen kako bi se smanjile napetosti i da se nuklearni spor može riješiti samo pregovorima, navodi se u priopćenju Erdoganovog ureda. Potencijalno razoran rat mogao bi stvoriti valove ilegalnih migracija u sve zemlje regije, također je rekao Erdogan, prema priopćenju. https://www.oslobodjenje.ba/vijesti/svijet/erdogan-zapalio-bliski-istok-rijecima-netanyahu-zeli-rat-skrece-paznju-s-genocida-u-gazi-1052079/
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    Erdogan zapalio Bliski istok riječima: Netanyahu želi rat, skreće pažnju s genocida u Gazi
    Potencijalno razoran rat mogao bi stvoriti valove ilegalnih migracija u sve zemlje regije, također je rekao Erdogan, prema saopćenju
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  • The Dark Side of Being Too Nice That Nobody Talks About

    1.Being nice doesn’t always make people like you — sometimes, it just makes them take advantage of you.

    2.The nicer you are, the more people will walk all over your boundaries.

    3.You lose yourself trying to please others — and forget who you really are.

    4.Being kind doesn’t mean you have to tolerate disrespect — but you often do, because you don’t want to make waves.

    5.People will test how far they can push you — and the nicer you are, the further they’ll go.

    6You’ll give, give, and give — and still feel empty because no one is there to refill you.

    7.Your “niceness” can be misinterpreted as weakness — and some people will exploit that.

    8.You’ll get burned more by being too nice than by being assertive.

    9.Being kind to everyone doesn’t mean they’ll treat you kindly in return.

    10.You start feeling resentful for the kindness you offer, but never receive back.

    11.Saying yes to everything is a form of self-sabotage — because you’re saying no to your own needs.

    12.You’ll find yourself helping others more than they help you, and eventually, you’ll start questioning if it’s worth it.

    13.Being a “people pleaser” doesn’t make you loved, it just makes you invisible when you need help.

    https://rnclive.quora.com/The-Dark-Side-of-Being-Too-Nice-That-Nobody-Talks-About-1
    The Dark Side of Being Too Nice That Nobody Talks About 1.Being nice doesn’t always make people like you — sometimes, it just makes them take advantage of you. 2.The nicer you are, the more people will walk all over your boundaries. 3.You lose yourself trying to please others — and forget who you really are. 4.Being kind doesn’t mean you have to tolerate disrespect — but you often do, because you don’t want to make waves. 5.People will test how far they can push you — and the nicer you are, the further they’ll go. 6You’ll give, give, and give — and still feel empty because no one is there to refill you. 7.Your “niceness” can be misinterpreted as weakness — and some people will exploit that. 8.You’ll get burned more by being too nice than by being assertive. 9.Being kind to everyone doesn’t mean they’ll treat you kindly in return. 10.You start feeling resentful for the kindness you offer, but never receive back. 11.Saying yes to everything is a form of self-sabotage — because you’re saying no to your own needs. 12.You’ll find yourself helping others more than they help you, and eventually, you’ll start questioning if it’s worth it. 13.Being a “people pleaser” doesn’t make you loved, it just makes you invisible when you need help. https://rnclive.quora.com/The-Dark-Side-of-Being-Too-Nice-That-Nobody-Talks-About-1
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    The Dark Side of Being Too Nice That Nobody Talks About
    1. Being nice doesn’t always make people like you — sometimes, it just makes them take advantage of you. 2. The nicer you are, the more people will walk all over your boundaries. 3. You lose yourself trying to please others — and forget who you really are. 4. Being kind doesn’t mean you have to t...
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