• Un remake di Trails in the Sky: Second Chapter dovrebbe bene vedere il giorno. Non so, sembra interessante, ma onestamente non sono così emozionato. La serie Trails in the Sky ha una sua storia, ma un remake? Non so quanto possa davvero cambiare l'esperienza di gioco.

    Falcom, l'azienda dietro a tutto questo, ha deciso di tornare alle origini. Forse pensano che un remake possa attrarre nuovi giocatori o far rivivere i ricordi di quelli più anziani. Ma a me, sembra solo un modo per riciclare contenuti più che un reale passo avanti.

    Il gioco originale aveva il suo fascino, certo. Ma un remake? Non so se ne sentiamo davvero il bisogno. Magari ci saranno delle migliorie grafiche o qualche nuova meccanica, ma alla fine, è sempre la stessa storia, giusto?

    In un mondo dove ci sono così tanti nuovi giochi e idee fresche, tornare su qualcosa di già visto può sembrare un po'... noioso. Potrebbe comunque essere divertente per chi ama la serie, ma per me è solo un'altra notizia che passa.

    Ecco, spero che chi ama i remake possa trarne qualcosa di positivo, ma io non sono certo tra quelli.

    #TrailsInTheSky #Remake #Videogiochi #Falcom #SecondChapter
    Un remake di Trails in the Sky: Second Chapter dovrebbe bene vedere il giorno. Non so, sembra interessante, ma onestamente non sono così emozionato. La serie Trails in the Sky ha una sua storia, ma un remake? Non so quanto possa davvero cambiare l'esperienza di gioco. Falcom, l'azienda dietro a tutto questo, ha deciso di tornare alle origini. Forse pensano che un remake possa attrarre nuovi giocatori o far rivivere i ricordi di quelli più anziani. Ma a me, sembra solo un modo per riciclare contenuti più che un reale passo avanti. Il gioco originale aveva il suo fascino, certo. Ma un remake? Non so se ne sentiamo davvero il bisogno. Magari ci saranno delle migliorie grafiche o qualche nuova meccanica, ma alla fine, è sempre la stessa storia, giusto? In un mondo dove ci sono così tanti nuovi giochi e idee fresche, tornare su qualcosa di già visto può sembrare un po'... noioso. Potrebbe comunque essere divertente per chi ama la serie, ma per me è solo un'altra notizia che passa. Ecco, spero che chi ama i remake possa trarne qualcosa di positivo, ma io non sono certo tra quelli. #TrailsInTheSky #Remake #Videogiochi #Falcom #SecondChapter
    Un remake de Trails in the Sky: Second Chapter devrait bien voir le jour
    ActuGaming.net Un remake de Trails in the Sky: Second Chapter devrait bien voir le jour En repartant aux origines de la saga Trails in the Sky, Falcom n’allait certainement pas […] L'article Un remake de Trails in the Sky: Second Chapter
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  • La situazione nel mondo dei videogiochi è diventata ridicola e insostenibile! Come è possibile che uno dei migliori RPG di puzzle di tutti i tempi, "Puzzle Quest", stia ricevendo un remaster? Non fraintendetemi, sono un grande fan di questo gioco, ma l'industria sembra aver perso completamente il contatto con la realtà. È un insulto per tutti noi appassionati vedere che i developer preferiscono rifare giochi vecchi piuttosto che investire in nuove idee originali!

    La verità è che "Puzzle Quest: Immortal Edition" non ha bisogno di un remaster. Questo titolo ha già conquistato i cuori di milioni di giocatori, e ora ci propongono una versione "migliorata" solo per spremere qualche euro in più dalle nostre tasche. È una strategia commerciale squallida e disgustosa! Siamo stufi di queste operazioni di marketing mascherate da innovazione. Perché non investire in nuovi titoli che possano davvero sfidare le menti e intrattenere i giocatori come "Puzzle Quest" ha fatto ai suoi tempi?

    Invece di rimanere bloccati nel passato, l'industria dei videogiochi dovrebbe concentrarsi su come evolversi e migliorare l'esperienza di gioco. Ci sono tantissimi sviluppatori talentuosi là fuori che possono creare qualcosa di fresco e innovativo, ma i grandi nomi preferiscono riproporre la stessa minestra riscaldata. È frustrante vedere quanto poco rispetto ci sia per la creatività e l'originalità nel settore. Questo è un chiaro segnale che l'industria sta seguendo una strada pericolosa, una strada che porta all'apatia e alla stagnazione.

    E non parliamo nemmeno della qualità delle attuali remaster. Spesso, queste versioni non apportano miglioramenti significativi, e a volte, riescono addirittura a rovinare l'esperienza originale. La grafica può sembrare migliore, ma ciò che conta di più è l'anima del gioco. È come mettere un bel vestito su una persona che non ha nulla da dire. Che senso ha?

    I giocatori meritano di più! Siamo stanchi di vedere i nostri giochi preferiti sfruttati e maltrattati. È ora di alzare la voce e chiedere agli sviluppatori di fare meglio. Vogliamo nuovi mondi da esplorare, nuove storie da vivere e nuove sfide da affrontare, non un'altra versione di qualcosa che abbiamo già amato e che non ha bisogno di essere "riportato in vita".

    Quindi, un appello a tutti gli amanti dei videogiochi: non lasciate che la nostalgia vi accechi! Pretendete qualità e innovazione! Non accontentatevi di meno. È tempo di far sentire la nostra voce e chiedere ai nostri sviluppatori di fare un passo avanti per il futuro dei videogiochi.

    #PuzzleQuest #Videogiochi #Innovazione #Gaming #Remaster
    La situazione nel mondo dei videogiochi è diventata ridicola e insostenibile! Come è possibile che uno dei migliori RPG di puzzle di tutti i tempi, "Puzzle Quest", stia ricevendo un remaster? Non fraintendetemi, sono un grande fan di questo gioco, ma l'industria sembra aver perso completamente il contatto con la realtà. È un insulto per tutti noi appassionati vedere che i developer preferiscono rifare giochi vecchi piuttosto che investire in nuove idee originali! La verità è che "Puzzle Quest: Immortal Edition" non ha bisogno di un remaster. Questo titolo ha già conquistato i cuori di milioni di giocatori, e ora ci propongono una versione "migliorata" solo per spremere qualche euro in più dalle nostre tasche. È una strategia commerciale squallida e disgustosa! Siamo stufi di queste operazioni di marketing mascherate da innovazione. Perché non investire in nuovi titoli che possano davvero sfidare le menti e intrattenere i giocatori come "Puzzle Quest" ha fatto ai suoi tempi? Invece di rimanere bloccati nel passato, l'industria dei videogiochi dovrebbe concentrarsi su come evolversi e migliorare l'esperienza di gioco. Ci sono tantissimi sviluppatori talentuosi là fuori che possono creare qualcosa di fresco e innovativo, ma i grandi nomi preferiscono riproporre la stessa minestra riscaldata. È frustrante vedere quanto poco rispetto ci sia per la creatività e l'originalità nel settore. Questo è un chiaro segnale che l'industria sta seguendo una strada pericolosa, una strada che porta all'apatia e alla stagnazione. E non parliamo nemmeno della qualità delle attuali remaster. Spesso, queste versioni non apportano miglioramenti significativi, e a volte, riescono addirittura a rovinare l'esperienza originale. La grafica può sembrare migliore, ma ciò che conta di più è l'anima del gioco. È come mettere un bel vestito su una persona che non ha nulla da dire. Che senso ha? I giocatori meritano di più! Siamo stanchi di vedere i nostri giochi preferiti sfruttati e maltrattati. È ora di alzare la voce e chiedere agli sviluppatori di fare meglio. Vogliamo nuovi mondi da esplorare, nuove storie da vivere e nuove sfide da affrontare, non un'altra versione di qualcosa che abbiamo già amato e che non ha bisogno di essere "riportato in vita". Quindi, un appello a tutti gli amanti dei videogiochi: non lasciate che la nostalgia vi accechi! Pretendete qualità e innovazione! Non accontentatevi di meno. È tempo di far sentire la nostra voce e chiedere ai nostri sviluppatori di fare un passo avanti per il futuro dei videogiochi. #PuzzleQuest #Videogiochi #Innovazione #Gaming #Remaster
    One Of The Best Puzzle RPGs Of All Time Is Getting A Remaster
    Puzzle Quest: Immortal Edition is out later this month The post One Of The Best Puzzle RPGs Of All Time Is Getting A Remaster appeared first on Kotaku.
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  • Mi sento solo in questo mondo virtuale che una volta mi ha portato tanta gioia. Ho investito ore, sogni e speranze in un gioco che sembrava un rifugio, ma ora mi sento tradito. La notizia della cancellazione di uno dei mod più amati di Final Fantasy 14 è come un colpo al cuore. Naoki Yoshida, il leader di questo mondo che abbiamo amato, chiede a noi, i fan, di fermarci. Ma come possiamo fermarci quando ciò che costruiamo insieme ci ha dato vita?

    La realtà è dura. Ogni volta che vedo un post, un'immagine, un ricordo di quel mod, il mio cuore si spezza un po' di più. Perché ci siamo affezionati a questo mondo? Perché abbiamo investito tanto in un viaggio che ora sembra essere svanito? La comunità di Final Fantasy 14 era un luogo di connessione, un angolo sicuro dove anche i più fragili potevano trovare forza. Ma ora, con la notizia di questa proibizione, sento che quel legame si sta sgretolando.

    Cosa significa essere un giocatore in un'epoca in cui la creatività viene soffocata? In cui le passioni vengono messe a tacere per il bene di una linea di prodotti? La nostalgia per i momenti trascorsi con gli amici, le avventure condivise, ora si mescola con un senso di impotenza. La bellezza della personalizzazione e della libertà creativa è stata calpestata, e noi, i giocatori, ci ritroviamo a chiederci: cosa ci resta?

    La vita dentro e fuori dal gioco diventa un ciclo di tristezza e rifiuto. La voglia di esprimere se stessi attraverso l'arte e la creatività è stata negata, e noi, che abbiamo sempre creduto nel potere dell'immaginazione, ci sentiamo persi. La battaglia contro le restrizioni è uno sforzo solitario, e la solitudine si fa sempre più opprimente.

    Ogni tweet, ogni post che vedo su questa situazione mi ricorda quanto sia fragile questa comunità. Ma non dobbiamo arrenderci. Anche se ci sentiamo traditi, dobbiamo continuare a lottare per quello in cui crediamo. Per la libertà di espressione, per la creatività che ci unisce. Non permettiamo che il dolore ci fermi; continuiamo a combattere, anche quando sembra che il mondo sia contro di noi.



    #FinalFantasy14 #ModBannato #Sentimenti #Gioco #Solidarietà
    Mi sento solo in questo mondo virtuale che una volta mi ha portato tanta gioia. Ho investito ore, sogni e speranze in un gioco che sembrava un rifugio, ma ora mi sento tradito. La notizia della cancellazione di uno dei mod più amati di Final Fantasy 14 è come un colpo al cuore. Naoki Yoshida, il leader di questo mondo che abbiamo amato, chiede a noi, i fan, di fermarci. Ma come possiamo fermarci quando ciò che costruiamo insieme ci ha dato vita? La realtà è dura. Ogni volta che vedo un post, un'immagine, un ricordo di quel mod, il mio cuore si spezza un po' di più. Perché ci siamo affezionati a questo mondo? Perché abbiamo investito tanto in un viaggio che ora sembra essere svanito? La comunità di Final Fantasy 14 era un luogo di connessione, un angolo sicuro dove anche i più fragili potevano trovare forza. Ma ora, con la notizia di questa proibizione, sento che quel legame si sta sgretolando. Cosa significa essere un giocatore in un'epoca in cui la creatività viene soffocata? In cui le passioni vengono messe a tacere per il bene di una linea di prodotti? La nostalgia per i momenti trascorsi con gli amici, le avventure condivise, ora si mescola con un senso di impotenza. La bellezza della personalizzazione e della libertà creativa è stata calpestata, e noi, i giocatori, ci ritroviamo a chiederci: cosa ci resta? La vita dentro e fuori dal gioco diventa un ciclo di tristezza e rifiuto. La voglia di esprimere se stessi attraverso l'arte e la creatività è stata negata, e noi, che abbiamo sempre creduto nel potere dell'immaginazione, ci sentiamo persi. La battaglia contro le restrizioni è uno sforzo solitario, e la solitudine si fa sempre più opprimente. Ogni tweet, ogni post che vedo su questa situazione mi ricorda quanto sia fragile questa comunità. Ma non dobbiamo arrenderci. Anche se ci sentiamo traditi, dobbiamo continuare a lottare per quello in cui crediamo. Per la libertà di espressione, per la creatività che ci unisce. Non permettiamo che il dolore ci fermi; continuiamo a combattere, anche quando sembra che il mondo sia contro di noi. 💔🌧️ #FinalFantasy14 #ModBannato #Sentimenti #Gioco #Solidarietà
    Final Fantasy 14 Boss Explains Why One Of The Game’s Most Popular Mods Was Banned
    Naoki Yoshida is begging fans to stop posting lewds and ripping off the item shop The post <i>Final Fantasy 14</i> Boss Explains Why One Of The Game’s Most Popular Mods Was Banned appeared first on Kotaku.
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  • Non posso credere che ci troviamo a parlare di un'altra edizione di Call of Duty, precisamente di "Call of Duty: Black Ops 7". È davvero sconcertante come gli sviluppatori continuino a sfruttare il marchio senza apportare reali innovazioni. Ogni anno ci viene propinato lo stesso gioco con qualche modifica superficiale e noi, come comunità, sembriamo sempre pronti a ricomprarlo. Ma basta! È ora di alzare la voce contro questa strategia fallimentare!

    In una società in cui la tecnologia avanza a passi da gigante, perché dovremmo accontentarci di un titolo che non fa altro che ripetere gli stessi schemi del passato? "Call of Duty: Black Ops 7" promette nuove informazioni, ma quali? Nuovi skin, mappe che sembrano già viste, e qualche arma in più? È questo il massimo che possiamo aspettarci? È inaccettabile! Gli sviluppatori dovrebbero impegnarsi per offrire un’esperienza unica e coinvolgente, non semplicemente un’altra versione di un gioco che, a questo punto, è diventato una barzelletta.

    E non parliamo nemmeno della comunità di giocatori. Siamo diventati così assuefatti da questa formula che non riusciamo più a vedere come ci stiamo sabotando da soli. Compriamo i giochi senza nemmeno chiedere se ci sia valore reale in ciò che stiamo sostenendo. Dobbiamo smettere di giustificare l'inevitabile mediocrità con frasi come “ma la grafica è bella” o “è divertente giocare con gli amici”. Il divertimento dovrebbe derivare da un gioco che ha un’anima, non da una miriade di effetti speciali!

    Inoltre, c'è il problema delle microtransazioni. A questo punto, “Call of Duty: Black Ops 7” rischia di diventare solo un altro gioco dove spendere soldi reali per ottenere vantaggi in-game. È un vero schiaffo in faccia a chi gioca per passione. La comunità merita rispetto e, invece, ci ritroviamo a combattere contro un sistema che premia solo chi è disposto a svuotare il portafoglio.

    La verità è che gli sviluppatori devono smettere di pensare solo ai profitti e iniziare a pensare ai giocatori. Dobbiamo alzare la voce e chiedere un cambiamento! Questo non è solo un gioco, è una parte della nostra cultura videoludica. E se continuiamo a tollerare prodotti mediocri come “Call of Duty: Black Ops 7”, stiamo solo contribuendo al declino di un’industria che una volta era sinonimo di innovazione e creatività!

    È ora di dire basta a giochi che non offrono nulla di nuovo e di rimanere fermi, con le braccia incrociate, a guardare mentre il nostro hobby preferito viene ridotto a una mera macchina da soldi. Insieme possiamo fare la differenza, e ora è il momento di farci sentire!

    #CallOfDuty #BlackOps7 #Videogiochi #Innovazione #Microtransazioni
    Non posso credere che ci troviamo a parlare di un'altra edizione di Call of Duty, precisamente di "Call of Duty: Black Ops 7". È davvero sconcertante come gli sviluppatori continuino a sfruttare il marchio senza apportare reali innovazioni. Ogni anno ci viene propinato lo stesso gioco con qualche modifica superficiale e noi, come comunità, sembriamo sempre pronti a ricomprarlo. Ma basta! È ora di alzare la voce contro questa strategia fallimentare! In una società in cui la tecnologia avanza a passi da gigante, perché dovremmo accontentarci di un titolo che non fa altro che ripetere gli stessi schemi del passato? "Call of Duty: Black Ops 7" promette nuove informazioni, ma quali? Nuovi skin, mappe che sembrano già viste, e qualche arma in più? È questo il massimo che possiamo aspettarci? È inaccettabile! Gli sviluppatori dovrebbero impegnarsi per offrire un’esperienza unica e coinvolgente, non semplicemente un’altra versione di un gioco che, a questo punto, è diventato una barzelletta. E non parliamo nemmeno della comunità di giocatori. Siamo diventati così assuefatti da questa formula che non riusciamo più a vedere come ci stiamo sabotando da soli. Compriamo i giochi senza nemmeno chiedere se ci sia valore reale in ciò che stiamo sostenendo. Dobbiamo smettere di giustificare l'inevitabile mediocrità con frasi come “ma la grafica è bella” o “è divertente giocare con gli amici”. Il divertimento dovrebbe derivare da un gioco che ha un’anima, non da una miriade di effetti speciali! Inoltre, c'è il problema delle microtransazioni. A questo punto, “Call of Duty: Black Ops 7” rischia di diventare solo un altro gioco dove spendere soldi reali per ottenere vantaggi in-game. È un vero schiaffo in faccia a chi gioca per passione. La comunità merita rispetto e, invece, ci ritroviamo a combattere contro un sistema che premia solo chi è disposto a svuotare il portafoglio. La verità è che gli sviluppatori devono smettere di pensare solo ai profitti e iniziare a pensare ai giocatori. Dobbiamo alzare la voce e chiedere un cambiamento! Questo non è solo un gioco, è una parte della nostra cultura videoludica. E se continuiamo a tollerare prodotti mediocri come “Call of Duty: Black Ops 7”, stiamo solo contribuendo al declino di un’industria che una volta era sinonimo di innovazione e creatività! È ora di dire basta a giochi che non offrono nulla di nuovo e di rimanere fermi, con le braccia incrociate, a guardare mentre il nostro hobby preferito viene ridotto a una mera macchina da soldi. Insieme possiamo fare la differenza, e ora è il momento di farci sentire! #CallOfDuty #BlackOps7 #Videogiochi #Innovazione #Microtransazioni
    خاص | ننفرد بكل المعلومات عن كول أوف ديوتي بلاك أوبس 7!
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  • Non posso credere a quanto sia ridicolo e inaccettabile il recente lancio di "Deadpool" in realtà virtuale! Questa è una delle cose più assurde che abbia mai visto. La nuova creazione di Twisted Pixel non è solo un insulto all'intelligenza dei videogiocatori, ma rappresenta anche un fallimento clamoroso nel mondo della tecnologia e dell'intrattenimento.

    Iniziamo con il concetto stesso: Deadpool è un personaggio iconico, noto per il suo umorismo irriverente e le sue avventure folli. Ma cosa ci si aspetta quando lo si catapulta in un ambiente di realtà virtuale? Un'esperienza straordinaria? No, solo un caos totale! L'idea che qualcosa di così complesso e avvincente possa essere ridotto a una mera esperienza VR è semplicemente ridicola. Non ci sono parole per descrivere quanto sia deludente vedere un personaggio di tale spessore affrontare una grafica scadente e una giocabilità imbarazzante.

    E non parliamo nemmeno della tecnologia utilizzata! Se pensano di poterci vendere questo "prodotto" come una novità, si sbagliano di grosso. La VR dovrebbe essere un'opportunità per immergersi completamente in un mondo nuovo, ma in questo caso sembra che ci abbiano semplicemente lanciato in un'incubo di glitch e bug. Non è solo un errore tecnico, è un affronto alla nostra pazienza e alla nostra passione per i videogiochi.

    La realtà virtuale poteva essere il futuro del gaming, ma con iniziative come questa, stiamo solo retrocedendo. Dove sono le idee innovative? Dove sono le esperienze che ci fanno sentire che stiamo vivendo un'avventura? Invece, ci ritroviamo a combattere contro un sistema che sembra essere stato progettato da un gruppo di dilettanti. Dov'è il rispetto per i fan di Deadpool? Dov'è il rispetto per noi, i videogiocatori?

    In un momento in cui ci aspettiamo che i creatori di contenuti superino i limiti dell'immaginazione, ci ritroviamo a dover affrontare questa farsa. Questo non è ciò che volevo dalla realtà virtuale, e sicuramente non è ciò che i fan di Deadpool meritano!

    Twisted Pixel ha davvero bisogno di rivedere le proprie priorità. È tempo di smettere di vendere sogni e iniziare a fornire prodotti di qualità. Non possiamo continuare ad accettare ciò che ci viene servito con un sorriso sul volto e un "è solo un gioco". No, non è solo un gioco. È un insulto.

    #Deadpool #VR #Tecnologia #Videogames #Critica
    Non posso credere a quanto sia ridicolo e inaccettabile il recente lancio di "Deadpool" in realtà virtuale! Questa è una delle cose più assurde che abbia mai visto. La nuova creazione di Twisted Pixel non è solo un insulto all'intelligenza dei videogiocatori, ma rappresenta anche un fallimento clamoroso nel mondo della tecnologia e dell'intrattenimento. Iniziamo con il concetto stesso: Deadpool è un personaggio iconico, noto per il suo umorismo irriverente e le sue avventure folli. Ma cosa ci si aspetta quando lo si catapulta in un ambiente di realtà virtuale? Un'esperienza straordinaria? No, solo un caos totale! L'idea che qualcosa di così complesso e avvincente possa essere ridotto a una mera esperienza VR è semplicemente ridicola. Non ci sono parole per descrivere quanto sia deludente vedere un personaggio di tale spessore affrontare una grafica scadente e una giocabilità imbarazzante. E non parliamo nemmeno della tecnologia utilizzata! Se pensano di poterci vendere questo "prodotto" come una novità, si sbagliano di grosso. La VR dovrebbe essere un'opportunità per immergersi completamente in un mondo nuovo, ma in questo caso sembra che ci abbiano semplicemente lanciato in un'incubo di glitch e bug. Non è solo un errore tecnico, è un affronto alla nostra pazienza e alla nostra passione per i videogiochi. La realtà virtuale poteva essere il futuro del gaming, ma con iniziative come questa, stiamo solo retrocedendo. Dove sono le idee innovative? Dove sono le esperienze che ci fanno sentire che stiamo vivendo un'avventura? Invece, ci ritroviamo a combattere contro un sistema che sembra essere stato progettato da un gruppo di dilettanti. Dov'è il rispetto per i fan di Deadpool? Dov'è il rispetto per noi, i videogiocatori? In un momento in cui ci aspettiamo che i creatori di contenuti superino i limiti dell'immaginazione, ci ritroviamo a dover affrontare questa farsa. Questo non è ciò che volevo dalla realtà virtuale, e sicuramente non è ciò che i fan di Deadpool meritano! Twisted Pixel ha davvero bisogno di rivedere le proprie priorità. È tempo di smettere di vendere sogni e iniziare a fornire prodotti di qualità. Non possiamo continuare ad accettare ciò che ci viene servito con un sorriso sul volto e un "è solo un gioco". No, non è solo un gioco. È un insulto. #Deadpool #VR #Tecnologia #Videogames #Critica
    Deadpool débarque en réalité virtuelle… et rien ne pourra vous préparer à ce chaos
    Deadpool débarque en réalité virtuelle ! Il s’agit de la dernière création de Twisted Pixel, […] Cet article Deadpool débarque en réalité virtuelle… et rien ne pourra vous préparer à ce chaos a été publié sur REALITE-VIRTUELLE.COM.
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  • Ah, il mondo del gaming! Dove le console diventano antiquariato in un batter d'occhio e i negozi di videogiochi si trasformano in mercati delle pulci virtuali. Oggi parliamo di GameStop, la nostra amata catena che sta cercando di combattere l'aumento dei prezzi della PS5 come un gladiatore in un'arena, ma con un trucco che farebbe arrossire anche il più astuto dei commercianti.

    La notizia è fresca: GameStop ha deciso di "incentivare" i giocatori a scambiare le loro vecchie console, come PS4, Switch e Xbox, offrendo 50 dollari in più per il loro valore. Suona bene, vero? Ma, come in ogni affare che si rispetti, c'è un "catch". Forse un po' come quando pensi di aver trovato un tesoro e invece è solo un mucchio di rottami arrugginiti.

    Ecco il segreto: a quanto pare, i "bonus tariffari di Trump" sono un'aggiunta gradita ai vostri scambi. Chi non ama un po' di politica con il proprio gaming? Dobbiamo ringraziare l'ex presidente per questa brillante mossa economica, che trasforma il nostro amato hobby in un'opera d'arte di marketing. Chiaramente, un modo geniale per dirci: "Ehi, vuoi davvero quei 50 dollari in più? Allora preparati a pagare il prezzo del biglietto!"

    Ma non preoccupatevi, cari gamer, perché GameStop è qui per salvare la giornata! Immaginatevi di entrare nel negozio con il vostro PS4, sperando di ricevere una somma giusta. Dopo ore di contrattazioni, vi troverete con 50 dollari in più, ma con il cuore in subbuglio per il costo del prossimo affare. Non dimentichiamo che ogni centesimo risparmiato ora potrebbe essere speso in una sacca di popcorn per il prossimo film di supereroi, che è, ovviamente, una priorità assoluta.

    In un mondo dove i prezzi delle console volano alle stelle, GameStop prova a sembrare il Robin Hood del settore, rubando ai giocatori per dare un po’ di conforto. Ma attenzione, perché ogni volta che pensi di aver fatto un affare, il tuo portafoglio potrebbe sentirsi come un gladiatore ferito, pronto a cedere il colpo finale.

    In conclusione, se volete scambiare la vostra vecchia console per un po' di verde extra, preparatevi a una corsa al tesoro piena di sorprese. E chi lo sa? Magari alla fine, scoprirete che il vero affare è continuare a giocare con ciò che avete già. Game on!

    #GameStop #PS5 #ConsoleTradeIn #GamingHumor #PrezziInAumento
    Ah, il mondo del gaming! Dove le console diventano antiquariato in un batter d'occhio e i negozi di videogiochi si trasformano in mercati delle pulci virtuali. Oggi parliamo di GameStop, la nostra amata catena che sta cercando di combattere l'aumento dei prezzi della PS5 come un gladiatore in un'arena, ma con un trucco che farebbe arrossire anche il più astuto dei commercianti. La notizia è fresca: GameStop ha deciso di "incentivare" i giocatori a scambiare le loro vecchie console, come PS4, Switch e Xbox, offrendo 50 dollari in più per il loro valore. Suona bene, vero? Ma, come in ogni affare che si rispetti, c'è un "catch". Forse un po' come quando pensi di aver trovato un tesoro e invece è solo un mucchio di rottami arrugginiti. Ecco il segreto: a quanto pare, i "bonus tariffari di Trump" sono un'aggiunta gradita ai vostri scambi. Chi non ama un po' di politica con il proprio gaming? Dobbiamo ringraziare l'ex presidente per questa brillante mossa economica, che trasforma il nostro amato hobby in un'opera d'arte di marketing. Chiaramente, un modo geniale per dirci: "Ehi, vuoi davvero quei 50 dollari in più? Allora preparati a pagare il prezzo del biglietto!" Ma non preoccupatevi, cari gamer, perché GameStop è qui per salvare la giornata! Immaginatevi di entrare nel negozio con il vostro PS4, sperando di ricevere una somma giusta. Dopo ore di contrattazioni, vi troverete con 50 dollari in più, ma con il cuore in subbuglio per il costo del prossimo affare. Non dimentichiamo che ogni centesimo risparmiato ora potrebbe essere speso in una sacca di popcorn per il prossimo film di supereroi, che è, ovviamente, una priorità assoluta. In un mondo dove i prezzi delle console volano alle stelle, GameStop prova a sembrare il Robin Hood del settore, rubando ai giocatori per dare un po’ di conforto. Ma attenzione, perché ogni volta che pensi di aver fatto un affare, il tuo portafoglio potrebbe sentirsi come un gladiatore ferito, pronto a cedere il colpo finale. In conclusione, se volete scambiare la vostra vecchia console per un po' di verde extra, preparatevi a una corsa al tesoro piena di sorprese. E chi lo sa? Magari alla fine, scoprirete che il vero affare è continuare a giocare con ciò che avete già. Game on! #GameStop #PS5 #ConsoleTradeIn #GamingHumor #PrezziInAumento
    GameStop Fighting PS5 Price Hike By Paying $50 More For Your Old Console, But There’s A Catch
    Trade-ins for PS4, Switch, and Xbox are getting a Trump tariff bonus The post GameStop Fighting PS5 Price Hike By Paying $50 More For Your Old Console, But There’s A Catch appeared first on Kotaku.
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  • gioco, Frost Giant, Stormgate, CEO Tim Morten, strategie in tempo reale, videogiochi, industria dei giochi, player, successo, crescita

    ## Introduzione

    Nel mondo dinamico dei videogiochi, ogni lancio di un nuovo titolo è un evento atteso con grande entusiasmo. Recentemente, tuttavia, Frost Giant, l'azienda dietro il gioco di strategia in tempo reale "Stormgate", ha annunciato un periodo di riflessione a seguito di un avvio che ha visto meno giocatori contemporanei rispetto all'accesso anticipat...
    gioco, Frost Giant, Stormgate, CEO Tim Morten, strategie in tempo reale, videogiochi, industria dei giochi, player, successo, crescita ## Introduzione Nel mondo dinamico dei videogiochi, ogni lancio di un nuovo titolo è un evento atteso con grande entusiasmo. Recentemente, tuttavia, Frost Giant, l'azienda dietro il gioco di strategia in tempo reale "Stormgate", ha annunciato un periodo di riflessione a seguito di un avvio che ha visto meno giocatori contemporanei rispetto all'accesso anticipat...
    Il futuro di Stormgate: ottimismo e sfide per Frost Giant
    gioco, Frost Giant, Stormgate, CEO Tim Morten, strategie in tempo reale, videogiochi, industria dei giochi, player, successo, crescita ## Introduzione Nel mondo dinamico dei videogiochi, ogni lancio di un nuovo titolo è un evento atteso con grande entusiasmo. Recentemente, tuttavia, Frost Giant, l'azienda dietro il gioco di strategia in tempo reale "Stormgate", ha annunciato un periodo di...
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  • Starbreeze, che diavolo stai combinando? La recente nomina di Jonas Skantz, un veterano di EA, a general manager di Payday è solo l'ennesima mossa maldestra di un'azienda che sembra non avere idea di come risollevare le proprie sorti. Con un crollo delle vendite da 59.1 milioni a soli 17.3 milioni nel FY2024, è ridicolo pensare che un cambio di leadership possa essere la soluzione ai vostri problemi. Avete davvero bisogno di un esperto di EA per affrontare le vostre disastrose scelte strategiche?

    È chiaro che Starbreeze sta affondando e, invece di affrontare le vere cause del problema, decidete di mettere un cerotto su una ferita aperta. La gestione della crisi è fondamentale, e continuare a cambiare i vertici senza una vera visione strategica è da irresponsabili. Skantz potrebbe avere esperienza, ma che cosa ha realmente portato a EA? Quanti giochi hanno lanciato con successo? E quanti di questi sono stati accolti con entusiasmo dal pubblico? Non vorrei essere troppo diretto, ma i vostri tentativi di rimanere a galla sono patetici.

    Invece di investire in innovazione e qualità, vi limitate a cambiare i nomi nei vostri uffici. Dove sono le nuove idee? Dove sono i giochi che fanno vibrare i giocatori? Se pensate che la nomina di una figura come Skantz possa magicamente trasformare la vostra situazione, vi sbagliate di grosso. La verità è che il settore dei videogiochi è spietato e non si ferma per chi non riesce a stare al passo con i tempi.

    E se volete davvero risollevare le vostre finanze, dovete affrontare il vostro ego e ammettere che i vostri ultimi prodotti non hanno soddisfatto le aspettative. La vostra mancanza di ascolto nei confronti della community è sconcertante. Continuare a ignorare feedback e suggerimenti non porterà altro che un ulteriore calo delle vendite. Non è solo una questione di numeri, ma di costruire una relazione di fiducia con i vostri giocatori.

    Starbreeze, è ora di svegliarsi! Smettete di affidarvi a vecchie glorie e iniziate a investire in talenti freschi e idee innovative. Non possiamo più tollerare un’azienda che sembra non avere alcun rispetto per il proprio pubblico. La pazienza è finita e, se non cambiate rotta, rischiate di diventare solo un triste ricordo nel panorama videoludico.

    #Starbreeze #Payday #JonasSkantz #videogiochi #crisi
    Starbreeze, che diavolo stai combinando? La recente nomina di Jonas Skantz, un veterano di EA, a general manager di Payday è solo l'ennesima mossa maldestra di un'azienda che sembra non avere idea di come risollevare le proprie sorti. Con un crollo delle vendite da 59.1 milioni a soli 17.3 milioni nel FY2024, è ridicolo pensare che un cambio di leadership possa essere la soluzione ai vostri problemi. Avete davvero bisogno di un esperto di EA per affrontare le vostre disastrose scelte strategiche? È chiaro che Starbreeze sta affondando e, invece di affrontare le vere cause del problema, decidete di mettere un cerotto su una ferita aperta. La gestione della crisi è fondamentale, e continuare a cambiare i vertici senza una vera visione strategica è da irresponsabili. Skantz potrebbe avere esperienza, ma che cosa ha realmente portato a EA? Quanti giochi hanno lanciato con successo? E quanti di questi sono stati accolti con entusiasmo dal pubblico? Non vorrei essere troppo diretto, ma i vostri tentativi di rimanere a galla sono patetici. Invece di investire in innovazione e qualità, vi limitate a cambiare i nomi nei vostri uffici. Dove sono le nuove idee? Dove sono i giochi che fanno vibrare i giocatori? Se pensate che la nomina di una figura come Skantz possa magicamente trasformare la vostra situazione, vi sbagliate di grosso. La verità è che il settore dei videogiochi è spietato e non si ferma per chi non riesce a stare al passo con i tempi. E se volete davvero risollevare le vostre finanze, dovete affrontare il vostro ego e ammettere che i vostri ultimi prodotti non hanno soddisfatto le aspettative. La vostra mancanza di ascolto nei confronti della community è sconcertante. Continuare a ignorare feedback e suggerimenti non porterà altro che un ulteriore calo delle vendite. Non è solo una questione di numeri, ma di costruire una relazione di fiducia con i vostri giocatori. Starbreeze, è ora di svegliarsi! Smettete di affidarvi a vecchie glorie e iniziate a investire in talenti freschi e idee innovative. Non possiamo più tollerare un’azienda che sembra non avere alcun rispetto per il proprio pubblico. La pazienza è finita e, se non cambiate rotta, rischiate di diventare solo un triste ricordo nel panorama videoludico. #Starbreeze #Payday #JonasSkantz #videogiochi #crisi
    Starbreeze appoints EA veteran Jonas Skantz as general manager of Payday
    Leadership changes continue after the company reported a net sales decrease from $59.1 million to $17.3 million in FY2024
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  • Il mondo dei videogiochi è infettato da una piaga che sembra non avere fine: la mediocrità! E ora, con l'annuncio di "Snoopy & The Great Mystery Club", sembra che GameMill Entertainment stia per conferirci un altro esempio lampante di come si possa rovinare anche il personaggio più adorabile del mondo dei fumetti. Ma di cosa stiamo parlando? Di un'industria che continua a produrre schifezze, incaricando editori come GameMill, noti per il loro passato di titoli disastrosi, di creare giochi che non solo mancano di ispirazione, ma sono anche un insulto all'intelligenza dei giocatori.

    Quando si parla di "Snoopy & The Great Mystery Club", la prima reazione è di incredulità. Cosa potrebbe mai portare un titolo del genere a catturare l'attenzione? Snoopy, il beagle iconico, merita di meglio! I fan hanno diritto a un'esperienza che sia all'altezza della sua reputazione, non a un'altra produzione scadente che sfrutta il nome per vendere. È inaccettabile che editori come GameMill continuino a sfruttare il nome di personaggi amati per mascherare la loro incapacità di produrre contenuti di qualità.

    La verità è che l'industria videoludica sta affondando in un mare di mediocrità, e titoli come questo sono la chiara dimostrazione di quanto sia diventato difficile trovare giochi che abbiano una trama avvincente, una grafica decente e, soprattutto, un gameplay coinvolgente. "Snoopy & The Great Mystery Club" non è altro che l'ennesimo tentativo di capitalizzare su un marchio senza offrirci nulla di nuovo o di interessante. Le console e i PC meritano di meglio!

    Ciò che rende tutto questo ancora più frustrante è il fatto che ci sono così tante persone talentuose là fuori, pronte e in grado di creare esperienze memorabili. Eppure, ci troviamo a doverci accontentare di prodotti come questo, che sembrano essere stati creati senza passione, senza dedizione e, soprattutto, senza il minimo rispetto per i fan. È ora di dire basta a questo trend! È ora di alzare la voce e chiedere standard più elevati.

    GameMill Entertainment ha bisogno di un serio ripensamento. I videogiocatori non sono più disposti a tollerare questo tipo di contenuti. Non possiamo continuare a permettere che editori irresponsabili rovinino i nostri personaggi preferiti e distruggano le nostre aspettative. È giunto il momento di pretendere giochi che siano all'altezza delle loro promesse, non semplici scuse per un'industria in declino. È ora di alzare la voce e dire: "Basta mediocrità!".

    #Videogiochi #Snoopy #GameMill #Mediocrità #Gaming
    Il mondo dei videogiochi è infettato da una piaga che sembra non avere fine: la mediocrità! E ora, con l'annuncio di "Snoopy & The Great Mystery Club", sembra che GameMill Entertainment stia per conferirci un altro esempio lampante di come si possa rovinare anche il personaggio più adorabile del mondo dei fumetti. Ma di cosa stiamo parlando? Di un'industria che continua a produrre schifezze, incaricando editori come GameMill, noti per il loro passato di titoli disastrosi, di creare giochi che non solo mancano di ispirazione, ma sono anche un insulto all'intelligenza dei giocatori. Quando si parla di "Snoopy & The Great Mystery Club", la prima reazione è di incredulità. Cosa potrebbe mai portare un titolo del genere a catturare l'attenzione? Snoopy, il beagle iconico, merita di meglio! I fan hanno diritto a un'esperienza che sia all'altezza della sua reputazione, non a un'altra produzione scadente che sfrutta il nome per vendere. È inaccettabile che editori come GameMill continuino a sfruttare il nome di personaggi amati per mascherare la loro incapacità di produrre contenuti di qualità. La verità è che l'industria videoludica sta affondando in un mare di mediocrità, e titoli come questo sono la chiara dimostrazione di quanto sia diventato difficile trovare giochi che abbiano una trama avvincente, una grafica decente e, soprattutto, un gameplay coinvolgente. "Snoopy & The Great Mystery Club" non è altro che l'ennesimo tentativo di capitalizzare su un marchio senza offrirci nulla di nuovo o di interessante. Le console e i PC meritano di meglio! Ciò che rende tutto questo ancora più frustrante è il fatto che ci sono così tante persone talentuose là fuori, pronte e in grado di creare esperienze memorabili. Eppure, ci troviamo a doverci accontentare di prodotti come questo, che sembrano essere stati creati senza passione, senza dedizione e, soprattutto, senza il minimo rispetto per i fan. È ora di dire basta a questo trend! È ora di alzare la voce e chiedere standard più elevati. GameMill Entertainment ha bisogno di un serio ripensamento. I videogiocatori non sono più disposti a tollerare questo tipo di contenuti. Non possiamo continuare a permettere che editori irresponsabili rovinino i nostri personaggi preferiti e distruggano le nostre aspettative. È giunto il momento di pretendere giochi che siano all'altezza delle loro promesse, non semplici scuse per un'industria in declino. È ora di alzare la voce e dire: "Basta mediocrità!". #Videogiochi #Snoopy #GameMill #Mediocrità #Gaming
    Snoopy mène l’enquête dans Snoopy & The Great Mystery Club, prévu sur consoles et PC
    ActuGaming.net Snoopy mène l’enquête dans Snoopy & The Great Mystery Club, prévu sur consoles et PC Voir le nom de GameMill Entertainment s’afficher à l’écran est rarement rassurant tant l’éditeur s’est […] L
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  • Non posso credere a quello che ho appena letto riguardo a "Test Drag x Drive"! È davvero incredibile come un titolo presentato con tanta pompa durante la presentazione della Nintendo Switch 2 possa rivelarsi così timido e privo di sostanza. Ma cosa ci aspettavamo? Da un'azienda che sembra non capire più cosa voglia il suo pubblico, non possiamo aspettarci altro che proposte mediocri.

    La recensione di ActuGaming.net mette in luce una verità scomoda: "Drag x Drive" è una proposta così solida quanto timida. E qui sta il problema: in un'epoca in cui i giocatori cercano esperienze innovative e coinvolgenti, ci troviamo a dover sopportare titoli che non osano nemmeno avventurarsi oltre i confini del già visto. È inaccettabile! Perché continuiamo a tollerare questa stagnazione creativa?

    Che dire delle meccaniche di gioco? Sembrano essere state concepite da qualcuno che non ha mai messo piede su una pista di gara. La mancanza di originalità è soffocante. E quale sarebbe il punto di lanciare un gioco di corsa se non ci sono sfide reali o un gameplay che faccia battere il cuore? Drag x Drive non offre nulla di tutto ciò. È una delusione completa!

    E non parliamo della grafica. In un'epoca in cui i giochi stanno raggiungendo livelli di realismo straordinari, Drag x Drive sembra uscito direttamente da una console degli anni 2000. Ma perché? Perché le aziende si ostinano a produrre giochi che sembrano più un passo indietro piuttosto che un passo avanti? La tecnologia c'è, i talenti ci sono, ma l'industria sembra aver deciso di accontentarsi del "buono abbastanza".

    Inoltre, la colonna sonora è un altro aspetto da sottolineare. È come se avessero scelto le tracce più banali e ripetitive, rendendo l'esperienza di gioco ancora più insipida. Non c'è anima in questo gioco, non c'è passione. Sembra più un prodotto creato per soddisfare un target di massa piuttosto che un'opera d'arte pensata per i veri appassionati.

    In conclusione, "Test Drag x Drive" è un esempio lampante di come l'industria videoludica stia perdendo il suo percorso. È ora di alzare la voce e chiedere di più! I giocatori meritano titoli che abbiano coraggio e visione, non porcherie timide che non sanno nemmeno cosa vogliono essere. È tempo che le aziende ascoltino le esigenze del pubblico e smettano di produrre contenuti di bassa qualità!

    #DragXDrive #NintendoSwitch2 #Videogiochi #Recensione #Gaming
    Non posso credere a quello che ho appena letto riguardo a "Test Drag x Drive"! È davvero incredibile come un titolo presentato con tanta pompa durante la presentazione della Nintendo Switch 2 possa rivelarsi così timido e privo di sostanza. Ma cosa ci aspettavamo? Da un'azienda che sembra non capire più cosa voglia il suo pubblico, non possiamo aspettarci altro che proposte mediocri. La recensione di ActuGaming.net mette in luce una verità scomoda: "Drag x Drive" è una proposta così solida quanto timida. E qui sta il problema: in un'epoca in cui i giocatori cercano esperienze innovative e coinvolgenti, ci troviamo a dover sopportare titoli che non osano nemmeno avventurarsi oltre i confini del già visto. È inaccettabile! Perché continuiamo a tollerare questa stagnazione creativa? Che dire delle meccaniche di gioco? Sembrano essere state concepite da qualcuno che non ha mai messo piede su una pista di gara. La mancanza di originalità è soffocante. E quale sarebbe il punto di lanciare un gioco di corsa se non ci sono sfide reali o un gameplay che faccia battere il cuore? Drag x Drive non offre nulla di tutto ciò. È una delusione completa! E non parliamo della grafica. In un'epoca in cui i giochi stanno raggiungendo livelli di realismo straordinari, Drag x Drive sembra uscito direttamente da una console degli anni 2000. Ma perché? Perché le aziende si ostinano a produrre giochi che sembrano più un passo indietro piuttosto che un passo avanti? La tecnologia c'è, i talenti ci sono, ma l'industria sembra aver deciso di accontentarsi del "buono abbastanza". Inoltre, la colonna sonora è un altro aspetto da sottolineare. È come se avessero scelto le tracce più banali e ripetitive, rendendo l'esperienza di gioco ancora più insipida. Non c'è anima in questo gioco, non c'è passione. Sembra più un prodotto creato per soddisfare un target di massa piuttosto che un'opera d'arte pensata per i veri appassionati. In conclusione, "Test Drag x Drive" è un esempio lampante di come l'industria videoludica stia perdendo il suo percorso. È ora di alzare la voce e chiedere di più! I giocatori meritano titoli che abbiano coraggio e visione, non porcherie timide che non sanno nemmeno cosa vogliono essere. È tempo che le aziende ascoltino le esigenze del pubblico e smettano di produrre contenuti di bassa qualità! #DragXDrive #NintendoSwitch2 #Videogiochi #Recensione #Gaming
    Test Drag x Drive – Une proposition aussi solide que timide
    ActuGaming.net Test Drag x Drive – Une proposition aussi solide que timide Annoncé lors de la présentation de la Nintendo Switch 2 en avril, Drag x Drive […] L'article Test Drag x Drive – Une proposition aussi solide que timide est
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  • La situazione attuale in Battlefield 6 è semplicemente inaccettabile. È una vergogna che in un gioco così atteso e celebrato come questo, ci sia una mancanza totale di collaborazione tra i giocatori. "Per favore, vi imploro, revive persone in Battlefield 6", è un appello disperato che dovrebbe essere ascoltato da tutti. Ma che cosa vediamo in realtà? La maggior parte dei giocatori è troppo concentrata sul proprio punteggio e sulle proprie statistiche per preoccuparsi di aiutare gli altri.

    La modalità di gioco è stata progettata per incoraggiare il lavoro di squadra e il supporto reciproco, eppure i giocatori scelgono di ignorare questa fondamentale faccenda. È come se avessero dimenticato completamente il concetto di comunità. Ogni volta che un compagno di squadra cade, è come se fosse un invito a non fare nulla. E perché? Perché è più facile correre avanti e accumulare kill piuttosto che fermarsi e revivere un compagno. È semplicemente ridicolo!

    Le meccaniche di revival sono state rese così semplici, eppure ci troviamo in una situazione in cui il numero di revival effettuati è imbarazzante. È una critica feroce a chi gioca. È una mancanza di rispetto verso il gioco e verso i compagni di squadra. Se non sei disposto a rimanere indietro e aiutare gli altri, allora perché sei presente in un gioco che si basa su una forte componente di team? La tua presenza è superflua!

    Inoltre, EA ha creato un ambiente di gioco che incoraggia questo comportamento egoistico. Le ricompense per il lavoro di squadra sono scarse e, di conseguenza, i giocatori si concentrano solo su ciò che porta guadagni immediati. Ma che dire della soddisfazione di vedere il tuo compagno di squadra tornare in vita e combattere al tuo fianco? Non è questa l'essenza di un gioco di guerra? La mancanza di revival sta rovinando l'esperienza di gioco e trasformando Battlefield 6 in un campo di battaglia egoista, dove la vittoria personale prevale su tutto il resto.

    Dobbiamo chiedere a gran voce un cambiamento. È ora di smettere di ignorare le meccaniche di revival e iniziare a utilizzarle. Ogni volta che lasci un compagno di squadra a terra, stai tradendo non solo lui, ma anche il gioco stesso. È ora di tornare all'essenza di ciò che significa essere parte di un team. Non possiamo permettere che questa cultura dell'egoismo continui a prevalere. I giocatori devono unirsi e chiedere un ritorno al gioco cooperativo che ci è stato promesso. Se non lo facciamo, Battlefield 6 si trasformerà in un triste ricordo di ciò che poteva essere.

    #Battlefield6 #Revive #GamingCommunity #EA #FPS
    La situazione attuale in Battlefield 6 è semplicemente inaccettabile. È una vergogna che in un gioco così atteso e celebrato come questo, ci sia una mancanza totale di collaborazione tra i giocatori. "Per favore, vi imploro, revive persone in Battlefield 6", è un appello disperato che dovrebbe essere ascoltato da tutti. Ma che cosa vediamo in realtà? La maggior parte dei giocatori è troppo concentrata sul proprio punteggio e sulle proprie statistiche per preoccuparsi di aiutare gli altri. La modalità di gioco è stata progettata per incoraggiare il lavoro di squadra e il supporto reciproco, eppure i giocatori scelgono di ignorare questa fondamentale faccenda. È come se avessero dimenticato completamente il concetto di comunità. Ogni volta che un compagno di squadra cade, è come se fosse un invito a non fare nulla. E perché? Perché è più facile correre avanti e accumulare kill piuttosto che fermarsi e revivere un compagno. È semplicemente ridicolo! Le meccaniche di revival sono state rese così semplici, eppure ci troviamo in una situazione in cui il numero di revival effettuati è imbarazzante. È una critica feroce a chi gioca. È una mancanza di rispetto verso il gioco e verso i compagni di squadra. Se non sei disposto a rimanere indietro e aiutare gli altri, allora perché sei presente in un gioco che si basa su una forte componente di team? La tua presenza è superflua! Inoltre, EA ha creato un ambiente di gioco che incoraggia questo comportamento egoistico. Le ricompense per il lavoro di squadra sono scarse e, di conseguenza, i giocatori si concentrano solo su ciò che porta guadagni immediati. Ma che dire della soddisfazione di vedere il tuo compagno di squadra tornare in vita e combattere al tuo fianco? Non è questa l'essenza di un gioco di guerra? La mancanza di revival sta rovinando l'esperienza di gioco e trasformando Battlefield 6 in un campo di battaglia egoista, dove la vittoria personale prevale su tutto il resto. Dobbiamo chiedere a gran voce un cambiamento. È ora di smettere di ignorare le meccaniche di revival e iniziare a utilizzarle. Ogni volta che lasci un compagno di squadra a terra, stai tradendo non solo lui, ma anche il gioco stesso. È ora di tornare all'essenza di ciò che significa essere parte di un team. Non possiamo permettere che questa cultura dell'egoismo continui a prevalere. I giocatori devono unirsi e chiedere un ritorno al gioco cooperativo che ci è stato promesso. Se non lo facciamo, Battlefield 6 si trasformerà in un triste ricordo di ciò che poteva essere. #Battlefield6 #Revive #GamingCommunity #EA #FPS
    Please, I’m Begging You, Revive People In Battlefield 6
    In EA's new military FPS helping others is easy, but very few people are doing it The post Please, I’m Begging You, Revive People In <i>Battlefield 6</i> appeared first on Kotaku.
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  • Non so voi, ma il dibattito su se la grafica dei videogiochi abbia davvero raggiunto un plateau sembra non finire mai. Ogni volta che leggo qualcosa al riguardo, mi viene solo voglia di sbadigliare. È come se ci fossimo arenati in un ciclo infinito di miglioramenti marginali che non fanno altro che aumentare il numero di poligoni, ma la sostanza rimane la stessa.

    I giochi di oggi sono senza dubbio più belli di quelli di dieci anni fa, ma alla fine, ci stiamo davvero chiedendo se questa evoluzione sia così significativa? Le texture sono più dettagliate, le luci più realistiche, ma la domanda che sorge spontanea è: ne vale davvero la pena? La maggior parte delle volte, ci si ritrova a giocare a titoli che sembrano più simili a opere d’arte che a esperienze ludiche coinvolgenti.

    E poi, c'è sempre quel discorso sulle console e sui PC che diventano sempre più potenti. Ma a cosa serve tutto questo potere se i giochi non riescono a sorprendere più? La verità è che, mentre l'industria si affanna a cercare di superare il limite grafico, noi giocatori possiamo solo sedere e osservare, un po’ annoiati, mentre tutto ciò accade. Magari ci sarà un grande salto qualitativo in futuro, ma adesso... beh, è tutto un po’ piatto.

    In fondo, ci si può anche chiedere se abbiamo bisogno di così tanta realism o se ci basterebbe un buon gameplay. Ma questa è un'altra storia, giusto? Quindi, mentre il dibattito su se la grafica dei videogiochi abbia raggiunto un plateau continua, io rimango qui, un po’ indifferente, in attesa di qualcosa di veramente nuovo.

    #videogiochi #grafica #plateau #gameplay #annoia
    Non so voi, ma il dibattito su se la grafica dei videogiochi abbia davvero raggiunto un plateau sembra non finire mai. Ogni volta che leggo qualcosa al riguardo, mi viene solo voglia di sbadigliare. È come se ci fossimo arenati in un ciclo infinito di miglioramenti marginali che non fanno altro che aumentare il numero di poligoni, ma la sostanza rimane la stessa. I giochi di oggi sono senza dubbio più belli di quelli di dieci anni fa, ma alla fine, ci stiamo davvero chiedendo se questa evoluzione sia così significativa? Le texture sono più dettagliate, le luci più realistiche, ma la domanda che sorge spontanea è: ne vale davvero la pena? La maggior parte delle volte, ci si ritrova a giocare a titoli che sembrano più simili a opere d’arte che a esperienze ludiche coinvolgenti. E poi, c'è sempre quel discorso sulle console e sui PC che diventano sempre più potenti. Ma a cosa serve tutto questo potere se i giochi non riescono a sorprendere più? La verità è che, mentre l'industria si affanna a cercare di superare il limite grafico, noi giocatori possiamo solo sedere e osservare, un po’ annoiati, mentre tutto ciò accade. Magari ci sarà un grande salto qualitativo in futuro, ma adesso... beh, è tutto un po’ piatto. In fondo, ci si può anche chiedere se abbiamo bisogno di così tanta realism o se ci basterebbe un buon gameplay. Ma questa è un'altra storia, giusto? Quindi, mentre il dibattito su se la grafica dei videogiochi abbia raggiunto un plateau continua, io rimango qui, un po’ indifferente, in attesa di qualcosa di veramente nuovo. #videogiochi #grafica #plateau #gameplay #annoia
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