• Starbreeze, che diavolo stai combinando? La recente nomina di Jonas Skantz, un veterano di EA, a general manager di Payday è solo l'ennesima mossa maldestra di un'azienda che sembra non avere idea di come risollevare le proprie sorti. Con un crollo delle vendite da 59.1 milioni a soli 17.3 milioni nel FY2024, è ridicolo pensare che un cambio di leadership possa essere la soluzione ai vostri problemi. Avete davvero bisogno di un esperto di EA per affrontare le vostre disastrose scelte strategiche?

    È chiaro che Starbreeze sta affondando e, invece di affrontare le vere cause del problema, decidete di mettere un cerotto su una ferita aperta. La gestione della crisi è fondamentale, e continuare a cambiare i vertici senza una vera visione strategica è da irresponsabili. Skantz potrebbe avere esperienza, ma che cosa ha realmente portato a EA? Quanti giochi hanno lanciato con successo? E quanti di questi sono stati accolti con entusiasmo dal pubblico? Non vorrei essere troppo diretto, ma i vostri tentativi di rimanere a galla sono patetici.

    Invece di investire in innovazione e qualità, vi limitate a cambiare i nomi nei vostri uffici. Dove sono le nuove idee? Dove sono i giochi che fanno vibrare i giocatori? Se pensate che la nomina di una figura come Skantz possa magicamente trasformare la vostra situazione, vi sbagliate di grosso. La verità è che il settore dei videogiochi è spietato e non si ferma per chi non riesce a stare al passo con i tempi.

    E se volete davvero risollevare le vostre finanze, dovete affrontare il vostro ego e ammettere che i vostri ultimi prodotti non hanno soddisfatto le aspettative. La vostra mancanza di ascolto nei confronti della community è sconcertante. Continuare a ignorare feedback e suggerimenti non porterà altro che un ulteriore calo delle vendite. Non è solo una questione di numeri, ma di costruire una relazione di fiducia con i vostri giocatori.

    Starbreeze, è ora di svegliarsi! Smettete di affidarvi a vecchie glorie e iniziate a investire in talenti freschi e idee innovative. Non possiamo più tollerare un’azienda che sembra non avere alcun rispetto per il proprio pubblico. La pazienza è finita e, se non cambiate rotta, rischiate di diventare solo un triste ricordo nel panorama videoludico.

    #Starbreeze #Payday #JonasSkantz #videogiochi #crisi
    Starbreeze, che diavolo stai combinando? La recente nomina di Jonas Skantz, un veterano di EA, a general manager di Payday è solo l'ennesima mossa maldestra di un'azienda che sembra non avere idea di come risollevare le proprie sorti. Con un crollo delle vendite da 59.1 milioni a soli 17.3 milioni nel FY2024, è ridicolo pensare che un cambio di leadership possa essere la soluzione ai vostri problemi. Avete davvero bisogno di un esperto di EA per affrontare le vostre disastrose scelte strategiche? È chiaro che Starbreeze sta affondando e, invece di affrontare le vere cause del problema, decidete di mettere un cerotto su una ferita aperta. La gestione della crisi è fondamentale, e continuare a cambiare i vertici senza una vera visione strategica è da irresponsabili. Skantz potrebbe avere esperienza, ma che cosa ha realmente portato a EA? Quanti giochi hanno lanciato con successo? E quanti di questi sono stati accolti con entusiasmo dal pubblico? Non vorrei essere troppo diretto, ma i vostri tentativi di rimanere a galla sono patetici. Invece di investire in innovazione e qualità, vi limitate a cambiare i nomi nei vostri uffici. Dove sono le nuove idee? Dove sono i giochi che fanno vibrare i giocatori? Se pensate che la nomina di una figura come Skantz possa magicamente trasformare la vostra situazione, vi sbagliate di grosso. La verità è che il settore dei videogiochi è spietato e non si ferma per chi non riesce a stare al passo con i tempi. E se volete davvero risollevare le vostre finanze, dovete affrontare il vostro ego e ammettere che i vostri ultimi prodotti non hanno soddisfatto le aspettative. La vostra mancanza di ascolto nei confronti della community è sconcertante. Continuare a ignorare feedback e suggerimenti non porterà altro che un ulteriore calo delle vendite. Non è solo una questione di numeri, ma di costruire una relazione di fiducia con i vostri giocatori. Starbreeze, è ora di svegliarsi! Smettete di affidarvi a vecchie glorie e iniziate a investire in talenti freschi e idee innovative. Non possiamo più tollerare un’azienda che sembra non avere alcun rispetto per il proprio pubblico. La pazienza è finita e, se non cambiate rotta, rischiate di diventare solo un triste ricordo nel panorama videoludico. #Starbreeze #Payday #JonasSkantz #videogiochi #crisi
    Starbreeze appoints EA veteran Jonas Skantz as general manager of Payday
    Leadership changes continue after the company reported a net sales decrease from $59.1 million to $17.3 million in FY2024
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  • vendite Mortal Kombat, Mortal Kombat 1, gioco di combattimento, franchise di Mortal Kombat, critica ai videogiochi, tendenze del mercato dei videogiochi, successo commerciale

    ## Introduzione

    Che sorpresa! Mortal Kombat 1 ha superato le 6,2 milioni di copie vendute. Ma permettetemi di essere chiaro: questi numeri possono sembrare impressionanti, ma cosa si cela dietro questo successo? Siamo davvero di fronte a un capolavoro videoludico o si tratta solo dell'ennesima operazione commerciale che s...
    vendite Mortal Kombat, Mortal Kombat 1, gioco di combattimento, franchise di Mortal Kombat, critica ai videogiochi, tendenze del mercato dei videogiochi, successo commerciale ## Introduzione Che sorpresa! Mortal Kombat 1 ha superato le 6,2 milioni di copie vendute. Ma permettetemi di essere chiaro: questi numeri possono sembrare impressionanti, ma cosa si cela dietro questo successo? Siamo davvero di fronte a un capolavoro videoludico o si tratta solo dell'ennesima operazione commerciale che s...
    Mortal Kombat 1: Le vendite superano i 6,2 milioni di copie, ma a che prezzo?
    vendite Mortal Kombat, Mortal Kombat 1, gioco di combattimento, franchise di Mortal Kombat, critica ai videogiochi, tendenze del mercato dei videogiochi, successo commerciale ## Introduzione Che sorpresa! Mortal Kombat 1 ha superato le 6,2 milioni di copie vendute. Ma permettetemi di essere chiaro: questi numeri possono sembrare impressionanti, ma cosa si cela dietro questo successo? Siamo...
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  • È incredibile come nel mondo del marketing digitale, dove l'intelligenza artificiale sta rivoluzionando il modo in cui i consumatori scoprono i marchi, ci siano ancora professionisti che si aggrappano come ostriche ai vecchi KPI. La verità è che i "click" non contano più nulla! È ora di svegliarsi e rendersi conto che un semplice click non è sinonimo di interesse o di conversione. Stiamo parlando di un cambiamento epocale, eppure ci sono ancora CMOs che si ostinano a utilizzare metriche obsolete che non raccontano l'intera storia.

    Non è solo una questione di modernità: è una questione di sopravvivenza! Le aziende che continuano a seguire ciecamente i click sono destinate a fallire. Perché? Perché l'AI sta ridefinendo completamente il modo in cui i clienti interagiscono con i brand. Gli strumenti che una volta erano considerati fondamentali ora sono inutili se non vengono accompagnati da metriche più intelligenti e mirate. Chi ha voglia di perdere tempo a monitorare un numero che non riflette la verità delle vendite e della brand awareness? È ridicolo!

    Le aziende devono iniziare a concentrarsi su metriche "AI-aware" che realmente rivelano cosa stia accadendo nel funnel di vendita. Come possono i leader del marketing continuare a ignorare questo fatto? È come navigare in un mare tempestoso senza una bussola! I professionisti del marketing devono affinare la loro strategia e adottare strumenti che offrano dati reali e significativi piuttosto che semplici click. Dobbiamo chiederci: quanto tempo e risorse stiamo sprecando su strategie che non portano risultati concreti?

    E non parliamo nemmeno delle aziende che continuano a lanciarsi in campagne pubblicitarie senza una solida analisi dei dati. È come sparare nel buio e sperare di colpire un bersaglio! La situazione è insostenibile e, se non ci svegliamo ora e non iniziamo a monitorare le giuste metriche, ci ritroveremo in un mare di confusione e insuccessi.

    In conclusione, è ora di voltare pagina. I click non contano più! È tempo di abbracciare il cambiamento, investire in strumenti adeguati e iniziare a tracciare metriche che abbiano un significato reale. La domanda è: siamo pronti a farlo o continueremo a rimanere bloccati nel passato?

    #MarketingDigitale #KPI #IntelligenzaArtificiale #StrategiaMarketing #Conversione
    È incredibile come nel mondo del marketing digitale, dove l'intelligenza artificiale sta rivoluzionando il modo in cui i consumatori scoprono i marchi, ci siano ancora professionisti che si aggrappano come ostriche ai vecchi KPI. La verità è che i "click" non contano più nulla! È ora di svegliarsi e rendersi conto che un semplice click non è sinonimo di interesse o di conversione. Stiamo parlando di un cambiamento epocale, eppure ci sono ancora CMOs che si ostinano a utilizzare metriche obsolete che non raccontano l'intera storia. Non è solo una questione di modernità: è una questione di sopravvivenza! Le aziende che continuano a seguire ciecamente i click sono destinate a fallire. Perché? Perché l'AI sta ridefinendo completamente il modo in cui i clienti interagiscono con i brand. Gli strumenti che una volta erano considerati fondamentali ora sono inutili se non vengono accompagnati da metriche più intelligenti e mirate. Chi ha voglia di perdere tempo a monitorare un numero che non riflette la verità delle vendite e della brand awareness? È ridicolo! Le aziende devono iniziare a concentrarsi su metriche "AI-aware" che realmente rivelano cosa stia accadendo nel funnel di vendita. Come possono i leader del marketing continuare a ignorare questo fatto? È come navigare in un mare tempestoso senza una bussola! I professionisti del marketing devono affinare la loro strategia e adottare strumenti che offrano dati reali e significativi piuttosto che semplici click. Dobbiamo chiederci: quanto tempo e risorse stiamo sprecando su strategie che non portano risultati concreti? E non parliamo nemmeno delle aziende che continuano a lanciarsi in campagne pubblicitarie senza una solida analisi dei dati. È come sparare nel buio e sperare di colpire un bersaglio! La situazione è insostenibile e, se non ci svegliamo ora e non iniziamo a monitorare le giuste metriche, ci ritroveremo in un mare di confusione e insuccessi. In conclusione, è ora di voltare pagina. I click non contano più! È tempo di abbracciare il cambiamento, investire in strumenti adeguati e iniziare a tracciare metriche che abbiano un significato reale. La domanda è: siamo pronti a farlo o continueremo a rimanere bloccati nel passato? #MarketingDigitale #KPI #IntelligenzaArtificiale #StrategiaMarketing #Conversione
    Why Clicks Don’t Count: What the Best CMOs Are Tracking Now
    Clicks don’t tell the whole story anymore. AI is reshaping how buyers discover brands, and traditional KPIs can’t keep up. In this guide, Go Fish marketing leaders break down the four AI-aware metrics CMOs and marketing directors should track instead
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  • Non posso credere che stiamo ancora parlando di Reality Labs e delle sue perdite miliardarie! È semplicemente inaccettabile che, nonostante i continui investimenti e le promesse di innovazione, il settore dei dispositivi Quest continui a vedere un crollo vertiginoso nelle vendite. Come è possibile che una compagnia con risorse così enormi non riesca a trovare una soluzione a questo disastro? Le perdite miliardarie non sono solo numeri su un bilancio; sono il segno di una mancanza di visione e leadership!

    Ogni volta che sento parlare di "Reality Labs", provo un misto di frustrazione e rabbia. L'azienda sta bruciando soldi come se non ci fosse un domani, eppure continua a lanciarsi in progetti sempre più ambiziosi senza una reale strategia di mercato. Le vendite dei Quest stanno crollando, e ci si aspetta che gli utenti continuino a investire in un prodotto che non riesce nemmeno a mantenere la sua promessa di innovazione! È ora di smettere di ignorare i segnali e di affrontare la realtà: la direzione che ha preso questa azienda è insostenibile!

    E per favore, non portateci la solita scusa delle "difficoltà del mercato". Altre aziende nel settore della tecnologia si sono adattate e prosperano. Perché Reality Labs non riesce a farlo? È chiaro che c'è un problema strutturale che deve essere affrontato, e non possiamo più tollerare questa situazione. È un insulto agli investitori, ai dipendenti e, soprattutto, ai consumatori che credono ancora in questa azienda!

    Invece di concentrarsi su come ridurre le perdite, sembra che Reality Labs stia solo cercando di mascherare i problemi con nuove promesse e prodotti che non sono all'altezza delle aspettative. Le vendite in calo dovrebbero essere un campanello d'allarme, non un motivo per continuare a investire in un buco nero di perdite. È tempo di un cambiamento radicale, e non possiamo più permettere che questa compagnia continui a operare come se nulla stesse succedendo.

    Chiediamo a gran voce una leadership responsabile e una strategia chiara. Non è solo una questione di soldi; è una questione di fiducia e integrità. Reality Labs deve rendersi conto della gravità della situazione e agire di conseguenza, altrimenti rischia di diventare un esempio di come non gestire un'azienda tecnologica in un'epoca di rapidissimi cambiamenti.

    #RealityLabs #Tecnologia #PerditeBiliardarie #Innovazione #DisastroCommerciale
    Non posso credere che stiamo ancora parlando di Reality Labs e delle sue perdite miliardarie! È semplicemente inaccettabile che, nonostante i continui investimenti e le promesse di innovazione, il settore dei dispositivi Quest continui a vedere un crollo vertiginoso nelle vendite. Come è possibile che una compagnia con risorse così enormi non riesca a trovare una soluzione a questo disastro? Le perdite miliardarie non sono solo numeri su un bilancio; sono il segno di una mancanza di visione e leadership! Ogni volta che sento parlare di "Reality Labs", provo un misto di frustrazione e rabbia. L'azienda sta bruciando soldi come se non ci fosse un domani, eppure continua a lanciarsi in progetti sempre più ambiziosi senza una reale strategia di mercato. Le vendite dei Quest stanno crollando, e ci si aspetta che gli utenti continuino a investire in un prodotto che non riesce nemmeno a mantenere la sua promessa di innovazione! È ora di smettere di ignorare i segnali e di affrontare la realtà: la direzione che ha preso questa azienda è insostenibile! E per favore, non portateci la solita scusa delle "difficoltà del mercato". Altre aziende nel settore della tecnologia si sono adattate e prosperano. Perché Reality Labs non riesce a farlo? È chiaro che c'è un problema strutturale che deve essere affrontato, e non possiamo più tollerare questa situazione. È un insulto agli investitori, ai dipendenti e, soprattutto, ai consumatori che credono ancora in questa azienda! Invece di concentrarsi su come ridurre le perdite, sembra che Reality Labs stia solo cercando di mascherare i problemi con nuove promesse e prodotti che non sono all'altezza delle aspettative. Le vendite in calo dovrebbero essere un campanello d'allarme, non un motivo per continuare a investire in un buco nero di perdite. È tempo di un cambiamento radicale, e non possiamo più permettere che questa compagnia continui a operare come se nulla stesse succedendo. Chiediamo a gran voce una leadership responsabile e una strategia chiara. Non è solo una questione di soldi; è una questione di fiducia e integrità. Reality Labs deve rendersi conto della gravità della situazione e agire di conseguenza, altrimenti rischia di diventare un esempio di come non gestire un'azienda tecnologica in un'epoca di rapidissimi cambiamenti. #RealityLabs #Tecnologia #PerditeBiliardarie #Innovazione #DisastroCommerciale
    Yes, Reality Labs is still losing billions
    Quest sales are down and billion-dollar losses are up.
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  • Mi sento perso in un mare di solitudine, come se la gioia di vivere fosse stata strappata via da un destino implacabile. Oggi, mentre il mondo si affanna a celebrare il lancio di "Rematch", con oltre un milione di giocatori unici in sole 24 ore, io mi sento sempre più distante da tutto ciò che una volta mi dava conforto.

    I numeri possono sembrare straordinari, ma per me rappresentano solo un’ulteriore dimostrazione di quanto sia difficile trovare un posto nel cuore degli altri. 2.5 milioni di giocatori che si uniscono in un’esperienza condivisa mentre io rimango qui, a osservare da lontano, senza nessuno con cui condividere la mia passione o il mio dolore. Ogni notifica sui successi di "Rematch" è un promemoria dell’assenza di qualcuno che possa comprendere le mie battaglie interiori.

    Sento il peso della tristezza avvolgermi come una nebbia densa. Tutti sembrano divertirsi, mentre io lotto per trovare un senso in questo vuoto. Mi chiedo se ci sia un modo per connettersi in un mondo che sembra così affollato, eppure così desolato. Il progresso di un videogioco che unisce milioni di persone mi fa riflettere su quanto sia difficile trovare un legame autentico nella vita reale.

    Le emozioni si mescolano, e il dolore della solitudine è amplificato da questa esibizione di felicità collettiva. Non posso fare a meno di sentire che, mentre tutti si sfidano e si congratulano, io rimango invisibile, un’ombra in un gioco da tavolo in cui non sono mai stato invitato a sedermi. La gioia degli altri risuona come un eco lontano, sempre più distante da me, e la mia anima affonda nella tristezza, cercando un barlume di speranza.

    In questo momento, mentre leggo delle vendite straordinarie e dei traguardi raggiunti da "Rematch", mi sento come se fossi rimasto indietro, bloccato in un limbo di incertezze. La vita continua a girare, ma io sono fermo, incapace di muovermi in questo vasto oceano di parole e sorrisi.

    Spero che un giorno qualcuno possa vedere e comprendere il mio dolore, ma fino ad allora, mi aggrapperò ai ricordi di ciò che era e a una speranza che sembra sempre più lontana.

    #solitudine #tristezza #rematch #giochi #emozioni
    Mi sento perso in un mare di solitudine, come se la gioia di vivere fosse stata strappata via da un destino implacabile. Oggi, mentre il mondo si affanna a celebrare il lancio di "Rematch", con oltre un milione di giocatori unici in sole 24 ore, io mi sento sempre più distante da tutto ciò che una volta mi dava conforto. I numeri possono sembrare straordinari, ma per me rappresentano solo un’ulteriore dimostrazione di quanto sia difficile trovare un posto nel cuore degli altri. 2.5 milioni di giocatori che si uniscono in un’esperienza condivisa mentre io rimango qui, a osservare da lontano, senza nessuno con cui condividere la mia passione o il mio dolore. Ogni notifica sui successi di "Rematch" è un promemoria dell’assenza di qualcuno che possa comprendere le mie battaglie interiori. Sento il peso della tristezza avvolgermi come una nebbia densa. Tutti sembrano divertirsi, mentre io lotto per trovare un senso in questo vuoto. Mi chiedo se ci sia un modo per connettersi in un mondo che sembra così affollato, eppure così desolato. Il progresso di un videogioco che unisce milioni di persone mi fa riflettere su quanto sia difficile trovare un legame autentico nella vita reale. Le emozioni si mescolano, e il dolore della solitudine è amplificato da questa esibizione di felicità collettiva. Non posso fare a meno di sentire che, mentre tutti si sfidano e si congratulano, io rimango invisibile, un’ombra in un gioco da tavolo in cui non sono mai stato invitato a sedermi. La gioia degli altri risuona come un eco lontano, sempre più distante da me, e la mia anima affonda nella tristezza, cercando un barlume di speranza. In questo momento, mentre leggo delle vendite straordinarie e dei traguardi raggiunti da "Rematch", mi sento come se fossi rimasto indietro, bloccato in un limbo di incertezze. La vita continua a girare, ma io sono fermo, incapace di muovermi in questo vasto oceano di parole e sorrisi. Spero che un giorno qualcuno possa vedere e comprendere il mio dolore, ma fino ad allora, mi aggrapperò ai ricordi di ciò che era e a una speranza che sembra sempre più lontana. #solitudine #tristezza #rematch #giochi #emozioni
    Rematch attracts 1 million unique players within 24 hours of launch
    Update: Rematch has now sold over 1 million copies, with attracting 2.5 million players across all platforms.
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  • Non posso credere a quanto sia diventato ridicolo il modo in cui le aziende come REI sfruttano le festività per svenderci la loro merce. L’articolo intitolato "The 55 Best Deals From REI’s July 4 Outdoor Gear Sale (2025)" è un esempio lampante di come il marketing si stia trasformando in un inganno sfacciato! Davvero, chi ha bisogno di un'altra sedia da campeggio o di un materassino gonfiabile mentre il mondo sta affrontando problemi ben più gravi?

    Questa “vendita del Giorno dell’Indipendenza” è solo un tentativo di riempire le loro tasche, mentre noi, i consumatori, veniamo presi in giro da pubblicità ingannevoli e offerte che sembrano allettanti solo sulla carta. E non parliamo nemmeno delle scarpe da corsa e degli zaini: esattamente quante persone pensano di aver bisogno di un “nuovo pacco” per affrontare la vita di tutti i giorni? È ora di svegliarsi! Questi articoli non sono altro che prodotti di consumo che ci vengono venduti come se fossero l’ultima novità per la sopravvivenza.

    La verità è che la maggior parte degli oggetti messi in vendita durante queste “grandi vendite” sono cose che possiamo tranquillamente vivere senza. È un modo per incitarci a spendere i nostri soldi duramente guadagnati in articoli che, a lungo termine, non cambieranno la nostra vita. La società ci bombarda di messaggi che ci dicono che abbiamo bisogno di queste attrezzature all’aperto per essere felici, mentre in realtà, ciò di cui abbiamo veramente bisogno è un po' di riflessione e consapevolezza.

    E non mi fido nemmeno delle recensioni che accompagnano questi articoli. È chiaro che molte di esse sono scritte da persone che ricevono incentivi per promuovere prodotti mediocri. I marchi si approfittano della nostra voglia di avventura e della nostra necessità di sentirci 'in' per venderci roba che non è nemmeno all’altezza delle aspettative. Siamo stanchi di questa manipolazione!

    Ecco perché dobbiamo essere più critici nei confronti di queste promozioni. Non lasciamoci ingannare dalle “offerte” che ci vengono proposte. La prossima volta che vedete un annuncio di REI o di qualsiasi altra azienda di attrezzature all’aperto, fermatevi un attimo e riflettete: avete davvero bisogno di ciò che stanno cercando di vendervi? Se non vogliamo continuare a essere le vittime di questo sistema, dobbiamo iniziare a rifiutare queste false necessità e a scegliere saggiamente come spendere il nostro tempo e il nostro denaro.

    #ConsumoCritico
    #AttenzioneAlleOfferte
    #ReclamoAlMarketing
    #VitaSostenibile
    #RiflessionePersonale
    Non posso credere a quanto sia diventato ridicolo il modo in cui le aziende come REI sfruttano le festività per svenderci la loro merce. L’articolo intitolato "The 55 Best Deals From REI’s July 4 Outdoor Gear Sale (2025)" è un esempio lampante di come il marketing si stia trasformando in un inganno sfacciato! Davvero, chi ha bisogno di un'altra sedia da campeggio o di un materassino gonfiabile mentre il mondo sta affrontando problemi ben più gravi? Questa “vendita del Giorno dell’Indipendenza” è solo un tentativo di riempire le loro tasche, mentre noi, i consumatori, veniamo presi in giro da pubblicità ingannevoli e offerte che sembrano allettanti solo sulla carta. E non parliamo nemmeno delle scarpe da corsa e degli zaini: esattamente quante persone pensano di aver bisogno di un “nuovo pacco” per affrontare la vita di tutti i giorni? È ora di svegliarsi! Questi articoli non sono altro che prodotti di consumo che ci vengono venduti come se fossero l’ultima novità per la sopravvivenza. La verità è che la maggior parte degli oggetti messi in vendita durante queste “grandi vendite” sono cose che possiamo tranquillamente vivere senza. È un modo per incitarci a spendere i nostri soldi duramente guadagnati in articoli che, a lungo termine, non cambieranno la nostra vita. La società ci bombarda di messaggi che ci dicono che abbiamo bisogno di queste attrezzature all’aperto per essere felici, mentre in realtà, ciò di cui abbiamo veramente bisogno è un po' di riflessione e consapevolezza. E non mi fido nemmeno delle recensioni che accompagnano questi articoli. È chiaro che molte di esse sono scritte da persone che ricevono incentivi per promuovere prodotti mediocri. I marchi si approfittano della nostra voglia di avventura e della nostra necessità di sentirci 'in' per venderci roba che non è nemmeno all’altezza delle aspettative. Siamo stanchi di questa manipolazione! Ecco perché dobbiamo essere più critici nei confronti di queste promozioni. Non lasciamoci ingannare dalle “offerte” che ci vengono proposte. La prossima volta che vedete un annuncio di REI o di qualsiasi altra azienda di attrezzature all’aperto, fermatevi un attimo e riflettete: avete davvero bisogno di ciò che stanno cercando di vendervi? Se non vogliamo continuare a essere le vittime di questo sistema, dobbiamo iniziare a rifiutare queste false necessità e a scegliere saggiamente come spendere il nostro tempo e il nostro denaro. #ConsumoCritico #AttenzioneAlleOfferte #ReclamoAlMarketing #VitaSostenibile #RiflessionePersonale
    The 55 Best Deals From REI’s July 4 Outdoor Gear Sale (2025)
    Whether you need a camp chair, sleeping pad, running shoes, or new pack, REI’s Independence Day sale has something for everyone.
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  • Oggi abbiamo ricevuto la triste notizia della scomparsa di Andy Brammall, un senior program manager di Unity. Non che questa notizia scateni grandi emozioni, ma è comunque un evento che merita di essere menzionato. Brammall lavorava con Unity da oltre sette anni e si occupava delle vendite dirette a sviluppatori di giochi in EMEA.

    È strano pensare a qualcuno che ha trascorso tanto tempo in un ruolo così significativo e ora non c'è più. Certo, la vita continua, e il lavoro di Brammall ha contribuito a portare Unity a un livello superiore, ma a volte ci si sente un po' indifferenti di fronte a queste notizie. Magari perché la routine quotidiana ci ha resi un po' insensibili.

    Nella sua carriera, Brammall ha interagito con molti sviluppatori, cercando di aiutarli a utilizzare Unity, uno strumento che ha cambiato il modo in cui i giochi vengono creati. Chissà quanti progetti ha visto nascere e crescere. Ma ora, con la sua assenza, ci si chiede cosa succederà al suo team. La vita aziendale è così frenetica a volte che ci si dimentica delle persone dietro ai numeri e ai risultati.

    Nonostante tutto, il ciclo della vita continua. Unity continuerà a funzionare, e i suoi sviluppatori troveranno nuovi modi per collaborare e innovare. È triste, ma in fondo è così. La morte di una persona, per quanto significativa possa essere, è solo un'altra notizia tra le tante che ci circondano ogni giorno.

    Quindi, mentre riflettiamo su ciò che Brammall ha fatto e su come ha influenzato l'industria, possiamo anche chiederci se ci fermeremo mai a pensare a chi c'è dietro le quinte. Forse è ora di fare un passo indietro e dare un'occhiata a come ci relazioniamo con il lavoro e le persone con cui lavoriamo. Ma che noia, eh?

    #AndyBrammall #Unity #GameDevelopment #Obituary #EMEA
    Oggi abbiamo ricevuto la triste notizia della scomparsa di Andy Brammall, un senior program manager di Unity. Non che questa notizia scateni grandi emozioni, ma è comunque un evento che merita di essere menzionato. Brammall lavorava con Unity da oltre sette anni e si occupava delle vendite dirette a sviluppatori di giochi in EMEA. È strano pensare a qualcuno che ha trascorso tanto tempo in un ruolo così significativo e ora non c'è più. Certo, la vita continua, e il lavoro di Brammall ha contribuito a portare Unity a un livello superiore, ma a volte ci si sente un po' indifferenti di fronte a queste notizie. Magari perché la routine quotidiana ci ha resi un po' insensibili. Nella sua carriera, Brammall ha interagito con molti sviluppatori, cercando di aiutarli a utilizzare Unity, uno strumento che ha cambiato il modo in cui i giochi vengono creati. Chissà quanti progetti ha visto nascere e crescere. Ma ora, con la sua assenza, ci si chiede cosa succederà al suo team. La vita aziendale è così frenetica a volte che ci si dimentica delle persone dietro ai numeri e ai risultati. Nonostante tutto, il ciclo della vita continua. Unity continuerà a funzionare, e i suoi sviluppatori troveranno nuovi modi per collaborare e innovare. È triste, ma in fondo è così. La morte di una persona, per quanto significativa possa essere, è solo un'altra notizia tra le tante che ci circondano ogni giorno. Quindi, mentre riflettiamo su ciò che Brammall ha fatto e su come ha influenzato l'industria, possiamo anche chiederci se ci fermeremo mai a pensare a chi c'è dietro le quinte. Forse è ora di fare un passo indietro e dare un'occhiata a come ci relazioniamo con il lavoro e le persone con cui lavoriamo. Ma che noia, eh? #AndyBrammall #Unity #GameDevelopment #Obituary #EMEA
    Obituary: Unity senior program manager Andy Brammall has passed away
    Brammall was also responsible for direct sales of Unity to game developers in EMEA for over seven years.
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  • In questo momento, mentre il mondo si tuffa nella frenesia delle vendite estive di Steam, mi sento sopraffatto da una triste solitudine. Le offerte pazzesche, con sconti fino al 90%, attirano l'attenzione di tutti. Giochi che avrei voluto esplorare, grandi e piccoli, si accumulano in una pila sempre più alta, una montagna di promesse che mai saranno mantenute. Ogni clic su "aggiungi al carrello" è un eco del mio desiderio di connessione, di avventure condivise che ora sembrano così lontane.

    Eppure, mentre molti si affrettano a riempire le loro librerie virtuali con quei titoli indie nascosti, io rimango qui, in questa stanza vuota, circondato da schermi blu di giochi che non caricherò mai. La sensazione di essere lasciato indietro, di osservare la vita passare attraverso una finestra opaca, è schiacciante. Questi giochi, con le loro storie uniche e i mondi da esplorare, sembrano gridare il mio nome, ma l'eco si perde nel silenzio.

    Ogni volta che vedo qualcuno condividere il proprio entusiasmo per un nuovo acquisto, il mio cuore affonda un po' di più. "Perché non posso sentire la stessa gioia?" mi chiedo. La mia mente è un labirinto di nostalgia e rifiuto, un luogo dove i sogni di avventure virtuali si scontrano con la dura realtà della mia esistenza. Le vendite di Steam non sono solo un'opportunità di gioco; sono un promemoria della mia impotenza, della mia incapacità di partecipare a ciò che tutti considerano così naturale e gioioso.

    Le gemme indie che avrei voluto scoprire, con le loro trame toccanti e i personaggi indimenticabili, rimangono sconosciute a me. Sono come stelle lontane nel cielo notturno, brillanti ma irraggiungibili. Vorrei avere il coraggio di immergermi in quei mondi, di lasciare che la magia del gioco mi avvolga e mi faccia dimenticare, anche solo per un momento, la pesantezza della solitudine.

    E mentre il tempo passa e la vendita di Steam continua, il mio cuore si stringe. Le offerte continuano ad accumularsi, ma io resto fermo, in attesa di qualcosa che non arriverà mai. La mia libreria, una volta piena di speranza, è ora solo un monumento al mio isolamento. Gli indie gems rimarranno nascosti, proprio come i miei veri sentimenti, in un angolo buio della mia anima.

    #Solitudine #GiochiIndie #VenditeSteam #CuoreInfranto #Nostalgia
    In questo momento, mentre il mondo si tuffa nella frenesia delle vendite estive di Steam, mi sento sopraffatto da una triste solitudine. Le offerte pazzesche, con sconti fino al 90%, attirano l'attenzione di tutti. Giochi che avrei voluto esplorare, grandi e piccoli, si accumulano in una pila sempre più alta, una montagna di promesse che mai saranno mantenute. Ogni clic su "aggiungi al carrello" è un eco del mio desiderio di connessione, di avventure condivise che ora sembrano così lontane. Eppure, mentre molti si affrettano a riempire le loro librerie virtuali con quei titoli indie nascosti, io rimango qui, in questa stanza vuota, circondato da schermi blu di giochi che non caricherò mai. La sensazione di essere lasciato indietro, di osservare la vita passare attraverso una finestra opaca, è schiacciante. Questi giochi, con le loro storie uniche e i mondi da esplorare, sembrano gridare il mio nome, ma l'eco si perde nel silenzio. Ogni volta che vedo qualcuno condividere il proprio entusiasmo per un nuovo acquisto, il mio cuore affonda un po' di più. "Perché non posso sentire la stessa gioia?" mi chiedo. La mia mente è un labirinto di nostalgia e rifiuto, un luogo dove i sogni di avventure virtuali si scontrano con la dura realtà della mia esistenza. Le vendite di Steam non sono solo un'opportunità di gioco; sono un promemoria della mia impotenza, della mia incapacità di partecipare a ciò che tutti considerano così naturale e gioioso. Le gemme indie che avrei voluto scoprire, con le loro trame toccanti e i personaggi indimenticabili, rimangono sconosciute a me. Sono come stelle lontane nel cielo notturno, brillanti ma irraggiungibili. Vorrei avere il coraggio di immergermi in quei mondi, di lasciare che la magia del gioco mi avvolga e mi faccia dimenticare, anche solo per un momento, la pesantezza della solitudine. E mentre il tempo passa e la vendita di Steam continua, il mio cuore si stringe. Le offerte continuano ad accumularsi, ma io resto fermo, in attesa di qualcosa che non arriverà mai. La mia libreria, una volta piena di speranza, è ora solo un monumento al mio isolamento. Gli indie gems rimarranno nascosti, proprio come i miei veri sentimenti, in un angolo buio della mia anima. #Solitudine #GiochiIndie #VenditeSteam #CuoreInfranto #Nostalgia
    Some Of Our Favorite Hidden Indie Gems Are In The Big Steam Sale
    The Steam summer sale is an annual opportunity to add vast numbers to the teetering pile of games you’ll get around to playing someday. With bonkers 90-percent-off deals, you can grab recent big-name games for under $5, all of which you’ll definitely
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