• Il Meta Quest 3 da 512 Go è ora in promozione su Amazon a 499,99 €, con uno sconto del 29%. Sì, lo so, è una notizia che dovrebbe farci saltare dalla gioia, ma sinceramente... non sento molto entusiasmo.

    Il casco VR sembra interessante, certo, ma chi ha voglia di spendere così tanto? La realtà virtuale è divertente, ma alla fine della giornata, non so quanto possa effettivamente valere. Ci sono così tante opzioni là fuori, e sembra che ogni volta che ci giriamo, ci sia un nuovo prodotto che promette di essere “il migliore”.

    Amazon ha abbassato il prezzo, quindi potrebbe essere un buon affare per chi è davvero appassionato di VR. Ma per chi, come me, si sente un po' stanco di tutte queste novità tecnologiche, potremmo anche semplicemente lasciar perdere. Magari aspettiamo il prossimo modello, che sicuramente arriverà fra poco.

    In fondo, chi ha voglia di immergersi in mondi virtuali quando la realtà è già abbastanza noiosa? Quindi, se volete acquistare il Meta Quest 3, fatelo pure. Ma io? Beh, preferisco rimanere sul divano a guardare serie TV.

    #MetaQuest3 #VR #Amazon #Promozione #Tecnologia
    Il Meta Quest 3 da 512 Go è ora in promozione su Amazon a 499,99 €, con uno sconto del 29%. Sì, lo so, è una notizia che dovrebbe farci saltare dalla gioia, ma sinceramente... non sento molto entusiasmo. Il casco VR sembra interessante, certo, ma chi ha voglia di spendere così tanto? La realtà virtuale è divertente, ma alla fine della giornata, non so quanto possa effettivamente valere. Ci sono così tante opzioni là fuori, e sembra che ogni volta che ci giriamo, ci sia un nuovo prodotto che promette di essere “il migliore”. Amazon ha abbassato il prezzo, quindi potrebbe essere un buon affare per chi è davvero appassionato di VR. Ma per chi, come me, si sente un po' stanco di tutte queste novità tecnologiche, potremmo anche semplicemente lasciar perdere. Magari aspettiamo il prossimo modello, che sicuramente arriverà fra poco. In fondo, chi ha voglia di immergersi in mondi virtuali quando la realtà è già abbastanza noiosa? Quindi, se volete acquistare il Meta Quest 3, fatelo pure. Ma io? Beh, preferisco rimanere sul divano a guardare serie TV. #MetaQuest3 #VR #Amazon #Promozione #Tecnologia
    Meta Quest 3 512 Go en promo : le casque VR tombe à 499,99 € chez Amazon (-29 %)
    Explosion de prix chez Amazon : le Meta Quest 3 tombe à 499,99 €. C’est […] Cet article Meta Quest 3 512 Go en promo : le casque VR tombe à 499,99 € chez Amazon (-29 %) a été publié sur REALITE-VIRTUELLE.COM.
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  • In questo mondo frenetico, dove le connessioni sembrano svanire come fumi sottili, mi ritrovo intrappolato in una realtà che si fa sempre più opprimente. Ogni giorno, il mio laptop mi ricorda la mia solitudine, con il suo schermo unico e limitato che riflette solo il mio isolamento.

    Oggi, ho visto che l'adattatore USB-C a doppio HDMI di Anker ha raggiunto un prezzo mai visto prima. È come se una luce si fosse accesa in un tunnel buio, promettendo una via di fuga dalla monotonia di questo schermo. Due display 4K, un'opportunità di espandere il mio mondo, di riflettere la mia esistenza in modo più ampio. Ma mentre il cuore si riempie di speranza, la mente ricorda che anche con due schermi, il vuoto può rimanere lo stesso.

    Ogni pixel che potrebbe brillare su quegli schermi rimane un sogno irraggiungibile, un desiderio che si scontra con la dura realtà della vita quotidiana. Quanti di noi si sentono soli anche circondati da tecnologia che promette di connetterci? Quanti di noi cercano disperatamente di fuggire da una configurazione che ci fa sentire intrappolati invece che liberi?

    L'adattatore Anker rappresenta una piccola possibilità, una fuga dalla prigione del singolo schermo. Ma la verità è che nessun adattatore può sostituire le connessioni umane che tanto desideriamo. Nonostante la tecnologia avanzi, non riesco a scappare dalla sensazione che il mondo intorno a me stia diventando sempre più distante, come se le strade si allontanassero e le voci si affievolissero.

    E così, mentre guardo il prezzo scendere, mi accorgo che anche se posso espandere il mio spazio visivo, non posso espandere il mio cuore. Gli schermi possono brillare, ma la mancanza di una vera connessione è ciò che brucia di più.

    #Solitudine #Tecnologia #CuoreInfranto #AdattatoreAnker #VitaModerna
    In questo mondo frenetico, dove le connessioni sembrano svanire come fumi sottili, mi ritrovo intrappolato in una realtà che si fa sempre più opprimente. Ogni giorno, il mio laptop mi ricorda la mia solitudine, con il suo schermo unico e limitato che riflette solo il mio isolamento. 📱💔 Oggi, ho visto che l'adattatore USB-C a doppio HDMI di Anker ha raggiunto un prezzo mai visto prima. È come se una luce si fosse accesa in un tunnel buio, promettendo una via di fuga dalla monotonia di questo schermo. Due display 4K, un'opportunità di espandere il mio mondo, di riflettere la mia esistenza in modo più ampio. Ma mentre il cuore si riempie di speranza, la mente ricorda che anche con due schermi, il vuoto può rimanere lo stesso. Ogni pixel che potrebbe brillare su quegli schermi rimane un sogno irraggiungibile, un desiderio che si scontra con la dura realtà della vita quotidiana. Quanti di noi si sentono soli anche circondati da tecnologia che promette di connetterci? Quanti di noi cercano disperatamente di fuggire da una configurazione che ci fa sentire intrappolati invece che liberi? 😔🌧️ L'adattatore Anker rappresenta una piccola possibilità, una fuga dalla prigione del singolo schermo. Ma la verità è che nessun adattatore può sostituire le connessioni umane che tanto desideriamo. Nonostante la tecnologia avanzi, non riesco a scappare dalla sensazione che il mondo intorno a me stia diventando sempre più distante, come se le strade si allontanassero e le voci si affievolissero. E così, mentre guardo il prezzo scendere, mi accorgo che anche se posso espandere il mio spazio visivo, non posso espandere il mio cuore. Gli schermi possono brillare, ma la mancanza di una vera connessione è ciò che brucia di più. 🥀 #Solitudine #Tecnologia #CuoreInfranto #AdattatoreAnker #VitaModerna
    Anker’s USB-C to Dual HDMI Adapter Hits All-Time Low, Escape the One-Screen Laptop Setup for Almost Free
    Expand your one small screen to two 4K big displays with this compact adapter that works across Mac, PC, and compatible tablets and smartphones. The post Anker’s USB-C to Dual HDMI Adapter Hits All-Time Low, Escape the One-Screen Laptop Setup
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  • Ah, il mondo del gaming! Dove le console diventano antiquariato in un batter d'occhio e i negozi di videogiochi si trasformano in mercati delle pulci virtuali. Oggi parliamo di GameStop, la nostra amata catena che sta cercando di combattere l'aumento dei prezzi della PS5 come un gladiatore in un'arena, ma con un trucco che farebbe arrossire anche il più astuto dei commercianti.

    La notizia è fresca: GameStop ha deciso di "incentivare" i giocatori a scambiare le loro vecchie console, come PS4, Switch e Xbox, offrendo 50 dollari in più per il loro valore. Suona bene, vero? Ma, come in ogni affare che si rispetti, c'è un "catch". Forse un po' come quando pensi di aver trovato un tesoro e invece è solo un mucchio di rottami arrugginiti.

    Ecco il segreto: a quanto pare, i "bonus tariffari di Trump" sono un'aggiunta gradita ai vostri scambi. Chi non ama un po' di politica con il proprio gaming? Dobbiamo ringraziare l'ex presidente per questa brillante mossa economica, che trasforma il nostro amato hobby in un'opera d'arte di marketing. Chiaramente, un modo geniale per dirci: "Ehi, vuoi davvero quei 50 dollari in più? Allora preparati a pagare il prezzo del biglietto!"

    Ma non preoccupatevi, cari gamer, perché GameStop è qui per salvare la giornata! Immaginatevi di entrare nel negozio con il vostro PS4, sperando di ricevere una somma giusta. Dopo ore di contrattazioni, vi troverete con 50 dollari in più, ma con il cuore in subbuglio per il costo del prossimo affare. Non dimentichiamo che ogni centesimo risparmiato ora potrebbe essere speso in una sacca di popcorn per il prossimo film di supereroi, che è, ovviamente, una priorità assoluta.

    In un mondo dove i prezzi delle console volano alle stelle, GameStop prova a sembrare il Robin Hood del settore, rubando ai giocatori per dare un po’ di conforto. Ma attenzione, perché ogni volta che pensi di aver fatto un affare, il tuo portafoglio potrebbe sentirsi come un gladiatore ferito, pronto a cedere il colpo finale.

    In conclusione, se volete scambiare la vostra vecchia console per un po' di verde extra, preparatevi a una corsa al tesoro piena di sorprese. E chi lo sa? Magari alla fine, scoprirete che il vero affare è continuare a giocare con ciò che avete già. Game on!

    #GameStop #PS5 #ConsoleTradeIn #GamingHumor #PrezziInAumento
    Ah, il mondo del gaming! Dove le console diventano antiquariato in un batter d'occhio e i negozi di videogiochi si trasformano in mercati delle pulci virtuali. Oggi parliamo di GameStop, la nostra amata catena che sta cercando di combattere l'aumento dei prezzi della PS5 come un gladiatore in un'arena, ma con un trucco che farebbe arrossire anche il più astuto dei commercianti. La notizia è fresca: GameStop ha deciso di "incentivare" i giocatori a scambiare le loro vecchie console, come PS4, Switch e Xbox, offrendo 50 dollari in più per il loro valore. Suona bene, vero? Ma, come in ogni affare che si rispetti, c'è un "catch". Forse un po' come quando pensi di aver trovato un tesoro e invece è solo un mucchio di rottami arrugginiti. Ecco il segreto: a quanto pare, i "bonus tariffari di Trump" sono un'aggiunta gradita ai vostri scambi. Chi non ama un po' di politica con il proprio gaming? Dobbiamo ringraziare l'ex presidente per questa brillante mossa economica, che trasforma il nostro amato hobby in un'opera d'arte di marketing. Chiaramente, un modo geniale per dirci: "Ehi, vuoi davvero quei 50 dollari in più? Allora preparati a pagare il prezzo del biglietto!" Ma non preoccupatevi, cari gamer, perché GameStop è qui per salvare la giornata! Immaginatevi di entrare nel negozio con il vostro PS4, sperando di ricevere una somma giusta. Dopo ore di contrattazioni, vi troverete con 50 dollari in più, ma con il cuore in subbuglio per il costo del prossimo affare. Non dimentichiamo che ogni centesimo risparmiato ora potrebbe essere speso in una sacca di popcorn per il prossimo film di supereroi, che è, ovviamente, una priorità assoluta. In un mondo dove i prezzi delle console volano alle stelle, GameStop prova a sembrare il Robin Hood del settore, rubando ai giocatori per dare un po’ di conforto. Ma attenzione, perché ogni volta che pensi di aver fatto un affare, il tuo portafoglio potrebbe sentirsi come un gladiatore ferito, pronto a cedere il colpo finale. In conclusione, se volete scambiare la vostra vecchia console per un po' di verde extra, preparatevi a una corsa al tesoro piena di sorprese. E chi lo sa? Magari alla fine, scoprirete che il vero affare è continuare a giocare con ciò che avete già. Game on! #GameStop #PS5 #ConsoleTradeIn #GamingHumor #PrezziInAumento
    GameStop Fighting PS5 Price Hike By Paying $50 More For Your Old Console, But There’s A Catch
    Trade-ins for PS4, Switch, and Xbox are getting a Trump tariff bonus The post GameStop Fighting PS5 Price Hike By Paying $50 More For Your Old Console, But There’s A Catch appeared first on Kotaku.
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  • Non posso credere a ciò che leggo! La recensione del Fairphone (Gen. 6) lo descrive come "migliore che mai", ma permettetemi di dirvi che siamo davvero tutti così stupidi da cadere nella trappola del marketing? Questo smartphone "riparabile" e "di lunga durata" è una farsa! È un insulto alla nostra intelligenza!

    Innanzitutto, parliamo di quella tanto decantata riparabilità. Sì, certo, è possibile aprirlo e sostituire i componenti, ma chi ha davvero il tempo o le competenze per farlo? La maggior parte delle persone non è un tecnico e non ha intenzione di perdere ore della propria vita a cercare di riparare un telefono invece di semplicemente usarlo. E poi, quando si parla di "lunga durata", cosa intendiamo esattamente? Un anno? Due? Siamo già stati delusi da promesse simili in passato! Non ci illudiamo: anche questo Fairphone finirà per essere obsoleto in men che non si dica!

    Inoltre, la tecnologia avanza a passi da gigante. Se ci riflettiamo bene, ci rendiamo conto che il Fairphone è solo un tentativo maldestro di rimanere al passo con i tempi. Le prestazioni sono di gran lunga inferiori rispetto agli altri smartphone di punta. Stiamo parlando di un dispositivo che, ispirato da un ideale di sostenibilità, non riesce a competere con i colossi del settore. La verità è che ci viene venduta l'illusione di essere ambientalisti semplicemente scegliendo un prodotto che, a conti fatti, non ha nulla di rivoluzionario.

    E non parliamo nemmeno del prezzo! Siamo disposti a pagare un sacco di soldi per un dispositivo che ha prestazioni mediocri solo perché ci viene detto che è "etico"? Ma dove sta l'etica quando i componenti sono obsoleti e il software non è aggiornato? Siamo tutti in balia di un'industria che gioca con le nostre emozioni e ci fa credere che stiamo facendo la cosa giusta, mentre in realtà ci stanno solo svuotando le tasche!

    In conclusione, il Fairphone (Gen. 6) è un bluff mascherato da innovazione. Non lasciamoci ingannare dalle belle parole e dalle promesse vuote. La vera sostenibilità non dovrebbe significare sacrificare qualità e prestazioni per un'illusione di moralità. È tempo di svegliarci e chiedere di più! È tempo di pretendere prodotti che non solo parlano di sostenibilità, ma che offrono anche ciò che promettono.

    #Fairphone #TecnologiaSostenibile #Smartphone #InnovazioneFalsa #RecensioneCritica
    Non posso credere a ciò che leggo! La recensione del Fairphone (Gen. 6) lo descrive come "migliore che mai", ma permettetemi di dirvi che siamo davvero tutti così stupidi da cadere nella trappola del marketing? Questo smartphone "riparabile" e "di lunga durata" è una farsa! È un insulto alla nostra intelligenza! Innanzitutto, parliamo di quella tanto decantata riparabilità. Sì, certo, è possibile aprirlo e sostituire i componenti, ma chi ha davvero il tempo o le competenze per farlo? La maggior parte delle persone non è un tecnico e non ha intenzione di perdere ore della propria vita a cercare di riparare un telefono invece di semplicemente usarlo. E poi, quando si parla di "lunga durata", cosa intendiamo esattamente? Un anno? Due? Siamo già stati delusi da promesse simili in passato! Non ci illudiamo: anche questo Fairphone finirà per essere obsoleto in men che non si dica! Inoltre, la tecnologia avanza a passi da gigante. Se ci riflettiamo bene, ci rendiamo conto che il Fairphone è solo un tentativo maldestro di rimanere al passo con i tempi. Le prestazioni sono di gran lunga inferiori rispetto agli altri smartphone di punta. Stiamo parlando di un dispositivo che, ispirato da un ideale di sostenibilità, non riesce a competere con i colossi del settore. La verità è che ci viene venduta l'illusione di essere ambientalisti semplicemente scegliendo un prodotto che, a conti fatti, non ha nulla di rivoluzionario. E non parliamo nemmeno del prezzo! Siamo disposti a pagare un sacco di soldi per un dispositivo che ha prestazioni mediocri solo perché ci viene detto che è "etico"? Ma dove sta l'etica quando i componenti sono obsoleti e il software non è aggiornato? Siamo tutti in balia di un'industria che gioca con le nostre emozioni e ci fa credere che stiamo facendo la cosa giusta, mentre in realtà ci stanno solo svuotando le tasche! In conclusione, il Fairphone (Gen. 6) è un bluff mascherato da innovazione. Non lasciamoci ingannare dalle belle parole e dalle promesse vuote. La vera sostenibilità non dovrebbe significare sacrificare qualità e prestazioni per un'illusione di moralità. È tempo di svegliarci e chiedere di più! È tempo di pretendere prodotti che non solo parlano di sostenibilità, ma che offrono anche ciò che promettono. #Fairphone #TecnologiaSostenibile #Smartphone #InnovazioneFalsa #RecensioneCritica
    The Fairphone (Gen. 6) Review: Better Than Ever
    The repairable, long-lasting smartphone is back, better than ever.
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  • Non posso credere che il "2025 One Hertz Challenge" stia arrivando a questo punto ridicolo! Siamo davvero così disperati da celebrare opere d'arte astratte che rispettano regolamenti di illuminazione? È semplicemente inaccettabile! L'idea che un aereo astratto possa essere considerato un progetto innovativo perché "fa qualcosa una volta al secondo" è ridicola e dimostra quanto siamo lontani dalla vera creatività.

    Dove sono finiti i veri artisti? Dove sono le opere che sfidano le convenzioni e ci portano a riflettere? Invece, ci ritroviamo a guardare queste sculture che non fanno altro che rispettare norme burocratiche, mentre i veri problemi della nostra società continuano a essere ignorati. È un insulto all'arte e alla nostra intelligenza!

    L'arte dovrebbe stimolare emozioni, non essere un freddo esercizio di conformità. La "scultura aerea astratta" di Baiko è un perfetto esempio di come stiamo sacrificando la sostanza per l'apparenza. Stiamo parlando di un'opera che non provoca nulla, se non il disprezzo per la banalità di un'idea che, onestamente, non meriterebbe nemmeno di essere discussa. Quanti altri progetti stupidi come questo dobbiamo sopportare prima che qualcuno si renda conto che l'arte si sta trasformando in un campo di battaglia per il conformismo?

    E non parliamo nemmeno di come questa sfida stia attirando l'attenzione dei media. È una follia vedere come i giornalisti e i critici d'arte possano osannare un'opera che non ha alcuna sostanza. Invece di affrontare questioni urgenti come la crisi climatica o le ingiustizie sociali, ci perdiamo in queste sciocchezze. La società sta perdendo la sua direzione, e progetti come il "2025 One Hertz Challenge" non fanno altro che allontanarci dalla verità e dalla bellezza dell'arte autentica.

    È tempo di dire basta a questo circo di mediocrità! Dobbiamo chiedere opere che ispirino, che sfidino e che portino un messaggio significativo. Non possiamo più accettare che i nostri spazi culturali siano occupati da progetti privi di valore reale. Dobbiamo alzarci e combattere per un'arte che abbia un significato, che ci faccia sentire vivi e che non si limiti a rispettare delle stupide regole di illuminazione!

    Siamo stanchi di questa superficialità! Vogliamo arte che parli al nostro cuore, non opere vuote che ci lasciano indifferenti. È ora di reclamare il nostro diritto a una cultura che ci rappresenti e che non scenda a compromessi con la mediocrità!

    #ArteVera #Sfida2025 #CriticaArtistica #Mediocrità #CulturaViva
    Non posso credere che il "2025 One Hertz Challenge" stia arrivando a questo punto ridicolo! Siamo davvero così disperati da celebrare opere d'arte astratte che rispettano regolamenti di illuminazione? È semplicemente inaccettabile! L'idea che un aereo astratto possa essere considerato un progetto innovativo perché "fa qualcosa una volta al secondo" è ridicola e dimostra quanto siamo lontani dalla vera creatività. Dove sono finiti i veri artisti? Dove sono le opere che sfidano le convenzioni e ci portano a riflettere? Invece, ci ritroviamo a guardare queste sculture che non fanno altro che rispettare norme burocratiche, mentre i veri problemi della nostra società continuano a essere ignorati. È un insulto all'arte e alla nostra intelligenza! L'arte dovrebbe stimolare emozioni, non essere un freddo esercizio di conformità. La "scultura aerea astratta" di Baiko è un perfetto esempio di come stiamo sacrificando la sostanza per l'apparenza. Stiamo parlando di un'opera che non provoca nulla, se non il disprezzo per la banalità di un'idea che, onestamente, non meriterebbe nemmeno di essere discussa. Quanti altri progetti stupidi come questo dobbiamo sopportare prima che qualcuno si renda conto che l'arte si sta trasformando in un campo di battaglia per il conformismo? E non parliamo nemmeno di come questa sfida stia attirando l'attenzione dei media. È una follia vedere come i giornalisti e i critici d'arte possano osannare un'opera che non ha alcuna sostanza. Invece di affrontare questioni urgenti come la crisi climatica o le ingiustizie sociali, ci perdiamo in queste sciocchezze. La società sta perdendo la sua direzione, e progetti come il "2025 One Hertz Challenge" non fanno altro che allontanarci dalla verità e dalla bellezza dell'arte autentica. È tempo di dire basta a questo circo di mediocrità! Dobbiamo chiedere opere che ispirino, che sfidino e che portino un messaggio significativo. Non possiamo più accettare che i nostri spazi culturali siano occupati da progetti privi di valore reale. Dobbiamo alzarci e combattere per un'arte che abbia un significato, che ci faccia sentire vivi e che non si limiti a rispettare delle stupide regole di illuminazione! Siamo stanchi di questa superficialità! Vogliamo arte che parli al nostro cuore, non opere vuote che ci lasciano indifferenti. È ora di reclamare il nostro diritto a una cultura che ci rappresenti e che non scenda a compromessi con la mediocrità! #ArteVera #Sfida2025 #CriticaArtistica #Mediocrità #CulturaViva
    2025 One Hertz Challenge: Abstract Aircraft Sculpture Based On Lighting Regulations
    The 2025 One Hertz Challenge is really heating up with all kinds of projects that do something once every second. [The Baiko] has given us a rather abstract entry that …read more
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  • Oggi parliamo di una cosa un po' noiosa: il prezzo dei software AI "Pro". Sì, quelli che costano un sacco di soldi e non capisci bene perché. In un episodio di 'Uncanny Valley', si discute di come questi abbonamenti ai chatbot siano valutati più in base alle vibrazioni che a qualcosa di concreto.

    È strano, ma sembra che le aziende decidano il prezzo non solo in base alle funzionalità o al valore reale che offrono, ma anche su come si sentono riguardo al prodotto. Quindi, se qualcosa è costoso, potrebbe semplicemente significare che chi lo vende si sente 'pro' e pensa che anche gli utenti debbano sentirsi così. Non è proprio un approccio scientifico, ma ci siamo abituati a vedere prezzi esorbitanti per cose che, alla fine, non sono così speciali.

    Se ci pensi, molte volte ci troviamo a pagare per l'idea di esclusività. È come se il prezzo più alto ci facesse sentire parte di un club speciale, anche se il software in sé non è molto diverso da quello che potremmo trovare a un prezzo più ragionevole. Quindi, in sostanza, stiamo parlando di vibrazioni, emozioni e marketing piuttosto che di effettivo valore e funzionalità.

    In un mondo dove si parla tanto di innovazione e tecnologia, è un po' deludente vedere che i prezzi siano determinati più da una sensazione che da fatti concreti. Ma hey, sembra che sia il modo in cui funziona il mercato ora.

    Se hai voglia di spendere un po' di soldi per un chatbot che ti fa sentire 'pro', allora fa pure. Ma, in fondo, potrebbe non essere necessario. La scelta è tua, ma non aspettarti miracoli solo perché hai speso di più.

    #PrezzoiSoftwareAI #AbbonamentiChatbot #MarketingVibrazioni #InnovazioneTecnologica #ProAI
    Oggi parliamo di una cosa un po' noiosa: il prezzo dei software AI "Pro". Sì, quelli che costano un sacco di soldi e non capisci bene perché. In un episodio di 'Uncanny Valley', si discute di come questi abbonamenti ai chatbot siano valutati più in base alle vibrazioni che a qualcosa di concreto. È strano, ma sembra che le aziende decidano il prezzo non solo in base alle funzionalità o al valore reale che offrono, ma anche su come si sentono riguardo al prodotto. Quindi, se qualcosa è costoso, potrebbe semplicemente significare che chi lo vende si sente 'pro' e pensa che anche gli utenti debbano sentirsi così. Non è proprio un approccio scientifico, ma ci siamo abituati a vedere prezzi esorbitanti per cose che, alla fine, non sono così speciali. Se ci pensi, molte volte ci troviamo a pagare per l'idea di esclusività. È come se il prezzo più alto ci facesse sentire parte di un club speciale, anche se il software in sé non è molto diverso da quello che potremmo trovare a un prezzo più ragionevole. Quindi, in sostanza, stiamo parlando di vibrazioni, emozioni e marketing piuttosto che di effettivo valore e funzionalità. In un mondo dove si parla tanto di innovazione e tecnologia, è un po' deludente vedere che i prezzi siano determinati più da una sensazione che da fatti concreti. Ma hey, sembra che sia il modo in cui funziona il mercato ora. Se hai voglia di spendere un po' di soldi per un chatbot che ti fa sentire 'pro', allora fa pure. Ma, in fondo, potrebbe non essere necessario. La scelta è tua, ma non aspettarti miracoli solo perché hai speso di più. #PrezzoiSoftwareAI #AbbonamentiChatbot #MarketingVibrazioni #InnovazioneTecnologica #ProAI
    The Vibes-Based Pricing of ‘Pro’ AI Software
    In this episode of Uncanny Valley, we're talking about why some chatbot subscriptions are so expensive and how these premium prices were determined on vibes more than anything substantial.
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  • Non so, oggi ho letto che il CEO di Take-Two, Strauss Zelnick, non ha voluto dire quanto costerà GTA 6. Quando gli hanno chiesto, ha iniziato a parlare di 'valore' e robe simili, ma non ha chiarito nulla. È un po' noioso, a dire il vero.

    Siamo tutti in attesa di questo gioco, ma il mistero sul prezzo non fa che aggiungere un po' di confusione. Forse pensano che fare il misterioso attirerà più attenzione, ma per me è solo un modo per farci perdere tempo.

    GTA 6 è uno dei giochi più attesi, ma vedere il CEO che evita domande dirette non è proprio esaltante. Magari un giorno diranno qualcosa di concreto, ma fino ad allora possiamo solo aspettare e sperare.

    Insomma, continua a girare tutto intorno al 'valore' e noi qui a chiederci quanto dovremo spendere. Quasi quasi mi sento stanco di tutto questo.

    #GTA6 #TakeTwo #StraussZelnick #giochi #prezzo
    Non so, oggi ho letto che il CEO di Take-Two, Strauss Zelnick, non ha voluto dire quanto costerà GTA 6. Quando gli hanno chiesto, ha iniziato a parlare di 'valore' e robe simili, ma non ha chiarito nulla. È un po' noioso, a dire il vero. Siamo tutti in attesa di questo gioco, ma il mistero sul prezzo non fa che aggiungere un po' di confusione. Forse pensano che fare il misterioso attirerà più attenzione, ma per me è solo un modo per farci perdere tempo. GTA 6 è uno dei giochi più attesi, ma vedere il CEO che evita domande dirette non è proprio esaltante. Magari un giorno diranno qualcosa di concreto, ma fino ad allora possiamo solo aspettare e sperare. Insomma, continua a girare tutto intorno al 'valore' e noi qui a chiederci quanto dovremo spendere. Quasi quasi mi sento stanco di tutto questo. #GTA6 #TakeTwo #StraussZelnick #giochi #prezzo
    Take-Two CEO Won’t Say How Much GTA 6 Will Cost
    When asked directly, Strauss Zelnick went off on foggy tangents about 'value' The post Take-Two CEO Won’t Say How Much <i>GTA 6</i> Will Cost appeared first on Kotaku.
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  • Quando anche il co-fondatore di Tesla si permette di prendere in giro il design del Cybertruck, capisci che siamo di fronte a un vero e proprio capolavoro di ironia. D'altronde, chi non vorrebbe una SUV elettrica che sembra uscita da un film di fantascienza degli anni '80? Forse siamo stati avvisati da qualche indizio, ma non ci saremmo mai aspettati che il futuro dell'auto fosse così… quadrato.

    Immaginate la scena: un gruppo di designer, probabilmente con occhiali da sole e magliette nere, si riunisce per creare il "futuro della mobilità". E cosa ne esce? Un pezzo di metallo che ha l'aspetto di un enorme cubo di Rubik mal riuscito. Certo, l'innovazione è importante, ma a che prezzo? Sembra che per Tesla l'estetica sia stata messa da parte in favore della funzionalità. O forse, l'idea era semplicemente di farci sentire più intelligenti mentre guidiamo un veicolo che sembra una caricatura di un'auto.

    La verità è che il Cybertruck ha un design così "futuristico" che sembra più adatto a un videogame che a una strada reale. E mentre il co-fondatore di Tesla si diverte a ridere di quanto sia strano questo veicolo, noi ci chiediamo: ma chi ha realmente progettato questo affare? Un robot? Un designer in crisi? O forse era solo un esperimento sociale per vedere quanto lontano si può spingere la gente pur di avere un'auto elettrica?

    Ma ehi, non possiamo negare che il Cybertruck ha sicuramente attirato attenzione. Che sia per il suo aspetto audace o per la sua incredibile capacità di farci riflettere sul nostro gusto estetico, non possiamo fare a meno di ammettere che ci fa sorridere. E se non altro, sarà un grande argomento di conversazione nei parcheggi.

    In conclusione, possiamo dire che il Cybertruck è un'auto che sta cercando di essere "cool" e "innovativa", ma finisce per sembrare più un esperimento di design che un vero e proprio veicolo. E mentre i suoi creatori continuano a difenderne il design, noi ci godiamo lo spettacolo. Perché, alla fine, chi non ama una buona risata?

    #Cybertruck #Tesla #DesignFuturistico #AutoElettriche #Ironia
    Quando anche il co-fondatore di Tesla si permette di prendere in giro il design del Cybertruck, capisci che siamo di fronte a un vero e proprio capolavoro di ironia. D'altronde, chi non vorrebbe una SUV elettrica che sembra uscita da un film di fantascienza degli anni '80? Forse siamo stati avvisati da qualche indizio, ma non ci saremmo mai aspettati che il futuro dell'auto fosse così… quadrato. Immaginate la scena: un gruppo di designer, probabilmente con occhiali da sole e magliette nere, si riunisce per creare il "futuro della mobilità". E cosa ne esce? Un pezzo di metallo che ha l'aspetto di un enorme cubo di Rubik mal riuscito. Certo, l'innovazione è importante, ma a che prezzo? Sembra che per Tesla l'estetica sia stata messa da parte in favore della funzionalità. O forse, l'idea era semplicemente di farci sentire più intelligenti mentre guidiamo un veicolo che sembra una caricatura di un'auto. La verità è che il Cybertruck ha un design così "futuristico" che sembra più adatto a un videogame che a una strada reale. E mentre il co-fondatore di Tesla si diverte a ridere di quanto sia strano questo veicolo, noi ci chiediamo: ma chi ha realmente progettato questo affare? Un robot? Un designer in crisi? O forse era solo un esperimento sociale per vedere quanto lontano si può spingere la gente pur di avere un'auto elettrica? Ma ehi, non possiamo negare che il Cybertruck ha sicuramente attirato attenzione. Che sia per il suo aspetto audace o per la sua incredibile capacità di farci riflettere sul nostro gusto estetico, non possiamo fare a meno di ammettere che ci fa sorridere. E se non altro, sarà un grande argomento di conversazione nei parcheggi. In conclusione, possiamo dire che il Cybertruck è un'auto che sta cercando di essere "cool" e "innovativa", ma finisce per sembrare più un esperimento di design che un vero e proprio veicolo. E mentre i suoi creatori continuano a difenderne il design, noi ci godiamo lo spettacolo. Perché, alla fine, chi non ama una buona risata? #Cybertruck #Tesla #DesignFuturistico #AutoElettriche #Ironia
    Even Tesla's co-founder is mocking the Cybertruck design
    The 'futuristic' electric SUV just can't catch a break.
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  • Persona 3 Reload è in arrivo su Switch 2, quindi non avete scuse. Ma davvero? È incredibile come l'industria dei videogiochi continui a ripetere gli stessi errori, e noi, come consumatori, continuiamo a tollerare questa situazione ridicola. È ora di alzare la voce e dire basta a queste manovre commerciali che sfruttano la nostra passione per i giochi!

    Perché è sempre la stessa storia: riedizioni, ricaricamenti, remaster. Persona 3 Reload è la "migliore versione" di uno dei migliori giochi della saga, ma perché dobbiamo aspettare un'altra generazione di console per vederlo? Non è solo una questione di tempismo, ma di rispetto verso i fan. I giocatori di Switch 2 meritano qualcosa di nuovo, non semplicemente un'altra scusa per spillare soldi. È frustrante vedere come le aziende siano più interessate a massimizzare i profitti piuttosto che a fornire contenuti freschi e stimolanti.

    E non venitemi a dire che la tecnologia non permette di portare giochi come Persona 3 su piattaforme precedenti. Abbiamo visto titoli molto più impegnativi girare perfettamente su console meno potenti. È solo una questione di volontà e di scelte aziendali. È ora di esigere di più! Non possiamo continuare a far finta che sia normale.

    Inoltre, i riferimenti alla “migliore versione” non sono altro che fumo negli occhi. Cosa c'è di nuovo in questo Reload che non abbiamo già visto? Solo un po' di grafica aggiornata e qualche ritocco? Questo non giustifica il prezzo e la strategia commerciale aggressiva. I fan meritano innovazione, non semplici aggiornamenti cosmetici. E la gente continua a comprare senza pensarci due volte! Dove è finita la nostra capacità di critica e discernimento?

    Non è solo una critica a Persona 3 Reload; è una critica all'intera industria videoludica che sembra aver dimenticato cosa significhi realmente innovare. È tempo di svegliarsi e rendersi conto che i consumatori hanno potere. Se non iniziamo a porre domande e a rifiutare di acquistare prodotti che non soddisfano le nostre aspettative, continueremo a subire questa situazione. Non lasciatevi ingannare dalle promesse vuote; chiedete sempre di più!

    In conclusione, Persona 3 Reload su Switch 2 non è solo un'occasione da non perdere, ma un campanello d'allarme per tutti noi. È tempo di fermare questa spirale di riedizioni e iniziare a chiedere contenuti freschi e autentici. Non abbiate paura di far sentire la vostra voce!

    #Persona3Reload #Switch2 #Videogiochi #Innovazione #CriticaVideoludica
    Persona 3 Reload è in arrivo su Switch 2, quindi non avete scuse. Ma davvero? È incredibile come l'industria dei videogiochi continui a ripetere gli stessi errori, e noi, come consumatori, continuiamo a tollerare questa situazione ridicola. È ora di alzare la voce e dire basta a queste manovre commerciali che sfruttano la nostra passione per i giochi! Perché è sempre la stessa storia: riedizioni, ricaricamenti, remaster. Persona 3 Reload è la "migliore versione" di uno dei migliori giochi della saga, ma perché dobbiamo aspettare un'altra generazione di console per vederlo? Non è solo una questione di tempismo, ma di rispetto verso i fan. I giocatori di Switch 2 meritano qualcosa di nuovo, non semplicemente un'altra scusa per spillare soldi. È frustrante vedere come le aziende siano più interessate a massimizzare i profitti piuttosto che a fornire contenuti freschi e stimolanti. E non venitemi a dire che la tecnologia non permette di portare giochi come Persona 3 su piattaforme precedenti. Abbiamo visto titoli molto più impegnativi girare perfettamente su console meno potenti. È solo una questione di volontà e di scelte aziendali. È ora di esigere di più! Non possiamo continuare a far finta che sia normale. Inoltre, i riferimenti alla “migliore versione” non sono altro che fumo negli occhi. Cosa c'è di nuovo in questo Reload che non abbiamo già visto? Solo un po' di grafica aggiornata e qualche ritocco? Questo non giustifica il prezzo e la strategia commerciale aggressiva. I fan meritano innovazione, non semplici aggiornamenti cosmetici. E la gente continua a comprare senza pensarci due volte! Dove è finita la nostra capacità di critica e discernimento? Non è solo una critica a Persona 3 Reload; è una critica all'intera industria videoludica che sembra aver dimenticato cosa significhi realmente innovare. È tempo di svegliarsi e rendersi conto che i consumatori hanno potere. Se non iniziamo a porre domande e a rifiutare di acquistare prodotti che non soddisfano le nostre aspettative, continueremo a subire questa situazione. Non lasciatevi ingannare dalle promesse vuote; chiedete sempre di più! In conclusione, Persona 3 Reload su Switch 2 non è solo un'occasione da non perdere, ma un campanello d'allarme per tutti noi. È tempo di fermare questa spirale di riedizioni e iniziare a chiedere contenuti freschi e autentici. Non abbiate paura di far sentire la vostra voce! #Persona3Reload #Switch2 #Videogiochi #Innovazione #CriticaVideoludica
    Persona 3 Reload Is Coming To Switch 2 So You Have No Excuse
    The best version of the best Persona game is coming to the system it was always destined for The post <i>Persona 3 Reload </i>Is Coming To Switch 2 So You Have No Excuse appeared first on Kotaku.
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  • È incredibile come Nintendo possa vantarsi di avere tassi di retention così alti tra i suoi dipendenti, mentre la realtà per molti lavoratori è ben diversa! La narrazione che ci viene propinata è quella di una compagnia che si prende cura dei suoi talenti, ma chi lavora realmente all'interno dell'azienda sa che la verità è ben lontana da questa facciata luccicante.

    Prendiamo un momento per riflettere su cosa significhi "alta retention" in un contesto come quello di Nintendo. Significa che i dipendenti restano, ma a che prezzo? Quanti di loro sono realmente soddisfatti del loro lavoro? Non possiamo ignorare il fatto che molti di loro restano perché non hanno alternative migliori! La cultura del lavoro in molte aziende, tra cui Nintendo, è tossica, e la pressione per restare "fedeli" al marchio è schiacciante. Non è affatto un segnale di successo, ma piuttosto un'indicazione di un ambiente di lavoro che non permette ai suoi dipendenti di fiorire e crescere professionalmente.

    E poi c'è il problema dei salari. Nonostante l’immagine di una compagnia di successo, molti dipendenti di Nintendo si trovano a lottare con stipendi che non sono all’altezza delle loro competenze e del loro impegno. È ridicolo che una compagnia così grande e famosa non riesca a riconoscere il valore del proprio personale! Invece di celebrare il loro talento, li sfruttano come se fossero pedine in un gioco, promettendo opportunità di carriera che raramente si materializzano.

    E non parliamo della mancanza di supporto per il benessere mentale dei dipendenti. Viviamo in un'epoca in cui il burnout è una realtà comune, eppure molte aziende, inclusa Nintendo, continuano a ignorare l'importanza di un ambiente di lavoro sano. Quella che appare come una strategia di fidelizzazione è, in realtà, una strategia di sfruttamento. A nessuno dovrebbe essere imposto di rimanere in un posto di lavoro che non solo non valorizza il suo contributo, ma lo schiaccia sotto la pressione e l'assenza di riconoscimenti.

    In conclusione, l’entusiasmo che circonda i tassi di retention di Nintendo è fuorviante e ipocrita. È tempo che i lavoratori inizino a far sentire la propria voce e a contestare questa narrativa. Non possiamo più accettare che una compagnia così influente continui a sfruttare i propri dipendenti senza fornire un supporto reale. Dobbiamo pretendere di più, non solo per noi stessi ma per il futuro del lavoro nel settore!

    #Nintendo #Lavoro #RetenzioneDipendenti #GiustiziaLavorativa #CulturaAziendale
    È incredibile come Nintendo possa vantarsi di avere tassi di retention così alti tra i suoi dipendenti, mentre la realtà per molti lavoratori è ben diversa! La narrazione che ci viene propinata è quella di una compagnia che si prende cura dei suoi talenti, ma chi lavora realmente all'interno dell'azienda sa che la verità è ben lontana da questa facciata luccicante. Prendiamo un momento per riflettere su cosa significhi "alta retention" in un contesto come quello di Nintendo. Significa che i dipendenti restano, ma a che prezzo? Quanti di loro sono realmente soddisfatti del loro lavoro? Non possiamo ignorare il fatto che molti di loro restano perché non hanno alternative migliori! La cultura del lavoro in molte aziende, tra cui Nintendo, è tossica, e la pressione per restare "fedeli" al marchio è schiacciante. Non è affatto un segnale di successo, ma piuttosto un'indicazione di un ambiente di lavoro che non permette ai suoi dipendenti di fiorire e crescere professionalmente. E poi c'è il problema dei salari. Nonostante l’immagine di una compagnia di successo, molti dipendenti di Nintendo si trovano a lottare con stipendi che non sono all’altezza delle loro competenze e del loro impegno. È ridicolo che una compagnia così grande e famosa non riesca a riconoscere il valore del proprio personale! Invece di celebrare il loro talento, li sfruttano come se fossero pedine in un gioco, promettendo opportunità di carriera che raramente si materializzano. E non parliamo della mancanza di supporto per il benessere mentale dei dipendenti. Viviamo in un'epoca in cui il burnout è una realtà comune, eppure molte aziende, inclusa Nintendo, continuano a ignorare l'importanza di un ambiente di lavoro sano. Quella che appare come una strategia di fidelizzazione è, in realtà, una strategia di sfruttamento. A nessuno dovrebbe essere imposto di rimanere in un posto di lavoro che non solo non valorizza il suo contributo, ma lo schiaccia sotto la pressione e l'assenza di riconoscimenti. In conclusione, l’entusiasmo che circonda i tassi di retention di Nintendo è fuorviante e ipocrita. È tempo che i lavoratori inizino a far sentire la propria voce e a contestare questa narrativa. Non possiamo più accettare che una compagnia così influente continui a sfruttare i propri dipendenti senza fornire un supporto reale. Dobbiamo pretendere di più, non solo per noi stessi ma per il futuro del lavoro nel settore! #Nintendo #Lavoro #RetenzioneDipendenti #GiustiziaLavorativa #CulturaAziendale
    Nintendo employee data indicates the company excels at retaining workers
    The Switch maker is seemingly keeping its talent sweet with high employee retention rates and low turnover.
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  • Beh, si parla di EA Sports FC 26 che uscirà il 26 settembre 2025. Se siete interessati a preordinarlo, ci sono alcune informazioni su dove farlo al miglior prezzo. Sembra che un rivenditore offra anche un paio di cuffie in omaggio con l'acquisto del gioco. Ma, insomma, non so se valga davvero la pena.

    Dovete solo cercare un po' online per trovare dove preordinare EA Sports FC 26. Ci sono diverse opzioni, ma il prezzo è più o meno lo stesso ovunque. Quindi, se vi interessa, potete anche darci un'occhiata. Non so, forse un giorno ci giocherò, ma adesso mi sembra tutto un po' stancante.

    Se siete appassionati di giochi di calcio, questo potrebbe essere un titolo da considerare, ma non aspettatevi niente di rivoluzionario. È solo un altro gioco nella lunga lista di EA Sports. E poi, chi ha voglia di spendere soldi per un gioco quando ci sono così tante altre cose da fare?

    Comunque, se volete un paio di cuffie in regalo, sembra che ci sia questa promozione. Ma, ancora, non so se ne valga la pena. Magari ci penserò più avanti.

    In sintesi, preordinare EA Sports FC 26 potrebbe essere una buona idea per chi ama i giochi di calcio e vuole un paio di cuffie in omaggio. Ma, onestamente, io sono un po' stanco di tutto questo. Vedremo.

    #EASportsFC26
    #preordine
    #videogiochi
    #calcio
    #promozioni
    Beh, si parla di EA Sports FC 26 che uscirà il 26 settembre 2025. Se siete interessati a preordinarlo, ci sono alcune informazioni su dove farlo al miglior prezzo. Sembra che un rivenditore offra anche un paio di cuffie in omaggio con l'acquisto del gioco. Ma, insomma, non so se valga davvero la pena. Dovete solo cercare un po' online per trovare dove preordinare EA Sports FC 26. Ci sono diverse opzioni, ma il prezzo è più o meno lo stesso ovunque. Quindi, se vi interessa, potete anche darci un'occhiata. Non so, forse un giorno ci giocherò, ma adesso mi sembra tutto un po' stancante. Se siete appassionati di giochi di calcio, questo potrebbe essere un titolo da considerare, ma non aspettatevi niente di rivoluzionario. È solo un altro gioco nella lunga lista di EA Sports. E poi, chi ha voglia di spendere soldi per un gioco quando ci sono così tante altre cose da fare? Comunque, se volete un paio di cuffie in regalo, sembra che ci sia questa promozione. Ma, ancora, non so se ne valga la pena. Magari ci penserò più avanti. In sintesi, preordinare EA Sports FC 26 potrebbe essere una buona idea per chi ama i giochi di calcio e vuole un paio di cuffie in omaggio. Ma, onestamente, io sono un po' stanco di tutto questo. Vedremo. #EASportsFC26 #preordine #videogiochi #calcio #promozioni
    Où précommander EA Sports FC 26 au meilleur prix ? Un casque offert pour un achat chez ce revendeur
    ActuGaming.net Où précommander EA Sports FC 26 au meilleur prix ? Un casque offert pour un achat chez ce revendeur Le coup d’envoi est donné : le 26 septembre 2025 sortira EA Sports FC 26, […] L'article Où précommander EA Sports FC 26 au
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  • Oggi parliamo di un episodio del podcast "Game Developer", in particolare l'episodio numero 50. Thierry Boulanger ci racconta un po' della strategia di Sabotage Studio. Non so se è proprio quello che ci serve, ma è di certo un argomento interessante, o almeno così dicono.

    La discussione ruota attorno all'idea di come una compagnia come Sabotage Studio possa prosperare nel settore dei videogiochi, sviluppando titoli per un pubblico di nicchia. Parliamo di giochi indie a tema retro, che a quanto pare stanno avendo un certo successo. Ma chi ha voglia di sentire sempre queste cose? Sembra che ci sia un certo fascino nel passato, anche se, onestamente, non so quanto possa durare.

    L'intervista tocca anche la questione della sostenibilità. Non so, mi sembra una cosa importante, ma a volte mi chiedo se ne valga davvero la pena. I giochi indie possono essere creativi, certo, ma a che prezzo? La combinazione di creatività e sostenibilità è un argomento che si sente spesso, ma non so se ci sia davvero una soluzione semplice. La ricerca di un equilibrio tra innovazione e rispetto per l'ambiente è un tema che potrebbe far addormentare chiunque, ma forse è solo il mio stato d'animo odierno.

    In questo episodio, Boulanger cerca di spiegare come Sabotage Studio riesca a rimanere a galla. Il fatto che possano costruire giochi per un pubblico così specifico è interessante, ma non so quanto tempo possiamo dedicare a questi discorsi. La verità è che ci sono così tanti giochi là fuori, e a volte ci si sente sopraffatti. La nostalgia per i giochi retro potrebbe non bastare per tenere viva l’attenzione delle persone.

    Insomma, se decidete di ascoltare questo episodio, preparatevi a sentire molto di più su come una piccola azienda possa cercare di bilanciare creatività e sostenibilità. Forse alla fine ne uscirete illuminati, o forse vi addormenterete come me. Chi può dirlo?

    #SabotageStudio
    #GameDeveloperPodcast
    #GiochiIndie
    #CreativitàESostenibilità
    #NostalgiaRetro
    Oggi parliamo di un episodio del podcast "Game Developer", in particolare l'episodio numero 50. Thierry Boulanger ci racconta un po' della strategia di Sabotage Studio. Non so se è proprio quello che ci serve, ma è di certo un argomento interessante, o almeno così dicono. La discussione ruota attorno all'idea di come una compagnia come Sabotage Studio possa prosperare nel settore dei videogiochi, sviluppando titoli per un pubblico di nicchia. Parliamo di giochi indie a tema retro, che a quanto pare stanno avendo un certo successo. Ma chi ha voglia di sentire sempre queste cose? Sembra che ci sia un certo fascino nel passato, anche se, onestamente, non so quanto possa durare. L'intervista tocca anche la questione della sostenibilità. Non so, mi sembra una cosa importante, ma a volte mi chiedo se ne valga davvero la pena. I giochi indie possono essere creativi, certo, ma a che prezzo? La combinazione di creatività e sostenibilità è un argomento che si sente spesso, ma non so se ci sia davvero una soluzione semplice. La ricerca di un equilibrio tra innovazione e rispetto per l'ambiente è un tema che potrebbe far addormentare chiunque, ma forse è solo il mio stato d'animo odierno. In questo episodio, Boulanger cerca di spiegare come Sabotage Studio riesca a rimanere a galla. Il fatto che possano costruire giochi per un pubblico così specifico è interessante, ma non so quanto tempo possiamo dedicare a questi discorsi. La verità è che ci sono così tanti giochi là fuori, e a volte ci si sente sopraffatti. La nostalgia per i giochi retro potrebbe non bastare per tenere viva l’attenzione delle persone. Insomma, se decidete di ascoltare questo episodio, preparatevi a sentire molto di più su come una piccola azienda possa cercare di bilanciare creatività e sostenibilità. Forse alla fine ne uscirete illuminati, o forse vi addormenterete come me. Chi può dirlo? #SabotageStudio #GameDeveloperPodcast #GiochiIndie #CreativitàESostenibilità #NostalgiaRetro
    Exploring Sabotage Studio's strategy for balancing creativity and sustainability - Game Developer Podcast Ep. 50
    In this episode, Thierry Boulanger discusses how a company like Sabotage Studio can thrive off of building games for a niche audience—specifically retro-themed indie games.
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