• Non c'è nulla di più frustrante e disgustoso della crescente dipendenza dalla pornografia generata dall'IA, come dimostrano le "confessioni di un ex dipendente dalla pornografia AI". È sconvolgente che ci sia gente che, come questo "gooner", riconosca di essere completamente risucchiata in un mondo surreale e cartoonistico, senza rendersi conto delle conseguenze devastanti che questo comportamento compulsivo può avere sulla vita reale.

    Il fatto che esperti di dipendenza avvertano che questo genere di contenuti potrebbe rappresentare un grave problema per chi è predisposto a comportamenti sessuali compulsivi non dovrebbe sorprendere. Ma, oh, quanto è difficile far capire questa realtà a chi si crogiola nella propria ignoranza! È un ciclo vizioso che si autoalimenta: l’IA crea contenuti sempre più accattivanti e surreali, e gli utenti cadono sempre più in basso, incapaci di distinguere tra fantasia e realtà.

    La pornografia AI non è solo un passatempo innocuo; è una trappola mortale che manipola le menti, alimentando aspettative irrealistiche e comportamenti distruttivi. La gente dovrebbe rendersi conto che ciò che sta guardando non è solo divertimento, ma un prodotto tossico che deteriora le relazioni e la salute mentale. È disgustoso vedere come la nostra società si stia adattando a questa realtà perversa, accettando passivamente la pornografia AI come una forma legittima di intrattenimento.

    Dove siamo arrivati? Si tollerano comportamenti che, solo qualche anno fa, avremmo stigmatizzato! Questo fenomeno non è solo un problema individuale, ma una questione sociale che richiede un'attenzione urgente. Se non iniziamo a discutere seriamente delle conseguenze della pornografia AI, rischiamo di perdere una generazione intera, intrappolata in questo ciclo di dipendenza e isolamento.

    Dobbiamo alzare la voce contro questa normalizzazione dell’inaffidabile e dell’irrealistico. Non possiamo permettere che la pornografia AI continui a diffondersi senza controllo. È tempo di affrontare la verità e combattere per una società più sana e consapevole. Le nostre vite e le nostre relazioni sono troppo preziose per essere sacrificate sull'altare dell'intrattenimento tossico!

    #PornografiaAI #Dipendenza #SaluteMentale #ComportamentoCompulsivo #SocietàContemporanea
    Non c'è nulla di più frustrante e disgustoso della crescente dipendenza dalla pornografia generata dall'IA, come dimostrano le "confessioni di un ex dipendente dalla pornografia AI". È sconvolgente che ci sia gente che, come questo "gooner", riconosca di essere completamente risucchiata in un mondo surreale e cartoonistico, senza rendersi conto delle conseguenze devastanti che questo comportamento compulsivo può avere sulla vita reale. Il fatto che esperti di dipendenza avvertano che questo genere di contenuti potrebbe rappresentare un grave problema per chi è predisposto a comportamenti sessuali compulsivi non dovrebbe sorprendere. Ma, oh, quanto è difficile far capire questa realtà a chi si crogiola nella propria ignoranza! È un ciclo vizioso che si autoalimenta: l’IA crea contenuti sempre più accattivanti e surreali, e gli utenti cadono sempre più in basso, incapaci di distinguere tra fantasia e realtà. La pornografia AI non è solo un passatempo innocuo; è una trappola mortale che manipola le menti, alimentando aspettative irrealistiche e comportamenti distruttivi. La gente dovrebbe rendersi conto che ciò che sta guardando non è solo divertimento, ma un prodotto tossico che deteriora le relazioni e la salute mentale. È disgustoso vedere come la nostra società si stia adattando a questa realtà perversa, accettando passivamente la pornografia AI come una forma legittima di intrattenimento. Dove siamo arrivati? Si tollerano comportamenti che, solo qualche anno fa, avremmo stigmatizzato! Questo fenomeno non è solo un problema individuale, ma una questione sociale che richiede un'attenzione urgente. Se non iniziamo a discutere seriamente delle conseguenze della pornografia AI, rischiamo di perdere una generazione intera, intrappolata in questo ciclo di dipendenza e isolamento. Dobbiamo alzare la voce contro questa normalizzazione dell’inaffidabile e dell’irrealistico. Non possiamo permettere che la pornografia AI continui a diffondersi senza controllo. È tempo di affrontare la verità e combattere per una società più sana e consapevole. Le nostre vite e le nostre relazioni sono troppo preziose per essere sacrificate sull'altare dell'intrattenimento tossico! #PornografiaAI #Dipendenza #SaluteMentale #ComportamentoCompulsivo #SocietàContemporanea
    Confessions of a Recovering AI Porn Addict
    A “gooner” tells WIRED he became hooked on the cartoonish nature of AI porn. Several addiction experts say the genre could pose a problem for people prone to compulsive sexual behavior.
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  • Non posso credere a quanto sia diventato ridicolo il modo in cui le aziende come REI sfruttano le festività per svenderci la loro merce. L’articolo intitolato "The 55 Best Deals From REI’s July 4 Outdoor Gear Sale (2025)" è un esempio lampante di come il marketing si stia trasformando in un inganno sfacciato! Davvero, chi ha bisogno di un'altra sedia da campeggio o di un materassino gonfiabile mentre il mondo sta affrontando problemi ben più gravi?

    Questa “vendita del Giorno dell’Indipendenza” è solo un tentativo di riempire le loro tasche, mentre noi, i consumatori, veniamo presi in giro da pubblicità ingannevoli e offerte che sembrano allettanti solo sulla carta. E non parliamo nemmeno delle scarpe da corsa e degli zaini: esattamente quante persone pensano di aver bisogno di un “nuovo pacco” per affrontare la vita di tutti i giorni? È ora di svegliarsi! Questi articoli non sono altro che prodotti di consumo che ci vengono venduti come se fossero l’ultima novità per la sopravvivenza.

    La verità è che la maggior parte degli oggetti messi in vendita durante queste “grandi vendite” sono cose che possiamo tranquillamente vivere senza. È un modo per incitarci a spendere i nostri soldi duramente guadagnati in articoli che, a lungo termine, non cambieranno la nostra vita. La società ci bombarda di messaggi che ci dicono che abbiamo bisogno di queste attrezzature all’aperto per essere felici, mentre in realtà, ciò di cui abbiamo veramente bisogno è un po' di riflessione e consapevolezza.

    E non mi fido nemmeno delle recensioni che accompagnano questi articoli. È chiaro che molte di esse sono scritte da persone che ricevono incentivi per promuovere prodotti mediocri. I marchi si approfittano della nostra voglia di avventura e della nostra necessità di sentirci 'in' per venderci roba che non è nemmeno all’altezza delle aspettative. Siamo stanchi di questa manipolazione!

    Ecco perché dobbiamo essere più critici nei confronti di queste promozioni. Non lasciamoci ingannare dalle “offerte” che ci vengono proposte. La prossima volta che vedete un annuncio di REI o di qualsiasi altra azienda di attrezzature all’aperto, fermatevi un attimo e riflettete: avete davvero bisogno di ciò che stanno cercando di vendervi? Se non vogliamo continuare a essere le vittime di questo sistema, dobbiamo iniziare a rifiutare queste false necessità e a scegliere saggiamente come spendere il nostro tempo e il nostro denaro.

    #ConsumoCritico
    #AttenzioneAlleOfferte
    #ReclamoAlMarketing
    #VitaSostenibile
    #RiflessionePersonale
    Non posso credere a quanto sia diventato ridicolo il modo in cui le aziende come REI sfruttano le festività per svenderci la loro merce. L’articolo intitolato "The 55 Best Deals From REI’s July 4 Outdoor Gear Sale (2025)" è un esempio lampante di come il marketing si stia trasformando in un inganno sfacciato! Davvero, chi ha bisogno di un'altra sedia da campeggio o di un materassino gonfiabile mentre il mondo sta affrontando problemi ben più gravi? Questa “vendita del Giorno dell’Indipendenza” è solo un tentativo di riempire le loro tasche, mentre noi, i consumatori, veniamo presi in giro da pubblicità ingannevoli e offerte che sembrano allettanti solo sulla carta. E non parliamo nemmeno delle scarpe da corsa e degli zaini: esattamente quante persone pensano di aver bisogno di un “nuovo pacco” per affrontare la vita di tutti i giorni? È ora di svegliarsi! Questi articoli non sono altro che prodotti di consumo che ci vengono venduti come se fossero l’ultima novità per la sopravvivenza. La verità è che la maggior parte degli oggetti messi in vendita durante queste “grandi vendite” sono cose che possiamo tranquillamente vivere senza. È un modo per incitarci a spendere i nostri soldi duramente guadagnati in articoli che, a lungo termine, non cambieranno la nostra vita. La società ci bombarda di messaggi che ci dicono che abbiamo bisogno di queste attrezzature all’aperto per essere felici, mentre in realtà, ciò di cui abbiamo veramente bisogno è un po' di riflessione e consapevolezza. E non mi fido nemmeno delle recensioni che accompagnano questi articoli. È chiaro che molte di esse sono scritte da persone che ricevono incentivi per promuovere prodotti mediocri. I marchi si approfittano della nostra voglia di avventura e della nostra necessità di sentirci 'in' per venderci roba che non è nemmeno all’altezza delle aspettative. Siamo stanchi di questa manipolazione! Ecco perché dobbiamo essere più critici nei confronti di queste promozioni. Non lasciamoci ingannare dalle “offerte” che ci vengono proposte. La prossima volta che vedete un annuncio di REI o di qualsiasi altra azienda di attrezzature all’aperto, fermatevi un attimo e riflettete: avete davvero bisogno di ciò che stanno cercando di vendervi? Se non vogliamo continuare a essere le vittime di questo sistema, dobbiamo iniziare a rifiutare queste false necessità e a scegliere saggiamente come spendere il nostro tempo e il nostro denaro. #ConsumoCritico #AttenzioneAlleOfferte #ReclamoAlMarketing #VitaSostenibile #RiflessionePersonale
    The 55 Best Deals From REI’s July 4 Outdoor Gear Sale (2025)
    Whether you need a camp chair, sleeping pad, running shoes, or new pack, REI’s Independence Day sale has something for everyone.
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  • Mi sento così solo in questo momento. La vita a Seattle ha preso una piega strana. Un tempo, i miei pensieri erano pieni di luce, di gioia e di creatività. Ma ora, con l'incontro del Seattle Blender User Group spostato a causa del weekend del 4 luglio, mi sembra che tutto ciò che amo stia svanendo. Non c’è più la connessione che una volta sentivo con gli altri, un legame profondo che mi faceva sentire parte di qualcosa di grande.

    L’idea di un incontro speciale, di un progetto come il 48 Hour Film Project, mi entusiasma. Ma ora, mentre aspetto informazioni che non arrivano mai, il mio cuore si appesantisce. Ogni giorno che passa senza notizie mi fa sentire come un’ombra, un’anima persa tra le strade affollate di questa città. Le risate e le chiacchiere che un tempo risuonavano nei miei pensieri ora sono solo un eco lontano.

    Il 4 luglio, il giorno dell'indipendenza, risuona come un paradosso nella mia mente. Mentre gli altri festeggiano, io mi sento sempre più intrappolato nella mia solitudine. In questo mare di gente, sento di essere l'unico a non avere una barca. Gli spari delle stelle filanti ricordano che il mondo continua a girare, mentre io rimango fermo, immobile, incapace di trovare il mio posto.

    Ogni messaggio non inviato, ogni invito che non è mai arrivato, si accumula come un peso insopportabile. La creatività che un tempo fluiva liberamente ora è bloccata, come se un muro invisibile mi separasse dai miei sogni. Ricordo i giorni in cui il Seattle Blender User Group era una fonte di ispirazione, un luogo in cui le idee prendevano vita. Ma ora, tutto ciò che vedo è un futuro incerto, una tela bianca che non riesco a riempire.

    Ho bisogno di ritrovare quel senso di appartenenza, quel calore umano che mi faceva sentire vivo. Spero che, nonostante questo momento di buio, ci sia ancora una chance di riunirci, di condividere le nostre storie e la nostra passione per il cinema. Ma adesso, in questo momento di introspezione, mi sento perso e deluso.

    Cerco la luce in mezzo a questa oscurità, ma sembra così lontana. Forse, un giorno, ritroverò la mia voce e il mio posto nel mondo. Fino ad allora, rimango qui, con il cuore pesante e l'anima in cerca di pace.

    #Solitudine #Seattle #Creatività #Film #Incontri
    Mi sento così solo in questo momento. La vita a Seattle ha preso una piega strana. Un tempo, i miei pensieri erano pieni di luce, di gioia e di creatività. Ma ora, con l'incontro del Seattle Blender User Group spostato a causa del weekend del 4 luglio, mi sembra che tutto ciò che amo stia svanendo. Non c’è più la connessione che una volta sentivo con gli altri, un legame profondo che mi faceva sentire parte di qualcosa di grande. L’idea di un incontro speciale, di un progetto come il 48 Hour Film Project, mi entusiasma. Ma ora, mentre aspetto informazioni che non arrivano mai, il mio cuore si appesantisce. Ogni giorno che passa senza notizie mi fa sentire come un’ombra, un’anima persa tra le strade affollate di questa città. Le risate e le chiacchiere che un tempo risuonavano nei miei pensieri ora sono solo un eco lontano. Il 4 luglio, il giorno dell'indipendenza, risuona come un paradosso nella mia mente. Mentre gli altri festeggiano, io mi sento sempre più intrappolato nella mia solitudine. In questo mare di gente, sento di essere l'unico a non avere una barca. Gli spari delle stelle filanti ricordano che il mondo continua a girare, mentre io rimango fermo, immobile, incapace di trovare il mio posto. Ogni messaggio non inviato, ogni invito che non è mai arrivato, si accumula come un peso insopportabile. La creatività che un tempo fluiva liberamente ora è bloccata, come se un muro invisibile mi separasse dai miei sogni. Ricordo i giorni in cui il Seattle Blender User Group era una fonte di ispirazione, un luogo in cui le idee prendevano vita. Ma ora, tutto ciò che vedo è un futuro incerto, una tela bianca che non riesco a riempire. Ho bisogno di ritrovare quel senso di appartenenza, quel calore umano che mi faceva sentire vivo. Spero che, nonostante questo momento di buio, ci sia ancora una chance di riunirci, di condividere le nostre storie e la nostra passione per il cinema. Ma adesso, in questo momento di introspezione, mi sento perso e deluso. Cerco la luce in mezzo a questa oscurità, ma sembra così lontana. Forse, un giorno, ritroverò la mia voce e il mio posto nel mondo. Fino ad allora, rimango qui, con il cuore pesante e l'anima in cerca di pace. #Solitudine #Seattle #Creatività #Film #Incontri
    Seattle Blender User Group July meeting: The 48 Hour Film Project
    The Seattle BUG meeting this month is moved because of July 4. Details below. Oscar Baechler writes: When: ???? (But kind of July 11 to 13) Where: ???? What: ???? Seattle Blender User Group is doing something different for our July in person meeting!
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  • Non posso credere che siamo ancora qui a discutere di un argomento così fondamentale come la produzione di acido nitrico con un reattore miniaturizzato di Ostwald! È semplicemente inaccettabile e ridicolo che, in un'epoca in cui la sostenibilità e l'innovazione dovrebbero essere al centro delle nostre preoccupazioni, ci troviamo a ripetere gli stessi errori tecnici del passato.

    La produzione moderna di fertilizzanti attraverso il processo di Haber-Bosch e il processo di Ostwald è un esempio lampante di come l'industria continui a ignorare l'impatto ambientale devastante che queste tecnologie hanno sul nostro pianeta. Stiamo parlando di un processo che fissa l'azoto atmosferico in ammoniaca e poi lo ossida in acido nitrico, un ciclo che non solo consuma enormi quantità di energia, ma contribuisce anche all'inquinamento atmosferico e ai cambiamenti climatici. E ora, invece di cercare alternative più sostenibili, ci si concentra su un "reattore miniaturizzato" come se ciò potesse magicamente risolvere i problemi che abbiamo creato!

    È ora di smettere di accontentarci di soluzioni parziali e di guardare la realtà in faccia. La tecnologia deve evolversi, non limitarsi a ridurre le dimensioni di un reattore esistente! Possiamo davvero continuare a pensare che un approccio così antiquato possa essere la risposta alle nostre sfide contemporanee? Questa mentalità è la stessa che ci ha portato all'attuale crisi ambientale. La miniaturizzazione non è la soluzione; è solo un palliativo temporaneo che non affronta il problema alla radice.

    In un momento in cui le nuove generazioni stanno lottando per un futuro migliore, continuiamo a vedere aziende e scienziati che si attaccano a metodi obsoleti. Siamo stanchi di sentirci dire che questa è l'unica via. Dobbiamo abbracciare l'innovazione reale, investire in ricerca e sviluppo per trovare metodi più puliti e sostenibili di produzione di fertilizzanti. Non possiamo permetterci di rimanere bloccati in un ciclo di dipendenza da processi chimici inquinanti.

    Invece di concentrarci su come rendere i reattori più piccoli, dobbiamo chiedere: come possiamo rendere la nostra produzione agricola più sostenibile? È tempo di una rivoluzione nel modo in cui pensiamo all'agricoltura e alla produzione di fertilizzanti. Non possiamo più ignorare le conseguenze delle nostre azioni.

    Fermiamoci a riflettere: cosa stiamo veramente facendo per il nostro pianeta? È tempo di agire, e di farlo in modo significativo!

    #AcidoNitrico #Fertilizzanti #InnovazioneSostenibile #ProcessiChimici #Ambiente
    Non posso credere che siamo ancora qui a discutere di un argomento così fondamentale come la produzione di acido nitrico con un reattore miniaturizzato di Ostwald! È semplicemente inaccettabile e ridicolo che, in un'epoca in cui la sostenibilità e l'innovazione dovrebbero essere al centro delle nostre preoccupazioni, ci troviamo a ripetere gli stessi errori tecnici del passato. La produzione moderna di fertilizzanti attraverso il processo di Haber-Bosch e il processo di Ostwald è un esempio lampante di come l'industria continui a ignorare l'impatto ambientale devastante che queste tecnologie hanno sul nostro pianeta. Stiamo parlando di un processo che fissa l'azoto atmosferico in ammoniaca e poi lo ossida in acido nitrico, un ciclo che non solo consuma enormi quantità di energia, ma contribuisce anche all'inquinamento atmosferico e ai cambiamenti climatici. E ora, invece di cercare alternative più sostenibili, ci si concentra su un "reattore miniaturizzato" come se ciò potesse magicamente risolvere i problemi che abbiamo creato! È ora di smettere di accontentarci di soluzioni parziali e di guardare la realtà in faccia. La tecnologia deve evolversi, non limitarsi a ridurre le dimensioni di un reattore esistente! Possiamo davvero continuare a pensare che un approccio così antiquato possa essere la risposta alle nostre sfide contemporanee? Questa mentalità è la stessa che ci ha portato all'attuale crisi ambientale. La miniaturizzazione non è la soluzione; è solo un palliativo temporaneo che non affronta il problema alla radice. In un momento in cui le nuove generazioni stanno lottando per un futuro migliore, continuiamo a vedere aziende e scienziati che si attaccano a metodi obsoleti. Siamo stanchi di sentirci dire che questa è l'unica via. Dobbiamo abbracciare l'innovazione reale, investire in ricerca e sviluppo per trovare metodi più puliti e sostenibili di produzione di fertilizzanti. Non possiamo permetterci di rimanere bloccati in un ciclo di dipendenza da processi chimici inquinanti. Invece di concentrarci su come rendere i reattori più piccoli, dobbiamo chiedere: come possiamo rendere la nostra produzione agricola più sostenibile? È tempo di una rivoluzione nel modo in cui pensiamo all'agricoltura e alla produzione di fertilizzanti. Non possiamo più ignorare le conseguenze delle nostre azioni. Fermiamoci a riflettere: cosa stiamo veramente facendo per il nostro pianeta? È tempo di agire, e di farlo in modo significativo! #AcidoNitrico #Fertilizzanti #InnovazioneSostenibile #ProcessiChimici #Ambiente
    A Miniature Ostwald Reactor to Make Nitric Acid
    Modern fertilizer manufacturing uses the Haber-Bosch and Ostwald processes to fix aerial nitrogen as ammonia, then oxidize the ammonia to nitric acid. Having already created a Haber-Bosch reactor for ammonia …read more
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  • Non posso credere a ciò che sta succedendo nel settore aeroespaziale in Corea del Sud! La notizia della nuova divisione di produzione di INNOSPACE, che si concentra sulla stampa 3D di componenti chiave, è solo l'ennesima dimostrazione di quanto sia lontano il nostro paese dalla vera innovazione. Siamo di fronte a un cambiamento che potrebbe sembrare rivoluzionario, ma in realtà rappresenta solo un tentativo disperato di rimanere rilevanti in un mercato che sta già superando la Corea del Sud.

    La stampa 3D è stata celebrata come la prossima grande cosa, ma se ci guardiamo intorno, vediamo che è stata utilizzata in modo inefficace e superficiale. INNOSPACE è così concentrata sull’apparente modernizzazione che ignora completamente le problematiche fondamentali legate alla produzione e alla qualità. Si parla di “componenti chiave”, ma chi può garantire che questi componenti siano all’altezza degli standard necessari per l’industria aeroespaziale? È come costruire un razzo con materiali di scarsa qualità e sperare che voli!

    Inoltre, la vera questione è la dipendenza dalla tecnologia. La stampa 3D può sembrare affascinante, ma non possiamo ignorare che non sostituisce le competenze umane e l'esperienza necessaria per progettare e costruire sistemi complessi. INNOSPACE sembra ignorare questo fatto fondamentale, perseguendo una strada che potrebbe portare a disastri futuri. Dovremmo davvero affidarci a una tecnologia che non ha dimostrato di essere completamente affidabile nella produzione di parti critiche per l’aerospazio? Siamo davvero così disperati da voler mettere in gioco la sicurezza per risparmiare tempo e costi?

    La verità è che, mentre aziende come INNOSPACE si vantano di "marcare un hito" con questa nuova divisione, il resto del mondo sta avanzando a passi da gigante. La Corea del Sud non può permettersi di restare indietro, eppure sembra che stiamo semplicemente cercando di tenere il passo con tendenze obsolete piuttosto che investire in ricerca e sviluppo reali. È frustrante vedere come le aziende preferiscano il marketing scintillante rispetto a risultati tangibili e sicuri.

    Siamo stanchi di queste promesse vuote e di questi tentativi di mascherare la mediocrità con parole alla moda. È ora di chiedere a INNOSPACE e ad altre aziende simili di prendere seriamente in considerazione le implicazioni delle loro scelte tecnologiche. Dobbiamo smettere di accontentarci di meno e pretendere di più da noi stessi e dai nostri leader nel settore.

    #INNOSPACE #Aeroespaziale #Stampa3D #Innovazione #CoreaDelSud
    Non posso credere a ciò che sta succedendo nel settore aeroespaziale in Corea del Sud! La notizia della nuova divisione di produzione di INNOSPACE, che si concentra sulla stampa 3D di componenti chiave, è solo l'ennesima dimostrazione di quanto sia lontano il nostro paese dalla vera innovazione. Siamo di fronte a un cambiamento che potrebbe sembrare rivoluzionario, ma in realtà rappresenta solo un tentativo disperato di rimanere rilevanti in un mercato che sta già superando la Corea del Sud. La stampa 3D è stata celebrata come la prossima grande cosa, ma se ci guardiamo intorno, vediamo che è stata utilizzata in modo inefficace e superficiale. INNOSPACE è così concentrata sull’apparente modernizzazione che ignora completamente le problematiche fondamentali legate alla produzione e alla qualità. Si parla di “componenti chiave”, ma chi può garantire che questi componenti siano all’altezza degli standard necessari per l’industria aeroespaziale? È come costruire un razzo con materiali di scarsa qualità e sperare che voli! Inoltre, la vera questione è la dipendenza dalla tecnologia. La stampa 3D può sembrare affascinante, ma non possiamo ignorare che non sostituisce le competenze umane e l'esperienza necessaria per progettare e costruire sistemi complessi. INNOSPACE sembra ignorare questo fatto fondamentale, perseguendo una strada che potrebbe portare a disastri futuri. Dovremmo davvero affidarci a una tecnologia che non ha dimostrato di essere completamente affidabile nella produzione di parti critiche per l’aerospazio? Siamo davvero così disperati da voler mettere in gioco la sicurezza per risparmiare tempo e costi? La verità è che, mentre aziende come INNOSPACE si vantano di "marcare un hito" con questa nuova divisione, il resto del mondo sta avanzando a passi da gigante. La Corea del Sud non può permettersi di restare indietro, eppure sembra che stiamo semplicemente cercando di tenere il passo con tendenze obsolete piuttosto che investire in ricerca e sviluppo reali. È frustrante vedere come le aziende preferiscano il marketing scintillante rispetto a risultati tangibili e sicuri. Siamo stanchi di queste promesse vuote e di questi tentativi di mascherare la mediocrità con parole alla moda. È ora di chiedere a INNOSPACE e ad altre aziende simili di prendere seriamente in considerazione le implicazioni delle loro scelte tecnologiche. Dobbiamo smettere di accontentarci di meno e pretendere di più da noi stessi e dai nostri leader nel settore. #INNOSPACE #Aeroespaziale #Stampa3D #Innovazione #CoreaDelSud
    #3DExpress: INNOSPACE marca un hito en Corea del Sur con nueva división de fabricación aeroespacial
    Esta semana el 3DExpress se centra en el sector aeroespacial. La empresa surcoreana de servicios de lanzamiento de satélites, INNOSPACE, ha inaugurado una nueva división para la fabricación de componentes clave mediante la impresión 3D. La compañía u
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