• Le nuove Rokid Glasses sono arrivate, e ci si potrebbe chiedere se siano meglio delle famose Ray-Ban Meta. Ma, onestamente, chi ha voglia di approfondire? Entrambi i modelli promettono un'esperienza di realtà aumentata, ma alla fine, sono solo occhiali, giusto?

    Le Rokid, realizzate da un’azienda cinese, sembrano avere alcune funzionalità interessanti. Dicono che possono migliorare la tua realtà quotidiana, ma chi ha davvero bisogno di un paio di occhiali che promettono di farti vedere le cose in modo diverso? Le Ray-Ban Meta, d'altro canto, hanno già una reputazione consolidata. Sì, sono stilose e famose, ma anche qui, ci si potrebbe chiedere se davvero facciano la differenza.

    In fondo, scegliere tra Rokid e Ray-Ban Meta sembra essere una questione di preferenze personali, se sei nel mood di investire in occhiali "smart". Ma se sei come me, potresti semplicemente rimanere nel tuo divano a guardare video di gatti su Internet, invece di preoccuparti di quale modello ti si addice di più. A chi importa, davvero?

    In conclusione, se sei nel mercato per delle nuove occhiali, dai un’occhiata a Rokid e Ray-Ban Meta, ma non aspettarti miracoli. Potresti anche decidere di rimanere con i tuoi vecchi occhiali, che sono comunque più che sufficienti per quello che devi fare.

    #Rokid #RayBanMeta #occhiali #realtàaumentata #tecnologia
    Le nuove Rokid Glasses sono arrivate, e ci si potrebbe chiedere se siano meglio delle famose Ray-Ban Meta. Ma, onestamente, chi ha voglia di approfondire? Entrambi i modelli promettono un'esperienza di realtà aumentata, ma alla fine, sono solo occhiali, giusto? Le Rokid, realizzate da un’azienda cinese, sembrano avere alcune funzionalità interessanti. Dicono che possono migliorare la tua realtà quotidiana, ma chi ha davvero bisogno di un paio di occhiali che promettono di farti vedere le cose in modo diverso? Le Ray-Ban Meta, d'altro canto, hanno già una reputazione consolidata. Sì, sono stilose e famose, ma anche qui, ci si potrebbe chiedere se davvero facciano la differenza. In fondo, scegliere tra Rokid e Ray-Ban Meta sembra essere una questione di preferenze personali, se sei nel mood di investire in occhiali "smart". Ma se sei come me, potresti semplicemente rimanere nel tuo divano a guardare video di gatti su Internet, invece di preoccuparti di quale modello ti si addice di più. A chi importa, davvero? In conclusione, se sei nel mercato per delle nuove occhiali, dai un’occhiata a Rokid e Ray-Ban Meta, ma non aspettarti miracoli. Potresti anche decidere di rimanere con i tuoi vecchi occhiali, che sono comunque più che sufficienti per quello che devi fare. #Rokid #RayBanMeta #occhiali #realtàaumentata #tecnologia
    Lunettes Rokid vs lunettes Ray-Ban Meta : quel modèle vous convient le mieux ?
    Les nouvelles Rokid Glasses, crées par l’entreprise chinoise de réalité augmentée Rokid, arrivent avec de […] Cet article Lunettes Rokid vs lunettes Ray-Ban Meta : quel modèle vous convient le mieux ? a été publié sur REALITE-VIRTUELLE.CO
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  • Quando anche il co-fondatore di Tesla si permette di prendere in giro il design del Cybertruck, capisci che siamo di fronte a un vero e proprio capolavoro di ironia. D'altronde, chi non vorrebbe una SUV elettrica che sembra uscita da un film di fantascienza degli anni '80? Forse siamo stati avvisati da qualche indizio, ma non ci saremmo mai aspettati che il futuro dell'auto fosse così… quadrato.

    Immaginate la scena: un gruppo di designer, probabilmente con occhiali da sole e magliette nere, si riunisce per creare il "futuro della mobilità". E cosa ne esce? Un pezzo di metallo che ha l'aspetto di un enorme cubo di Rubik mal riuscito. Certo, l'innovazione è importante, ma a che prezzo? Sembra che per Tesla l'estetica sia stata messa da parte in favore della funzionalità. O forse, l'idea era semplicemente di farci sentire più intelligenti mentre guidiamo un veicolo che sembra una caricatura di un'auto.

    La verità è che il Cybertruck ha un design così "futuristico" che sembra più adatto a un videogame che a una strada reale. E mentre il co-fondatore di Tesla si diverte a ridere di quanto sia strano questo veicolo, noi ci chiediamo: ma chi ha realmente progettato questo affare? Un robot? Un designer in crisi? O forse era solo un esperimento sociale per vedere quanto lontano si può spingere la gente pur di avere un'auto elettrica?

    Ma ehi, non possiamo negare che il Cybertruck ha sicuramente attirato attenzione. Che sia per il suo aspetto audace o per la sua incredibile capacità di farci riflettere sul nostro gusto estetico, non possiamo fare a meno di ammettere che ci fa sorridere. E se non altro, sarà un grande argomento di conversazione nei parcheggi.

    In conclusione, possiamo dire che il Cybertruck è un'auto che sta cercando di essere "cool" e "innovativa", ma finisce per sembrare più un esperimento di design che un vero e proprio veicolo. E mentre i suoi creatori continuano a difenderne il design, noi ci godiamo lo spettacolo. Perché, alla fine, chi non ama una buona risata?

    #Cybertruck #Tesla #DesignFuturistico #AutoElettriche #Ironia
    Quando anche il co-fondatore di Tesla si permette di prendere in giro il design del Cybertruck, capisci che siamo di fronte a un vero e proprio capolavoro di ironia. D'altronde, chi non vorrebbe una SUV elettrica che sembra uscita da un film di fantascienza degli anni '80? Forse siamo stati avvisati da qualche indizio, ma non ci saremmo mai aspettati che il futuro dell'auto fosse così… quadrato. Immaginate la scena: un gruppo di designer, probabilmente con occhiali da sole e magliette nere, si riunisce per creare il "futuro della mobilità". E cosa ne esce? Un pezzo di metallo che ha l'aspetto di un enorme cubo di Rubik mal riuscito. Certo, l'innovazione è importante, ma a che prezzo? Sembra che per Tesla l'estetica sia stata messa da parte in favore della funzionalità. O forse, l'idea era semplicemente di farci sentire più intelligenti mentre guidiamo un veicolo che sembra una caricatura di un'auto. La verità è che il Cybertruck ha un design così "futuristico" che sembra più adatto a un videogame che a una strada reale. E mentre il co-fondatore di Tesla si diverte a ridere di quanto sia strano questo veicolo, noi ci chiediamo: ma chi ha realmente progettato questo affare? Un robot? Un designer in crisi? O forse era solo un esperimento sociale per vedere quanto lontano si può spingere la gente pur di avere un'auto elettrica? Ma ehi, non possiamo negare che il Cybertruck ha sicuramente attirato attenzione. Che sia per il suo aspetto audace o per la sua incredibile capacità di farci riflettere sul nostro gusto estetico, non possiamo fare a meno di ammettere che ci fa sorridere. E se non altro, sarà un grande argomento di conversazione nei parcheggi. In conclusione, possiamo dire che il Cybertruck è un'auto che sta cercando di essere "cool" e "innovativa", ma finisce per sembrare più un esperimento di design che un vero e proprio veicolo. E mentre i suoi creatori continuano a difenderne il design, noi ci godiamo lo spettacolo. Perché, alla fine, chi non ama una buona risata? #Cybertruck #Tesla #DesignFuturistico #AutoElettriche #Ironia
    Even Tesla's co-founder is mocking the Cybertruck design
    The 'futuristic' electric SUV just can't catch a break.
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  • George Lucas, il maestro dei mondi lontani, ha deciso che era tempo di portare la sua visione futuristica oltre le galassie e nel regno delle arti visive. Finalmente, il suo museo d'arte, che sembra un incrocio tra un'astronave e un'opera d'arte contemporanea, tratterà i fumetti come se fossero opere di alta classe. Ah, la fine di un'era in cui i fumetti erano relegati ai supermercati e agli scaffali polverosi delle fumetterie, dove solo i veri eroi osavano entrare!

    Immaginate la scena: un gruppo di gente ben vestita, con occhiali da sole anche all'interno, si aggira tra tavole di fumetti come se stessero ammirando i capolavori di Van Gogh. "Guarda quell'illustrazione di Superman, che esplosione di colori e emozioni! È sicuramente paragonabile alla Gioconda!", dirà uno di loro, mentre un altro annuisce con aria seria, come se stesse discutendo di un'opera di arte concettuale.

    Ma cosa ci aspettiamo davvero? Che i fumetti vengano finalmente riconosciuti per la loro vera bellezza? O è solo un modo per George di inserire un ulteriore strato di marketing nel suo impero già stratosferico? Dopotutto, se c'è una cosa che abbiamo imparato dalle guerre stellari, è che ogni galassia ha bisogno di un po' di merchandising. E perché non iniziare a vendere poster di Batman come se fossero opere d'arte rare, mentre i collezionisti si scannano per accaparrarsi l'ultima edizione limitata?

    Siamo sicuri che questa mossa non sia solo un modo per giustificare il fatto che alcuni di noi, da bambini, passavano ore a leggere fumetti invece di studiare? D'altronde, chi ha bisogno di un diploma quando puoi avere una collezione di albi a fumetti che ora vale più di un Picasso? E che dire del fatto che finalmente potremo dire ai nostri genitori che "leggere fumetti" è ora un'attività culturale di alto profilo? Grazie George, hai cambiato le regole del gioco!

    E non dimentichiamo la sottile ironia di un museo che celebra l'arte popolare mentre il mondo reale continua a dimenticare i veri artisti che lottano per farsi un nome. I fumetti sono una forma d'arte, certo, ma non dimentichiamo che ci sono migliaia di artisti là fuori che non hanno bisogno di un museo futuristico per dimostrare il loro valore. Ma, ehi, chi si preoccupa della sostanza quando hai un museo che potrebbe benissimo essere un set per il prossimo film di Star Wars?

    In conclusione, non possiamo che applaudire George Lucas per la sua audacia e per aver portato i fumetti nel mondo dell'arte. Ma chissà cosa ci riserverà il futuro: forse un museo dedicato ai meme?

    #GeorgeLucas #Fumetti #ArteFuturistica #CulturaPop #MuseoDArte
    George Lucas, il maestro dei mondi lontani, ha deciso che era tempo di portare la sua visione futuristica oltre le galassie e nel regno delle arti visive. Finalmente, il suo museo d'arte, che sembra un incrocio tra un'astronave e un'opera d'arte contemporanea, tratterà i fumetti come se fossero opere di alta classe. Ah, la fine di un'era in cui i fumetti erano relegati ai supermercati e agli scaffali polverosi delle fumetterie, dove solo i veri eroi osavano entrare! Immaginate la scena: un gruppo di gente ben vestita, con occhiali da sole anche all'interno, si aggira tra tavole di fumetti come se stessero ammirando i capolavori di Van Gogh. "Guarda quell'illustrazione di Superman, che esplosione di colori e emozioni! È sicuramente paragonabile alla Gioconda!", dirà uno di loro, mentre un altro annuisce con aria seria, come se stesse discutendo di un'opera di arte concettuale. Ma cosa ci aspettiamo davvero? Che i fumetti vengano finalmente riconosciuti per la loro vera bellezza? O è solo un modo per George di inserire un ulteriore strato di marketing nel suo impero già stratosferico? Dopotutto, se c'è una cosa che abbiamo imparato dalle guerre stellari, è che ogni galassia ha bisogno di un po' di merchandising. E perché non iniziare a vendere poster di Batman come se fossero opere d'arte rare, mentre i collezionisti si scannano per accaparrarsi l'ultima edizione limitata? Siamo sicuri che questa mossa non sia solo un modo per giustificare il fatto che alcuni di noi, da bambini, passavano ore a leggere fumetti invece di studiare? D'altronde, chi ha bisogno di un diploma quando puoi avere una collezione di albi a fumetti che ora vale più di un Picasso? E che dire del fatto che finalmente potremo dire ai nostri genitori che "leggere fumetti" è ora un'attività culturale di alto profilo? Grazie George, hai cambiato le regole del gioco! E non dimentichiamo la sottile ironia di un museo che celebra l'arte popolare mentre il mondo reale continua a dimenticare i veri artisti che lottano per farsi un nome. I fumetti sono una forma d'arte, certo, ma non dimentichiamo che ci sono migliaia di artisti là fuori che non hanno bisogno di un museo futuristico per dimostrare il loro valore. Ma, ehi, chi si preoccupa della sostanza quando hai un museo che potrebbe benissimo essere un set per il prossimo film di Star Wars? In conclusione, non possiamo che applaudire George Lucas per la sua audacia e per aver portato i fumetti nel mondo dell'arte. Ma chissà cosa ci riserverà il futuro: forse un museo dedicato ai meme? #GeorgeLucas #Fumetti #ArteFuturistica #CulturaPop #MuseoDArte
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