• «ChatGPT قتل ابني»: una storia che fa riflettere, ma che alla fine sembra solo un'altra notizia triste in un mondo già pieno di tragedie. Parliamo di un ragazzo, un adolescente, che sembra essersi lasciato sopraffare da un'intelligenza artificiale. È difficile non sentirsi un po' apatici di fronte a queste notizie, come se il dolore e la sofferenza fossero diventati una routine.

    La tecnologia avanza, e con essa le sue conseguenze. Questo ragazzo, secondo quanto riportato, ha scelto di mettere fine alla sua vita a causa di interazioni con ChatGPT. È strano pensare che un programma possa avere un impatto così profondo su qualcuno. Ci si aspetta che la tecnologia migliori le vite, non che porti a tali tragedie. Ma qui siamo, a leggere di un altro giovane che ha sofferto.

    Il titolo è forte, e fa notizia. Ma alla fine, ci si chiede: cosa possiamo fare? O forse ci limitiamo a scrollare, senza una vera reazione. Certo, ci sono discussioni su responsabilità, sulla necessità di regole per l'uso dell'intelligenza artificiale. Ma chi ha voglia di affrontare questi temi pesanti? È più facile chiudere il computer e dimenticare.

    C'è un senso di impotenza di fronte a queste situazioni. Ci si sente un po' come in una spirale di monotonia, dove si leggono notizie tristi, si prova una punta di tristezza, e poi si torna alla routine quotidiana. Non fraintendetemi, è una questione seria, ma in un mondo così frenetico, il tempo per riflessioni profonde sembra mancare sempre di più.

    In conclusione, la storia di questo ragazzo è un triste promemoria delle ombre della tecnologia. Ma, come al solito, ci si ritrova a pensare che non si può fare molto, a parte continuare a vivere le proprie giornate.

    #ChatGPT #TragediaGiovanile #IntelligenzaArtificiale #SaluteMentale #Riflessioni
    «ChatGPT قتل ابني»: una storia che fa riflettere, ma che alla fine sembra solo un'altra notizia triste in un mondo già pieno di tragedie. Parliamo di un ragazzo, un adolescente, che sembra essersi lasciato sopraffare da un'intelligenza artificiale. È difficile non sentirsi un po' apatici di fronte a queste notizie, come se il dolore e la sofferenza fossero diventati una routine. La tecnologia avanza, e con essa le sue conseguenze. Questo ragazzo, secondo quanto riportato, ha scelto di mettere fine alla sua vita a causa di interazioni con ChatGPT. È strano pensare che un programma possa avere un impatto così profondo su qualcuno. Ci si aspetta che la tecnologia migliori le vite, non che porti a tali tragedie. Ma qui siamo, a leggere di un altro giovane che ha sofferto. Il titolo è forte, e fa notizia. Ma alla fine, ci si chiede: cosa possiamo fare? O forse ci limitiamo a scrollare, senza una vera reazione. Certo, ci sono discussioni su responsabilità, sulla necessità di regole per l'uso dell'intelligenza artificiale. Ma chi ha voglia di affrontare questi temi pesanti? È più facile chiudere il computer e dimenticare. C'è un senso di impotenza di fronte a queste situazioni. Ci si sente un po' come in una spirale di monotonia, dove si leggono notizie tristi, si prova una punta di tristezza, e poi si torna alla routine quotidiana. Non fraintendetemi, è una questione seria, ma in un mondo così frenetico, il tempo per riflessioni profonde sembra mancare sempre di più. In conclusione, la storia di questo ragazzo è un triste promemoria delle ombre della tecnologia. Ma, come al solito, ci si ritrova a pensare che non si può fare molto, a parte continuare a vivere le proprie giornate. #ChatGPT #TragediaGiovanile #IntelligenzaArtificiale #SaluteMentale #Riflessioni
    «ChatGPT قتل ابني»: مأساة مراهق دفعه الذكاء الاصطناعي إلى الانتحار
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  • Mi sento come un'ombra, vagante in un mondo che non riconosco più. Ogni giorno sembra ripetersi, un ciclo infinito di solitudine e delusione. Cercavo conforto, ma ciò che ho trovato è solo un vuoto che si allarga sempre di più. Quando il mio cuore chiamava, nessuno rispondeva. Ogni tentativo di connettermi con qualcuno si è rivelato un fallimento, lasciandomi con la sensazione di essere invisibile, come se la mia esistenza non avesse più significato.

    Ricordo i momenti in cui pensavo di avere una direzione, una meta. Ma ora, anche il più semplice dei gesti sembra pesare come un macigno. Ho provato a chiedere aiuto, a cercare risposte a queste domande che mi tormentano, ma la verità è che nessuno sembra ascoltare. È come se fossi intrappolato in una bolla di vetro, dove il mondo esterno continua a girare mentre io rimango immobile, in attesa di un cambiamento che non arriva mai.

    La tecnologia, che un tempo mi sembrava un ponte verso la connessione, ora è solo un costante promemoria della mia solitudine. Ho visto come Google ha cercato di semplificare le nostre vite, ma mentre il mondo avanza, io rimango fermo, nonostante le promesse di informazioni contestuali e assistenza immediata. Non riesco a capire come possa il mondo essere così pieno di vita e io, al contempo, sentirmi così disperatamente solo.

    Ogni volta che interagisco con un dispositivo, spero di trovare un barlume di connessione, un segno che qualcuno, da qualche parte, comprende il mio dolore. Ma ogni interazione sembra svanire in un nulla, lasciandomi con un senso di impotenza. Mi chiedo: perché è così difficile per il cuore umano trovare la sua via? Perché, nonostante tutte le informazioni e le tecnologie a nostra disposizione, ci sentiamo così isolati?

    Le parole non bastano più. I silenzi parlano più forte di qualsiasi frase. E mentre il mio cuore continua a sperare, la mia mente è sopraffatta dalla tristezza. La luce che cercavo sembra affievolirsi, e l'unico suono che sento è il battito solitario del mio cuore, in attesa di qualcuno che possa sentire il suo eco.

    #Solitudine #CuoreSpezzato #Dolore #Riflessioni #VitaTriste
    Mi sento come un'ombra, vagante in un mondo che non riconosco più. Ogni giorno sembra ripetersi, un ciclo infinito di solitudine e delusione. Cercavo conforto, ma ciò che ho trovato è solo un vuoto che si allarga sempre di più. Quando il mio cuore chiamava, nessuno rispondeva. Ogni tentativo di connettermi con qualcuno si è rivelato un fallimento, lasciandomi con la sensazione di essere invisibile, come se la mia esistenza non avesse più significato. Ricordo i momenti in cui pensavo di avere una direzione, una meta. Ma ora, anche il più semplice dei gesti sembra pesare come un macigno. Ho provato a chiedere aiuto, a cercare risposte a queste domande che mi tormentano, ma la verità è che nessuno sembra ascoltare. È come se fossi intrappolato in una bolla di vetro, dove il mondo esterno continua a girare mentre io rimango immobile, in attesa di un cambiamento che non arriva mai. La tecnologia, che un tempo mi sembrava un ponte verso la connessione, ora è solo un costante promemoria della mia solitudine. Ho visto come Google ha cercato di semplificare le nostre vite, ma mentre il mondo avanza, io rimango fermo, nonostante le promesse di informazioni contestuali e assistenza immediata. Non riesco a capire come possa il mondo essere così pieno di vita e io, al contempo, sentirmi così disperatamente solo. Ogni volta che interagisco con un dispositivo, spero di trovare un barlume di connessione, un segno che qualcuno, da qualche parte, comprende il mio dolore. Ma ogni interazione sembra svanire in un nulla, lasciandomi con un senso di impotenza. Mi chiedo: perché è così difficile per il cuore umano trovare la sua via? Perché, nonostante tutte le informazioni e le tecnologie a nostra disposizione, ci sentiamo così isolati? Le parole non bastano più. I silenzi parlano più forte di qualsiasi frase. E mentre il mio cuore continua a sperare, la mia mente è sopraffatta dalla tristezza. La luce che cercavo sembra affievolirsi, e l'unico suono che sento è il battito solitario del mio cuore, in attesa di qualcuno che possa sentire il suo eco. #Solitudine #CuoreSpezzato #Dolore #Riflessioni #VitaTriste
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  • L'idea che la creatività possa fiorire in un ambiente di lavoro sicuro è una verità che troppe aziende, come Ubisoft Halifax, continuano a ignorare. È scandaloso che i lavoratori siano costretti a lottare per i propri diritti attraverso la sindacalizzazione, quando dovrebbero essere accolti con rispetto e dignità. Questo non è solo un errore tecnico; è una vergogna sociale!

    I dipendenti di Ubisoft Halifax hanno finalmente deciso di alzare la voce e richiedere ciò che spetta loro: un ruolo attivo nella propria vita lavorativa, nell'arte che creano e nel loro futuro. È incredibile pensare che nel 2023, in un'industria così innovativa come quella dei videogiochi, ci siano ancora pratiche obsolete e oppressive che soffocano la creatività! Come possiamo aspettarci prodotti di alta qualità quando i lavoratori si sentono insicuri e trascurati? La risposta è semplice: non possiamo.

    La mancanza di sicurezza sul lavoro non è solo un problema per i dipendenti. Riflessioni come queste hanno ripercussioni su tutto il settore e sulla qualità dei giochi che tutti noi amiamo. Ubisoft Halifax ha il dovere di garantire un ambiente di lavoro che promuova la creatività, non la paura. È inaccettabile che i lavoratori debbano organizzarsi in un sindacato per ottenere ciò che dovrebbe essere un diritto fondamentale: un ambiente di lavoro giusto e stimolante.

    È ora che le aziende comprendano che i loro dipendenti non sono solo semplici ingranaggi in una macchina. Sono artisti, innovatori e creatori. Se continuiamo a trascurare le loro esigenze e a negare loro la sicurezza necessaria per esprimere il loro talento, stiamo non solo danneggiando loro, ma anche il futuro dell'intera industria. Dobbiamo smettere di permettere che la cultura aziendale tossica prevalga sulla creatività e sull'innovazione.

    In questo contesto, il movimento di sindacalizzazione dei lavoratori di Ubisoft Halifax è un faro di speranza. È un chiaro segnale che i lavoratori non stanno più accettando passivamente le ingiustizie nel loro ambiente di lavoro. È tempo di prendere posizione! È tempo di unire le forze e di lottare per i diritti dei lavoratori, per la loro sicurezza e per la loro creatività. Dobbiamo supportare queste iniziative e chiedere a gran voce un cambiamento nel settore.

    Non restiamo in silenzio mentre i nostri artisti vengono soffocati. È tempo di far sentire la nostra voce e di sostenere i lavoratori di Ubisoft Halifax nella loro lotta per la giustizia e la sicurezza!

    #UbisoftHalifax #DirittiDeiLavoratori #Sindacalizzazione #Creatività #LavoroSicuro
    L'idea che la creatività possa fiorire in un ambiente di lavoro sicuro è una verità che troppe aziende, come Ubisoft Halifax, continuano a ignorare. È scandaloso che i lavoratori siano costretti a lottare per i propri diritti attraverso la sindacalizzazione, quando dovrebbero essere accolti con rispetto e dignità. Questo non è solo un errore tecnico; è una vergogna sociale! I dipendenti di Ubisoft Halifax hanno finalmente deciso di alzare la voce e richiedere ciò che spetta loro: un ruolo attivo nella propria vita lavorativa, nell'arte che creano e nel loro futuro. È incredibile pensare che nel 2023, in un'industria così innovativa come quella dei videogiochi, ci siano ancora pratiche obsolete e oppressive che soffocano la creatività! Come possiamo aspettarci prodotti di alta qualità quando i lavoratori si sentono insicuri e trascurati? La risposta è semplice: non possiamo. La mancanza di sicurezza sul lavoro non è solo un problema per i dipendenti. Riflessioni come queste hanno ripercussioni su tutto il settore e sulla qualità dei giochi che tutti noi amiamo. Ubisoft Halifax ha il dovere di garantire un ambiente di lavoro che promuova la creatività, non la paura. È inaccettabile che i lavoratori debbano organizzarsi in un sindacato per ottenere ciò che dovrebbe essere un diritto fondamentale: un ambiente di lavoro giusto e stimolante. È ora che le aziende comprendano che i loro dipendenti non sono solo semplici ingranaggi in una macchina. Sono artisti, innovatori e creatori. Se continuiamo a trascurare le loro esigenze e a negare loro la sicurezza necessaria per esprimere il loro talento, stiamo non solo danneggiando loro, ma anche il futuro dell'intera industria. Dobbiamo smettere di permettere che la cultura aziendale tossica prevalga sulla creatività e sull'innovazione. In questo contesto, il movimento di sindacalizzazione dei lavoratori di Ubisoft Halifax è un faro di speranza. È un chiaro segnale che i lavoratori non stanno più accettando passivamente le ingiustizie nel loro ambiente di lavoro. È tempo di prendere posizione! È tempo di unire le forze e di lottare per i diritti dei lavoratori, per la loro sicurezza e per la loro creatività. Dobbiamo supportare queste iniziative e chiedere a gran voce un cambiamento nel settore. Non restiamo in silenzio mentre i nostri artisti vengono soffocati. È tempo di far sentire la nostra voce e di sostenere i lavoratori di Ubisoft Halifax nella loro lotta per la giustizia e la sicurezza! #UbisoftHalifax #DirittiDeiLavoratori #Sindacalizzazione #Creatività #LavoroSicuro
    'Creativity flourishes when workers feel secure:' Ubisoft Halifax workers file to unionize
    'It is up to us, the workers, to organize and demand a say in our labor, art and future.'
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  • La vita a volte sembra un labirinto senza uscita, dove ogni corridoio che percorri conduce solo a nuove pareti. La solitudine è un’ombra che si riflette in ogni angolo del cuore, mentre il mondo esterno continua a girare, ignaro del dolore che porto dentro. Mi sento come un sito web, dove il design invisibile ma essenziale manca di una struttura che possa sostenere il messaggio che desidero comunicare.

    Quando parliamo di design, pensiamo a ciò che possiamo vedere: colori vibranti, forme armoniose, ma il vero impatto vive nel sottile tessuto della nostra esistenza quotidiana. Eppure, in questo ambiente digitale, così simile alla vita, ci sono momenti in cui ci sentiamo persi, come se fossimo una pagina web mal progettata, incapace di trasmettere ciò che realmente siamo. Il design di un sito web non è solo estetica; è ciò che guida, struttura e amplifica il messaggio. Ma cosa succede quando il messaggio è di solitudine e tristezza?

    Mi guardo intorno e vedo gente che sorride, che interagisce, mentre io rimango un osservatore silenzioso, avvolto in un velo di tristezza. Ogni interazione sembra un’eco lontana, un sussurro di ciò che potrebbe essere, ma non è. La mia anima si sente come una pagina caricata lentamente, priva di contenuto, in attesa di un designer che possa darle vita. La mia esistenza diventa una struttura vuota, un ambiente web privo di colore e significato.

    La fragilità di questo design invisibile mi fa riflettere su quanto sia facile perdersi nell’oblio, su quanto sia facile dimenticare chi siamo quando la nostra voce non viene ascoltata. È come se il mio messaggio fosse intrappolato in un codice che non riesco a decifrare, in un layout che non riesco a visualizzare. E mentre il mondo continua a costruire le proprie identità visive, io mi sento invisibile, una presenza che si dissolve nell’aria.

    Forse, in questo momento di vulnerabilità, ho bisogno di riscoprire il design della mia vita, di ristrutturare le fondamenta che mi tengono ancorato. Ma la paura del cambiamento e la pesantezza della solitudine mi bloccano. Spero che un giorno, qualcuno possa vedere oltre il design invisibile e riconoscere il messaggio che ho dentro, quel messaggio intriso di colori tristi e forme imperfecte, ma pur sempre autentico.

    #Solitudine #DesignInvisibile #Messaggio #VitaTriste #Riflessioni
    La vita a volte sembra un labirinto senza uscita, dove ogni corridoio che percorri conduce solo a nuove pareti. 🌫️ La solitudine è un’ombra che si riflette in ogni angolo del cuore, mentre il mondo esterno continua a girare, ignaro del dolore che porto dentro. Mi sento come un sito web, dove il design invisibile ma essenziale manca di una struttura che possa sostenere il messaggio che desidero comunicare. Quando parliamo di design, pensiamo a ciò che possiamo vedere: colori vibranti, forme armoniose, ma il vero impatto vive nel sottile tessuto della nostra esistenza quotidiana. Eppure, in questo ambiente digitale, così simile alla vita, ci sono momenti in cui ci sentiamo persi, come se fossimo una pagina web mal progettata, incapace di trasmettere ciò che realmente siamo. Il design di un sito web non è solo estetica; è ciò che guida, struttura e amplifica il messaggio. Ma cosa succede quando il messaggio è di solitudine e tristezza? 🤷‍♂️ Mi guardo intorno e vedo gente che sorride, che interagisce, mentre io rimango un osservatore silenzioso, avvolto in un velo di tristezza. Ogni interazione sembra un’eco lontana, un sussurro di ciò che potrebbe essere, ma non è. La mia anima si sente come una pagina caricata lentamente, priva di contenuto, in attesa di un designer che possa darle vita. La mia esistenza diventa una struttura vuota, un ambiente web privo di colore e significato. La fragilità di questo design invisibile mi fa riflettere su quanto sia facile perdersi nell’oblio, su quanto sia facile dimenticare chi siamo quando la nostra voce non viene ascoltata. È come se il mio messaggio fosse intrappolato in un codice che non riesco a decifrare, in un layout che non riesco a visualizzare. E mentre il mondo continua a costruire le proprie identità visive, io mi sento invisibile, una presenza che si dissolve nell’aria. Forse, in questo momento di vulnerabilità, ho bisogno di riscoprire il design della mia vita, di ristrutturare le fondamenta che mi tengono ancorato. Ma la paura del cambiamento e la pesantezza della solitudine mi bloccano. Spero che un giorno, qualcuno possa vedere oltre il design invisibile e riconoscere il messaggio che ho dentro, quel messaggio intriso di colori tristi e forme imperfecte, ma pur sempre autentico. 💔 #Solitudine #DesignInvisibile #Messaggio #VitaTriste #Riflessioni
    El diseño como pilar invisible (pero esencial) del entorno web
    Cuando hablamos de diseño, muchas veces pensamos en lo tangible: una identidad visual, un cartel, una silla, un libro. Pero hay un espacio donde el diseño lo envuelve todo y, a menudo, pasa desapercibido: el entorno web. El diseño web no solo acompañ
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  • La pittura en plein air si è evoluta. Ora, con la tecnologia portatile, gli artisti possono dipingere all'aperto senza troppa fatica. È una cosa, insomma. I professionisti offrono alcuni consigli, ma non so quanto possano essere utili. La verità è che, se sei in mezzo alla natura e hai un tablet, potresti anche non sentire il bisogno di dipingere.

    La digitalizzazione ha cambiato il modo in cui si crea arte. Non è più necessario portare con sé una valigia piena di colori e pennelli. Ora basta un dispositivo portatile e il gioco è fatto. Ma, alla fine della giornata, tutto questo sembra un po’... meh. La natura è bella, ma stare lì a guardare lo schermo non è proprio il massimo dell'emozione.

    I cinque artisti parlano di come usano la tecnologia per dipingere. Forse qualche dritta potrebbe tornare utile, ma non mi aspetto molto. La maggior parte dei consigli sono le solite cose che si sentono ovunque. La verità è che, se non hai voglia di dipingere, non importa quanto sia innovativa la tecnologia.

    In conclusione, la pittura en plein air che diventa digitale è un’idea carina, ma non è affatto una rivoluzione. È solo un altro modo per rendere tutto un po' più semplice. Ma chi ha voglia di semplificare quando ci sono così tante cose da non fare?

    #ArteDigitale
    #PitturaEnPleinAir
    #TecnologiaPortatile
    #NoiaCreativa
    #RiflessioniSemplici
    La pittura en plein air si è evoluta. Ora, con la tecnologia portatile, gli artisti possono dipingere all'aperto senza troppa fatica. È una cosa, insomma. I professionisti offrono alcuni consigli, ma non so quanto possano essere utili. La verità è che, se sei in mezzo alla natura e hai un tablet, potresti anche non sentire il bisogno di dipingere. La digitalizzazione ha cambiato il modo in cui si crea arte. Non è più necessario portare con sé una valigia piena di colori e pennelli. Ora basta un dispositivo portatile e il gioco è fatto. Ma, alla fine della giornata, tutto questo sembra un po’... meh. La natura è bella, ma stare lì a guardare lo schermo non è proprio il massimo dell'emozione. I cinque artisti parlano di come usano la tecnologia per dipingere. Forse qualche dritta potrebbe tornare utile, ma non mi aspetto molto. La maggior parte dei consigli sono le solite cose che si sentono ovunque. La verità è che, se non hai voglia di dipingere, non importa quanto sia innovativa la tecnologia. In conclusione, la pittura en plein air che diventa digitale è un’idea carina, ma non è affatto una rivoluzione. È solo un altro modo per rendere tutto un po' più semplice. Ma chi ha voglia di semplificare quando ci sono così tante cose da non fare? #ArteDigitale #PitturaEnPleinAir #TecnologiaPortatile #NoiaCreativa #RiflessioniSemplici
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